Capitolo 24

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Rose sparì nella nebbia verdastra con sua sorella e il suo amato Principe delle tenebre.

Era strano, pensò. Il principe delle fiabe babbane arriva su un cavallo bianco, invece il suo arrivava su un cavallo nero come la pece in una notte di lutto nel mondo magico. Strano, come quello che ormai le capitava in continuazione.

Si strinse forte a Draco e si lasciò condurre verso quella che sarebbe stata la sua vita per tutta l'estate, forse anche di più.
La più turbata, per quanto possibile, era Victoire. Harry le era sembrato così distante, quella sera... così distante che l'aveva salutata con un brusco cenno del capo. Hermione e Ron non aveva neppure visti, preoccupati com'erano contro i Mangiamorte.

Draco, da parte sua, non aveva nulla da dire. Sarebbe stato strano avere la propria ragazza in casa, ma dover avere la costante paura che le potesse succedere qualcosa... perché erano in epoca di guerra, ormai era ufficiale. Le incursioni dei Mangiamorte sarebbero state nettamente intensificate, e i tre giovani avrebbero dovuto prenderne parte, se quella fosse stata la volontà del Signore Oscuro. Perché la sua mente acuta sembrava lavorare proprio come quella di un serpente, per farti soffrire il più possibile.

Arrivarono al Manor fin troppo velocemente. Furono accolti da una tavolata di gente seduta nel grande salone.

Si sedettero furtivamente su tre sedie libere. Rose aveva paura che suo padre fosse arrabbiato con loro.
Insomma, erano sempre scappate dalla carrozza. Ma non ne fece parola.

Assistettero alla tortura di una giovane che neanche conoscevano, e poi alla sua morte... nessuno di loro però ne fu impressionato. O almeno nessuno lo diede a vedere.

Dopo una buona mezzora di esposizione dei piani e delle informazioni varie, anche e soprattutto da parte dei partecipanti alla missione anti-Silente, i Mangiamorte furono tutti congedati. Alcuni tornarono nel loro rifugio, nascosti chissà dove in attesa della prossima chiamata. Altri si rintanarono nelle loro stanze a Casa Malfoy, che gli elfi domestici provvedevano a pulire e sistemare.

Draco si diresse verso la propria, senza rivolgere uno sguardo alle due gemelle. Rose fece per richiamarlo e dirgli qualcosa, qualsiasi cosa. Ma si rese conto di avere la bocca secca e un nodo alla gola. Non sarebbe riuscita a parlargli comunque.

"Vi mostro la vostra stanza" disse una donna alle spalle di Victoire.

Rose non disse nulla, seguendo la figura dal portamento regale che le conduceva verso la loro camera. Poteva benissimo immaginare chi fosse: Narcissa Black.
Di sicuro, la donna aveva una vaga idea di chi fossero. O di chi fosse Rose. Avrebbe potuto incaricare gli elfi domestici di mostrargli la loro stanza, e invece aveva preferito scomodarsi lei stessa. Doveva pur voler dire qualcosa.

Arrivarono ad una porta al fondo di un corridoio al terzo piano e si fermarono. La donna si voltò verso le giovani, e le squadrò come fanno le donne con le ragazzine.

"Io sono Narcissa Malfoy" si presentò educatamente. "So che siete compagne di Draco" aggiunse con una strana voce sommessa che non le si addiceva. La voce di una madre preoccupata.

"Rosalie Lihley" si presentò, abbozzando un sorriso. "E lei è mia sorella, Victoire"

La donna rivolse un sorriso gentile alle due giovani, che entrarono nella stanza. Era bella, fu il primo pensiero di Rose.

I muri erano tinti di un leggero cipria delicato e le tende alle finestre e le lenzuola erano di un rosa pallido. Victoire aprì l'armadio, e tutti i loro vestiti si trovavano lì.

Rose si ritrovò ad apprezzare il buon gusto di Narcissa, perché quella stanza era davvero più bella di quella che avevano a Parigi.

Victoire sorrise comprensiva, intuendo i pensieri della sorella.

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