CAPITOLO 42

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Nota a me stessa.
Nel caso dovessi andare in un posto in cui la conversazione potrebbe essere lacunosa, portare con me Julia O'Brien.
Credo di non aver mai sentito nessuno parlare così tanto e così ininterrottamente. Almeno riprendeva fiato? C'erano esattamente 15 minuti in auto tra casa mia e quella di Dylan e in tutti questi 15 minuti lei non aveva chiuso la bocca un'istante. Continuava a parlare e a parlare, prima di un film che avevo visto, poi del seguito di questo e infine del libro da cui era tratto.
Che poi mi chiedo come si faccia a vedere prima il film e poi leggere il libro. Cioè che gusto c'è se non puoi urlare contro lo schermo per tutte le scene tagliate e i cambiamenti drastici? Certa gente è strana.

Dopo una 10 minuti decisi di rinunciare ad ascoltare il blaterare della ragazza e concentrai la mia attenzione verso chi la bocca non l'aveva aperta proprio.
Erano giorni che non lo vedevo e stranamente a come avrei pensato era stato un periodo orrendo. Non posso immaginare come sarà d'ora in poi la mia vita senza di lui. Senza quei occhi marroni, quel dolce nasino all'insù, quella sua voce suadente e quell'adorabile sorriso. Come avrei fatto senza quel sorriso?
Aveva un'aria diversa, non aveva cambiato niente fisicamente eppure sembrava avere qualcosa di diverso,nello sguardo. Quel muro che notavo nei suoi occhi sembrava essere sparito, ora era più...vulnerabile.
<< Arrivati>> disse lui quasi come un sussurro.Alzò lo sguardo nello specchietto retrovisore e i nostri occhi si incrociano, involontariamente trattenni il fiato, non so perché ma fu istintivo. Improvvisamente non riuscivo più a respirare.
<< Oh di già?>>si sorprese Julia<< è passato in un lampo>>
Oh si, come no...
<< Ascolta Ella. Io ora scendo e vado a parlare con i miei, così intanto ti faccio sistemare la camera da Renee. Tu aspettami qui.>>
Mi sorrise ed io non potei che farle un sorriso di rimando. È vero,mi aveva detto un sacco di cattiverie prima,ma adesso si stava dimostrando talmente gentile che per poco non mi commossi. Erano davvero poche le persone che si preoccupavano per me così, e lei non aveva nessuna ragione per essere così carina per me. Anzi, avrebbe dovuto odiarmi per tutto quello che ho fatto.
<< Ehi Julia>> la chiamai prima che scendesse <<grazie davvero per quello che stai facendo per me. Sei davvero una bella persona>>
<< Lo so>> mi sorrise con il tipico sorriso degli O'Brien e per poco non scoppiai a ridere per quanto fosse buffo sul suo viso.
La ragazza scese dall'auto e feci finta di non notare il gesto d'intesa che aveva fatto al fratello.

Nessuno dei due parlò per almeno 20 minuti,finché io,ovviamente,non decisi di non rompere quello stupido e inutile silenzio.
<< Tua sorella è una persona meravigliosa Dylan.>>
Un piccolo sorriso gli comparve sul viso,ma dovetti notarlo dallo specchietto retrovisore perché ero ancora alle sue spalle.
<< Si lo è>> sospirò <<non merita questa famiglia >>
<< Merita te. Noto come la guardi. Tu la ami tantissimo.>>
<< Come potrei non farlo?>> sussurrò abbassando gli occhi. << È così dolce e fragile. Fa la dura con tutti ma solo io so chi c'è sotto quell'armatura. C'è una ragazza spaventata a cui hanno spezzato il cuore,persino i propri genitori.>>
Avrei voluto prendergli la mano o abbracciarlo,ma ero troppo lontana così mi avvicinai alla spalla per potergli essere più vicina.
<< Proprio come te.>> gli sussurrai accarezzandogli la parte superiore del braccio, d'istinto prese la mia mano e gli posò un lieve bacio. Ringraziai il buio della sera così non notò quanto fossi arrossita. Era stato un gesto talmente tenero e inconsapevole che mi aveva fatto quasi imbarazzare.
<<Spero che stavolta sia diverso. Non ce la faccio più a vederla in quell'ospedale. Vedere come i capelli le cadono, come la chemio la fa stare,i medici, i tubi. >>
<< Lo sarà >> gli dissi sussurrando nel suo orecchio << te lo prometto>>
<< Non fare promesse che non puoi mantenere Ella>>
Un sorriso fece capolinea sul viso e dopo poco anche sul mio. Sembrava passata una vita da quando in quella stessa auto avevo rivolto io queste parole a lui, invece erano passati solo mesi. Allora eravamo felici e innamorati, come abbiamo fatto a rovinare tutto?
Non risposi. Nessuno dei due parlo per un po'. Rimanemmo in quella posizione per chissà quanto tempo, ma non ci importava, era bello per una volta stringerlo senza secondi fini o altro. Stare vicini come non lo eravamo mai stati.
<< Ella>> mi disse lui interrompendo il silenzio.
<< Si?>>
<< Ti dispiace se vengo sul sedile posteriore vicino a te?>> mi chiese lui lasciando la presa dalla mia mano.
<< Va bene>>

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora