CAPITOLO 25

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Linsdey 's POV
<<Ella>> le gridai sperando che così si sarebbe finalmente svegliata << svegliati, è tardissimo>>
Quella ragazza era davvero incredibile , doveva prendere l'aereo alle 10:30 e alle 09:00 ancora poltriva, non mi ha mai stupita il fatto che sin dalle medie rischiasse di perdere l'autobus quasi ogni giorno. Non ho mai conosciuto nessuno più pigro di lei.

Quella notte Ella aveva deciso di dormire nella mia camera,
Okay deciso non è il termine adatto
In realtà appena sono tornata in camera dopo un bel massaggio alla SPA è piombata in camera mia in lacrime dicendo che era stanca di essere quella che viene abbandonata e cose così,devo ammettere che non appena ha iniziato a parlare ho pensato che fosse solo una sparata vittimista per attirare l'attenzione, ma poi mi sono ricordata che Ella non era tipa anzi odiava queste cose, così dopo un po' capii che era successo qualcosa di davvero grave per farla piangere in quel modo, le chiesi spiegazioni ma era troppo sconvolta per discutere,l'ultima volta che l'avevo vista piangere in quel modo è stato quando l'abbiamo trovata in quel parcheggio del supermercato, quando piangeva per Dylan.
Dylan
Dio quanto odiavo quel ragazzo solo pensare o sentire il suo nome mi faceva salire un forte istinto omicida ,non avevo conosciuto nessuno stronzo ed egoista come lui, l'unica persona di cui gli importava era se stesso il resto non contava , molto probabilmente era colpa sua se stava male in quel momento, dato che la considerava solo un gioco con cui passare il tempo.Se solo penso a quanto ha fatto male ad Ella, prima l'ha distrutta usandola e abbandonandola di malo modo e poi l'ha messa anche incinta.
Le aveva rovinato la vita nel giro di un'estate.
A malapena ricordo il sorriso di Ella o la sua risata, erano mesi che stava male, prima per Jamie ed ora per lui.
Quella ragazza era la persona più forte che io conoscessi.
<< Sono sveglia>> biascicò la bella addormentata << non c'è bisogno che urli >>
<< Hai l'aereo tra poco>>

Quando Ella mi aveva informato che sarebbe tornata a casa mi sentii davvero male, solo il pensiero di vederla andarsene da quel paradiso mi faceva provare una tale pena, non si era goduta per niente la nostra vacanza, non aveva visitato nessun posto, mangiato in ristoranti particolari, passava le giornate in camera a piangere e a deprimersi. Avrei fatto di tutto per farla rimanere e farle capire che ogni cosa si sarebbe sistemata, ma conoscendola non sarebbe mai successo.

<< Lo so tranquilla, adesso mi faccio una doccia e sono pronta, non sono lenta come te>>
<< Dovresti fare anche colazione >>
<< Sarebbe inutile, nel giro di mezz'ora vomiterei tutto. Nausee mattutine sai>>
<< Ah già dimenticavo>>
Ella entrò in bagno ,così io decisi di concedermi una bella colazione a base di pancakes e cioccolato fuso.
<< Buongiorno Linsdey >> mi disse una voce dal salone.
<< Ciao Georgie >>
Cavolo Georgie riusciva a essere carina anche appena sveglia con un pigiama di Titti, eppure non aveva ancora avuto nemmeno un ragazzo , come cavolo era possibile?
<< Dov'è Ella?>> chiese venendosi a sedere accanto a me sul tavolo
<< Sta facendo la doccia, e dovrebbe anche sbrigarsi , tra poco ha un aereo da prendere>> notai il viso di Georgie fare una strana espressione, era un misto tra tristezza e confusione.
<< Continuo a credere che dovrebbe rimanere>>.
<< Anche io, ma sai Joe mi ha detto che Dylan ha posticipato la partenza di qualche giorno quindi non credo che riuscirebbe a riprendersi avendolo sempre intorno >>
<< Ecco perché dovrebbero fare pace e rimettersi insieme >>
Cosa? È impazzita?
<< Assolutamente no>> dissi alzando un po' troppo la voce << Ella dovrebbe stare il più lontano possibile da Dylan >>
Dovrebbe...
<< Lindsey, io continuo a pensare che lui abbia una spiegazione plausibile a tutto questo, se chiarissero, Ella ritornerebbe quella di una volta >>
Ma come cazzo le viene in mente una cosa del genere?
La nostra conversazione fu interrotta dal rumore di una porta, era Ella,vestita e pronta alla partenza.
<< Penso di avere tutto >> disse lei con un tono molto diverso di quello di prima,conoscendola da anni riuscii a capire subito che voleva dire quella voce roca, aveva pianto. 
Senza neanche  risponderle mi alzai e andai immediatamente ad abbracciarla
Dio quanto ero stanca di vederla soffrire
<< Sei sicura che non vuoi che ti porti in aeroporto? Magari così avrai il tempo di raccontarmi ciò che è successo ieri sera>>
<< No Linsdey, e tranquilla, te l'ho detto, ho avuto solo un brutto litigio con Sophia , niente che non si possa risolvere con il tempo >>
Sentii la sua voce diventare sempre più acuta, quando succedeva vuol dire che stava mentendo, c'era qualcosa sotto,qualcosa che non voleva dirmi.
<< Sei sicura che non sia per...>>
<< Dylan? Puoi dire il suo nome non è una parolaccia>> disse con la voce tipica di chi sta per piangere << No, non è per lui, almeno non completamente >>
<< Allora perché stai piangendo?>> le lacrime le stavano rigando il viso palesemente, era sempre stata incapace a nascondere le proprie emozioni.
<< È solo che>> iniziò cercando di trattenere il pianto e non riuscendoci ovviamente <<Mi piaceva davvero tanto Linsdey, dopo Jamie non credevo che qualcuno potesse farmi sentire di nuovo così. Vorrei solo poter tornare indietro e cancellare tutte le cose brutte che ci siamo detti l'ultima volta,perché in cuor mio so che lui in realtà non le pensa ed anche se mi ha fatto del male non posso negare che provo qualcosa di forte per lui, ma a quanto pare forse non era destino>>
Mi si strinse il cuore nel vedere Ella talmente fragile, forse era la prima volta che la vedevo così sincera su ciò che provava per lui, era innamorata, si era innamorata di lui immediatamente forse, ma non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
<< Ella io...>> cercai le parole adatte per consolarla ma non mi venne in mente niente.
<< Non c'è niente da dire, ormai è andata, indietro non si torna giusto?>>
<< Credo proprio di no tesoro mio>>
La riabbracciai, ma stavolta fu un abbraccio diverso da quello di prima, nello stringerla fra le braccia sentii la stessa che provavo quando abbracciavo mio fratello,quella piccola e fragile ragazzina non era solo una mia amica, era qualcosa di più importante,era mia sorella e la famiglia si aiuta sempre nei momenti del bisogno.
<< Meglio che vada prima di rischiare di perdere il volo>>
<< Chiamami appena atterri>>
<< Si MAMMA>> .
<< Ciao Georgie >> grido in direzione della ragazza seduta al tavolo a mangiare.
<< Ciao Ella>>
La porta si chiuse e in quel momento come un flash una strana idea mi passò per la testa.
Avrei preferito fare qualsiasi altra cosa ma Ella aveva bisogno di me.
<< Georgie >> le urlai con gli ancora fissi verso la porta << cambiati, dobbiamo andare a parlare con un certo moro>>.

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora