Draco

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"Dimmi che non mi hai trascinato fino a Parigi per niente" si lamentò Harry.

Draco gli lanciò un'occhiata truce. "Potter" lo riprese. "Mi sto concentrando"

"Malfoy, diamine" Harry lo guardó ridendo. "Io l'ho fatto prima di te"

"Si, ma tu l'hai fatto come un Grifondoro"

Harry sbuffò. "Possiamo sbrigarci? Tori mi aspetta a casa per cena"

Draco ghignó. "Stai diventando vecchio, Potter"

Pochi anni dopo essere uscito da Hogwarts, Draco era andato al seminario per diventare Auror: lì aveva ritrovato Harry e la rivalità scolastica era ripresa. Ma erano passati così tanti anni... Le cose erano cambiate. Loro erano cresciuti.

Quando vennero ammessi ad entrare negli Auror, Shacklebolt li mise con compagni diversi. Ma quei due erano impossibili: tutti i poveri Auror che li avevano vicini per più di una giornata impazzivano.

E il Ministro della Magia era  prossimo ad impazzire pure lui, o a licenziarli entrambi. Così aveva preso una decisione drastica: mettere Potter e Malfoy insieme.

Per i primi tempi non facevano altro che lanciarsi frecciatine irritate. Eppure, anche se continuavano a prendersi in giro a vicenda, i casi risolti salivano. Avevano iniziato ad andare d'accordo. E, in fondo in fondo, nei meandri dei loro cuori, si definivano amici.

E forse era proprio per quello che Draco, sul punto di una crisi di nervi, aveva mandato un gufo a Harry Potter e lui si era smaterializzato direttamente dal Dipartimento Auror per andare in suo soccorso a Parigi.

E adesso era lì a fissarlo con le braccia incrociate e uno sguardo sofferente mentre ridacchiava sotto i baffi al nervosismo del ragazzo davanti a lui.
"Dai, fammelo vedere"

Draco si passò una mano fra i capelli e tirò fuori dalla tasca una scatoletta di velluto nero. La passò a Harry, che la aprì e osservò l'anello.

"Allora?" Malfoy era agitato. Harry non lo aveva mai visto così, neanche in quel caso in cui era stato costretto a sospettare persino di sua madre. "Le piacerà?"

"Non sono una ragazza, Malfoy" protestó Harry. "Victoire però si é messa a piangere prima che le regalassi l'anello"

Draco esitó. "E se dice di no?"

"State insieme da.. da quanto? Nove anni? Certo che ti dirà di si. Posso tornare a casa?"

Draco annuì con un brusco cenno del capo, assorto nei suoi pensieri.

"Quando torno in Inghilterra mi aspetto di vedere il tuo rapporto su quello spaccio di pozioni, Potter!" gli urlò dietro ghignando.

"Goditi la vacanza, Malfoy!"

                          * * *

Il momento cruciale era giunto. Erano lì, in cima alla Torre Eiffel. Le luci della sera lanciavano riflessi colorati sul fiume Senna, che scorreva sinuoso sotto di loro.

Rose era bellissima nel suo vestito nero. Elegante e splendente come sempre, con i ricci scompigliati che danzavano sul suo volto. "Sono contenta di essere venuta qui con te" disse.

Draco si riscosse dai suoi pensieri, cercando di gestire l'ansia che cresceva in lui. "In tutti questi anni non sei mai voluta venire"

"No" concordó Rose. "Mi ricordava la mia vecchia vita. E adesso sono più felice con te" il ragazzo si sentì rincuorato da quella confessione e si fece coraggio. "E sono contenta che Seamus ti abbia venduto i biglietti" disse. Poi vide il ghigno di Draco e aggiunse "anche se l'hai dovuto confondere"

"Ci stava provando con te!"

"No, non è vero" osservò Rose ridendo.

"In ogni caso, i Grifondoro hanno smesso di provarci con te" le assicurò Draco.

"Forse sono io che ho smesso di provarci. Sai, da quando qualcuno mi ha detto che Grifondoro e Serpeverde non stanno insieme"

"Già" Draco ghignó. "Ma neanche due Serpeverde stanno insieme"

"Ah" Rose sorrise. "No?"

"No. Scatenerebbero una guerra"

Gli occhi di Rose brillarono di divertimento allo scambio di battute. Le ricordava quando a Hogwarts fecero la stessa conversazione, ed era sicura che anche Draco pensava la stessa cosa. Sembravano passati secoli. "La guerra, però, l'abbiamo superata"

Draco annuì e fece scorrere lo sguardo su Rose e il panorama davanti a loro. Era bellissimo, e anche Rose era bellissima. Il luccichio argentato negli occhi, pieni di vita e felicità, il modo in cui il vestito le fasciava il corpo... Amava tutto di lei.

Se quello non era il momento giusto, non sapeva proprio quale poteva esserlo. Se lo era immaginato tante volte, ma alla fine sapeva che avrebbe improvvisato.

Non aveva mai riflettuto troppo sul significato di sposarsi, gli era sembrato il passo naturale dell'evolversi del loro rapporto. Ma adesso, in cima alla Torre di Parigi, con Rose davanti che lo guardava come se ci fosse qualcosa di bello in lui, sentì che le cose dovevano andare così. Era scritto dall'inizio. Doveva stare con la ragazza che lo aveva salvato.

"L'abbiamo superata" ammise. "La guerra, intendo. E stiamo insieme. E io... Ti amo, Rose, questa - questa è sempre stata una delle poche cose che sapevo per certo"

Gli uscì dal cuore, e si rimproveró per essere stato brusco. Rose gli aveva rivolto lo sguardo, stupita e contenta. Draco si avvicinò a lei con gli occhi grigi in tempesta, e all'improvviso c'erano solo loro due...

"Non ci credo ancora, sai..." Draco rise. "Sono qui ormai, giusto? Non mi tireró indietro adesso" respiró a fondo e prese le mani della ragazza che aveva davanti. Poi, con la spavalderia e l'eleganza di un Malfoy, sorrise e la guardò negli occhi. "Allora, Rose. Vuoi sposarmi?"

Gli angoli della bocca di Rose si sollevarono in un gran sorriso. Si lanciò in avanti e bació Draco con passione: fu il miglior bacio che potesse mai dargli. Erano lì, avevano superato tutti i loro problemi insieme e si erano ritrovati. E adesso lui le aveva chiesto di sposarla, era tutto perfetto...

"É un si?"

"É un sì" confermò ridendo.

Anche Draco sorrise calorosamente. Poi prese dalla tasca una scatolina di velluto e la aprì: ne tirò fuori un anello piccolo e delicato, a forma di tiara argentata. Al centro, uno sfavillante diamante lo illuminava.

"Draco... " Rose sorrise e lo guardó negli occhi. "È bellissimo"

E Draco era sicuro che era tutto vero perché Rose aveva gli occhi lucidi e gli angoli della bocca le tremavano insieme alle dita che maneggiavano l'anello. Draco le fermò le mani e infilò delicatamente l'anello al suo dito. Rose lo abbracciò stretto. "Ti amo, Draco. Ricordatelo sempre"

"Lo so" Draco era sicuro di avere un sorriso che in un altro momento avrebbe definito da stupido. "Stai per sposarmi"

"Sto per sposare Draco Malfoy" mormorò Rose. Draco la guardò negli occhi, cercando di scorgere risentimento o timore in quegli occhi pieni di vera felicità. "È la cosa più bella che mi potesse capitare"

"Già, ne vale la pena" ammise Draco.

Rose gli tirò un pugno sul braccio e scoppiarono in una risata mentre Draco le cingeva le spalle in un abbraccio dolce.

Rimasero in silenzio, con il solo rumore del fiume che scorreva lentamente, finché Draco non lo interruppe con la voce soffocata dalle risate. "Ti immagini Weasley piangere al mio matrimonio?"

She saved me. Where stories live. Discover now