Capitolo 1

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"Sei pronto Draco, tesoro?" chiese la donna vicino al ragazzo. Era ancora bella, nonostante le occhiaie azzurre sotto gli occhi che tentava di nascondere.

"Si, madre" rispose lui. Le sorrise meccanicamente, cercando di apparire rassicurante. Sapeva bene che Narcissa sarebbe stata preoccupata per lui costantemente, ma avrebbe voluto evitarlo.

Sesto anno ad Hogwarts e, con ogni probabilità, l'ultimo. Gli anni passati scorrevano davanti agli occhi di Draco come un fiume di immagini.

Era stato facile diventare popolare: bastava un nome famoso e un briciolo di carattere.Il menefreghista, stronzo ed irritante Malfoy. Con i suoi capelli biondi, gli suoi occhi grigi in tempesta, l'eleganza intrisa in ogni suo modo di fare. Il suo fascino misterioso, quasi cattivo. Draco era quello che seguiva regole al di fuori delle proprie, che aveva da ridire su qualsiasi cosa. Ecco come appariva ai compagni.

Entrò nel treno con la disinvoltura e la sicurezza che si addicevano ad un Malfoy. Ignorò i ragazzini del primo anno che sghignazzavano e correvano per il treno.

La stazione era affollata e caotica, come ogni anno, ma lui si sentiva come dentro una bolla insonorizzata. Tra gli strilli e le grida dei maghi e delle streghe era difficile intravedere qualsiasi cosa che non fosse il fumo del treno.

Draco notò la gente accalcarsi in un unico punto, il che voleva dire solo una cosa: Potter era arrivato.

L'imbranato, lo sfregiato, San Potter aveva fatto il suo trionfale ingresso. Intorno a lui le persone restavano ammutolite, neanche fosse stato uno spettacolo da circo. Colui che é sopravvissuto non sembrava molto a suo agio, anzi.

Draco ghignò vedendo l'imbarazzo di Potter, incapace di nascondere anche la più piccola emozione. Gli era sempre sembrato così diverso da lui - la sua missione per sconfiggere Voldemort, il nobile dovere di proteggere le persone che amava - e invece adesso si rendeva conto che nulla era così nobile come aveva pensato. Salvare gli altri per non perdere se stesso.

Tiger, Goyle, Pansy e Blaise entrarono nello scompartimento con lui. Draco alzò appena lo sguardo per salutare Blaise con una stretta di mano, ignorando completamente Tiger e Goyle, che non sembrarono farci molto caso.

Pansy lo salutò con un bacio sulla guancia e si sedette accanto a lui.

Draco la osservò senza farsi vedere: non era cambiata per niente dall'ultima volta che l'aveva vista. I lunghi capelli lisci marroni le ricadevano sulle spalle mentre chiacchierava allegramente con Blaise. Non poteva negare di essere affezionato a Pansy, anche se non glielo dimostrava mai e avrebbe potuto sembrare disinteressato. Ma erano amici da quando erano nati, e sentiva per lei il naturale affetto che si ha tra fratelli.

Iniziò a parlare con Blaise di quello che parlano tutti gli adolescenti. Scope, ragazze, Quiddich. Faceva qualsiasi cosa per dimenticare quello che lo attendeva nella scuola che tanto aveva amato.

Il tempo passò in fretta, e il treno si fermò. Il ragazzo camminò spedito verso le carrozze, senza preoccuparsi di lasciare indietro i suoi amici.
Rimase a guardare il vuoto davanti a sé. Aveva sentito dire qualcosa riguardo alle creature che le trainavano, e temeva di riuscire a vederle. Ma non aveva ancora visto in faccia la morte. Il peggio doveva ancora arrivare. "Vieni, Draco?" gli chiese Pansy.

Annuí e scacciò il pensiero. Gli riusciva bene, fare finta di niente.
Arrivati ad Hogwarts i ragazzi di Serpeverde si sedettero ai loro posti nella Sala Grande. Draco fece scorrere rapidamente lo sguardo per la Sala Grande, in cerca di cambiamenti. Nulla, era tutto dannatamente tranquillo.

I ragazzini del primo anno si misero tutti in fila davanti al Cappello Parlante e bisbigliarono contenti, eccitati all'idea di essere finalmente smistati.

She saved me. Where stories live. Discover now