Victoire

3.9K 214 44
                                    

La ragazza si aggirava per Grimmauld Place tenendosi le mani sui fianchi. Lanciò uno sguardo a Rose, beatamente distesa sul divano, che la stava osservando contrariata.

"Sei incinta di nove mesi, Tori" nella sua voce c'era una traccia di rimprovero. "Siete sposati da meno di un anno, perché tu e Harry avete scelto proprio la scorsa settimana per sistemare questo posto? Ma soprattutto, perché diavolo non prendete un elfo domestico?"

"Smettila, Rose" Victoire fece un sorriso divertito. "Pensa alla faccia di Hermione se prendessi un elfo"

Rose alzò le sopracciglia. "Prima o poi avrai talmente tanto da fare che cederai"

Victoire si sedette sul divano accanto a lei e accarezzò il pancione.

"Come sta Draco?"

"Sta bene" a Victoire non sfuggiva mai il sorriso della sorella ogni volta che si parlava del suo ragazzo. Quei due erano impossibili: passavano più tempo a viaggiare che a casa.

"Quando vi deciderete a -"

"Non ricominciare, Tori" protestó lei. "Al tuo matrimonio ci siamo divertiti. A quello di Ron e Hermione ci siamo divertiti. Ma non..."

"Non siete pronti, lo so. Dovreste smetterla di fare gli adolescenti. Avete venticinque anni" fece notare.

"Torna a pensare a Potter Junior" minacciò Rose. Ma sulle sue labbra c'era un sorriso divertito.

"Potter Junior" scandí lentamente Victoire, fissandosi il pancione con aria di rimprovero, "deve decidersi ad uscire"

"Già" Rose guardó nella stessa direzione della sorella con aspettativa, quasi si aspettasse che il bambino decidesse di uscire proprio in quel momento. "Forse dovrei andarmene. Draco ed Harry staranno tornando"

"Se non si sono ammazzati nel viaggio" osservò Victoire.

"La tua finezza mi stupisce ogni giorno, sorellina"

Victoire rise di gusto e bevve un sorso della tazza di tè di Rose. "Narcissa come sta?"

"Bene, grazie. Adesso é da sua sorella, Andromeda" raccontó. "Ecco.. Le è sembrata la cosa migliore"

Victoire annuí.

"Okay, adesso credo di dover andare a casa. Sai, non vedo Draco da quando Harry l'ha trascinato in Italia" e si interruppe per lanciare uno sguardo pieno di finto rancore alla sorella "quando si decide a uscire manda un gufo, okay?"

Rose si diresse verso il camino e vide Victoire annuire divertita.

"Non ridere! Harry é pazzo!"

                         * * *

La sensazione di stringere tuo figlio fra le braccia era qualcosa di indescrivibile. Era la metafora della vita: dopo tanti sacrifici, tanto dolore finalmente vieni ripagata con la felicità.

Quando la medimaga consegnò il bambino alla ragazza con un gran sorriso luminoso si sentì la persona più felice del mondo nel suo piccolo angolo di paradiso.

E Harry era lì con lei, gli occhi lucidi e commossi mentre stringeva quel piccolo fagottino che era James Sirius Potter.

Il loro primogenito, il frutto dell'amore del Salvatore del Mondo Magico e una Mangiamorte. Ed era quello che aveva unito due famiglie diverse, due Case diverse, amici e caratteri diversi.

Quando Victoire si svegliò nel letto del San Mungo il giorno dopo le fu affidato subito suo figlio. Rimase per un po' a osservarlo, cercando di trovare somiglianze e particolarità. Era così perfetto...

She saved me. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora