Capitolo 25

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Draco si sdraió sul letto, con intenzione di addormentarsi. La pozione Antisogno era lì sul comodino, gliela aveva procurata Piton. Ma non riusciva a prenderla.

Era inquieto, e peggiorò tutto quando un urlo squarciò il precario silenzio del Manor.

Draco si precipitò per le scale. Una ragazza era aggrappata alla ringhiera, nel disperato tentativo di salire.

Il suo sguardo era perso nel vuoto. Aveva il volto sbiancato, e un leggero tremorio le scuoteva il corpo minuto. Draco la prese tra le braccia, ma lei rimase rigida. La portò nella sua stanza, mentre la sua mente lavorava veloce per capire come fosse successo e lo stomaco si stringeva in una fitta dolorosa.

"Rose" mormorò.

La ragazza spostò lo sguardo dal vuoto a lui. I suoi occhi scuri erano inespressivi, persi nel ricordo..

"Che diavolo è successo?" sussurrò Draco, mentre la rabbia cresceva in lui. La strinse tra le braccia, e questa volta lei ricambiò debolmente, mentre tremava come una foglia.

La distese sul letto e la coprì come farebbe un fratello maggiore, sussurrandole che andava tutto bene.

"Draco?" lo chiamò piano.

"Sono qui"

"Grazie" mormorò lei, prima di chiudere gli occhi.

"Rose, aspetta" disse lui. Non voleva lasciarla andare. "Prendi questa"

Le porse la sua Pozione Antisogno. Non importava, in qualche modo ne avrebbe procurata altra. E poi serviva di più a lei.

Quando si fu addormentata, il ragazzo corse su per le scale e raggiunse la camera delle gemelle. Spalancò la porta in preda ad un attacco di ansia e scorse una chioma bionda alla finestra.

"Malfoy?" sbottò lei, la confusione che si leggeva sul volto rischiarato dalla luce del tramonto.

Il ragazzo sbattè le palpebre, come se non sapesse bene il motivo per cui era lì. Poi i suoi pensieri tornarono al corpo pietrificato dall'orrore della ragazza che dormiva nel suo letto, e la rabbia gli montò dentro. "Già. È per tua sorella"

Si sedette sul morbido letto e lasciò che il profumo della ragazza gli invadesse le narici.

"Rose?" la voce di Victoire sembrava veramente stupita, e per un attimo Draco ebbe pena di lei. Solo per un attimo, naturalmente. "Cosa le è successo?"

"Cosa le è successo?" ripeté arrabbiato. "Ti ha protetto, stupida di una Grifondoro"

"Protetta?" Victoire si alzó, guardandolo negli occhi. "Che stai dicendo?"

"Non sei venuta alla riunione. Ti avrebbero punita, e lei per aiutarti ti ha data per malata. E tu sei sbucata dal nulla, perfettamente in salute" la ragazza sgranó gli occhi, e Draco ebbe voglia di urlare dal fastidio. "Lihley, non capisci che non é così semplice? Non stiamo giocando. Siamo in guerra, cazzo"

"Certo che lo capisco, Malfoy!" strilló lei. "Odio tutto questo"

Draco fece un ghigno amaro. "Sento quasi si compatirti"

Victoire lo ignoró. "Io non sarò mai come voi..."

"Come noi Mangiamorte?" chiese Draco sprezzante. "Mi spiace deluderti, ma quello che hai sul braccio è davvero un Marchio"

"Come voi Serpeverde"

Draco scosse la testa, come se trovasse l'orgoglio grifondoresco di lei estremamente divertente. "Non importa più nulla, ormai, te ne rendi conto? Siamo tutti Mangiamorte. A nessuno interessa la Casa in cui sei stata smistata"

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