Ingoio a vuoto, cercando di calmarmi. "Era solo un incubo. Era solo un incubo" mi ripeto nella mente.

-N... Niente... Era... Era un incubo. Scusami-

Mi abbraccia: -Tranquilla è passato. Ci sono io qui-

Ricambio l'abbraccio, ancora tremante e mi lascio riscaldare dal suo corpo.

-Vado a prendere un bicchiere d'acqua- dico quando mi calmo un po'.

-Vuoi che venga con te?-

-No, tranquillo. Sto bene. Dormi, io torno subito- gli rispondo dandogli un bacio.

Lui annuisce e si ristende.

Scendo dal letto e indossando la vestaglia, mi avvio verso la cucina, stando ben attenta ad accendere tutte le luci lungo il percorso.

Mentre bevo, mi torna in mente l'immagine di quella casa.

Riflettendoci, sono sicura di averla già vista da qualche parte, ma non ricordo bene dove. Anche la strada mi è familiare. Se solo ricordassi dove si trovano.

"Hermione era solo un sogno. Non è importante" mi suggerisce la mia parte razionale. So perfettamente che è così, ma se fosse solo un sogno, non dovrei sentirmi turbata come questa mattina.

E' come se il mio inconscio volesse dirmi qualcosa.

Ma cosa?

Sospiro amareggiata: credevo che ormai gli incubi legati alla guerra fossero finiti. Ci ho messo un anno intero per superarli. E invece ora, eccone uno nuovo, che con la guerra non ha nulla a che fare.

Sarà meglio tornare a letto. Domani sarà una giornata pesante e devo cercare di dormire il più possibile. Con mille pensieri e immagini che tornano nei miei pensieri, finalmente riesco a prendere sonno, ma prima che Morfeo mi trascini con sé, un'immagine fugace si fa strada nella mia mente, nell'ultimo attimo di lucidità: un serpente bianco.

***

La mattina sembra arrivare in fretta: fortunatamente, non ho più sognato nulla stanotte, quindi mi sento solo leggermente stordita, ma nulla che un buon caffè non possa risolvere.

Sveglio Ron: dobbiamo andare entrambi a lavorare ed io devo ancora dirgli ciò che è successo.

Preparo la colazione e quando lui scende e iniziamo a mangiare, decido di iniziare il mio discorso:

-Devo dirti una cosa-

-Mmm... Certo... Mmm... Dimmi tutto- mi risponde distrattamente con la bocca piena. Le vecchie abitudini sono difficili da estirpare.

-Ieri a lavoro è successo qualcosa di grave-

Si concentra su di me, posando la forchetta nel piatto e alzando un sopracciglio.

-Abbiamo un nuovo caso assegnato- continuo.

-Oh! Finalmente un po' d'azione! Era da tanto che non succedeva niente di interessante! Stavo iniziando a stancar...-

-Ron! E' un caso di omicidio- Lo interrompo, infastidita dalle sue parole.

-Cos..? Cosa?!- E' diventato bianco come un lenzuolo e mi guarda incredulo.

-E' stato trovato ai piedi del Big Ben-

Davanti agli occhi rivedo l'immagine del cadavere di... Scuoto la testa per scacciarla.

-Oddio! E perché hanno chiamato noi?-

-Perché il cadavere ha un foro di proiettile sul petto e neanche una goccia di sangue intorno. E il corpo è integro, non si è sfracellato. Ha...- Prendo aria per un attimo –Ha solo delle fratture a livello delle articolazioni-

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Where stories live. Discover now