Capitolo 30

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Draco la prese per mano e la portò fuori, verso la scuderia.

"Dove andiamo?" chiese lei. Il vento le scompigliava i capelli, che volavano leggeri attorno al viso felice.

"Andiamo via"

"Che cosa?"

Draco rise della sua espressione scioccata. "Solo per una sera, Rose"

Rose esitó. "Davvero? Come pensi di fare?"

"Parli troppo, Rosalie" la rimproverò lui con un sorriso.

Rose scosse la testa e lo seguì. La scuderia era ordinata e pulita, come ogni cosa al Manor.
Rose non pensava che i Malfoy potessero avere dei cavalli, infatti era piena di scope.

"Draco" inizió con un tono dubbioso.
"Non ho mai volato su una scopa" lo informò. Non gli era mai passato per la mente di diventare un esperta di Quiddich. O di scope, o di qualsiasi cosa riguardasse lo sport o il volo. Non era esattamente una di quelle ragazze che si interessavano di cose che non gli interessavano per niente solo per piacere ad un ragazzo.

"Prima o poi ti dovrò insegnare a farlo" Draco fece una smorfia. "Per ora però puoi venire con me" disse lui. Nei suoi occhi grigi brillava una strana luce che Rose non sapeva decifrare.

"Che onore" commentò lei. Si sistemò dietro, con Draco davanti a lei. Si aggrappò con forza alla scopa mentre Draco si spingeva con uno scatto secco e si librava in volo, sicuro e veloce come se per lui fosse la cosa più naturale del mondo.

Rose lanciò uno strillo appena si innalzarono nel cielo buio. Si immersero nell'oscurità, due macchioline chiare in mezzo al nero.

Il vento le scompigliava i capelli, ma era una sensazione piacevole rispetto al caldo opprimente di quei primi giorni di agosto. L'aria fresca che entrava nella sua camicetta, le sue mani strette attorno al corpo di Draco.

Da parte sua, il ragazzo ghignava al pensiero della faccia spaventata di Rose che lo stringeva come se avesse mai potuto lasciarla sola da un momento all'altro. Una cosa ridicola. Non l'avrebbe mai lasciata cadere.

Draco individuò il posto e scese in picchiata non troppo velocemente. Atterrarono e porse la mano a Rose, che sembrava un po' scombussolata. "Dove siamo?" chiese guardandosi intorno.

Sembrava un promontorio, una collina rocciosa. Rose vide il bordo, dove una ringhiera di legno con una scritta sbiadita e indecifrabile segnava il confine. Camminò fino alla righiera e si sporse: sotto di lei, a occhio e croce decine e decine di metri sotto, una distesa calma e placida di acqua scura.

Rose trattenne un urlo quando Draco la raggiunse e la spinse come per buttarla giù. Ma la presa quasi feroce sui suoi fianchi le suggeriva che non avrebbe voluto liberarsi da lei molto facilmente. "Venivo sempre qui, l'anno scorso. Quando avevo bisogno di stare da solo"

Rose annuì e fece scorrere lo sguardo lungo la sottile linea nera dell'orizzonte. "Sai, in Francia andavamo al mare spesso. Tutte le estati" raccontò distrattamente.

"Potremmo tornarci"

"Non é così semplice"

Draco si appoggió ancora di più alla balaustra. "Vorrei che lo fosse"

Rose sospirò, osservando la determinazione in quegli occhi grigi. "Voglio solo che tutto questo finisca. Non voglio tornare in Francia. Non da sola"

"Non sei sola"

"Ma sono sempre così preoccupata, io odio essere così. Odio avere paura che succeda qualcosa al limitato gruppo di persone a cui voglio bene, odio questo posto, odio essere una Mangiamorte e odio dirti tutte queste cose e caricarti di pensieri negativi. Volevi venire qui per distrarti e io ti riempio di paranoie e-"

She saved me. On viuen les histories. Descobreix ara