CAPITOLO 22

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<< Hai deciso di tornare allora?>>
Nella voce di Linsdey c'era un tono di amarezza  non so se dovuta alla mia partenza o alla causa di essa.
Anche a me dispiaceva parecchio partire ma non potevo fare altrimenti.
Dopo aver deciso di tenere il bambino capii che era arrivato il momento di tornare all'ovile purtroppo e la cosa triste è che ancora non avevo fatto e visto niente, ma alla fine non ero partita per Los Angeles per quello, ero partita per lui nella speranza di parlagli e così era stato ma dato che mi aveva spezzato il cuore e messa incinta era davvero arrivato il momento di andare .
<< Si Linsdey, devo studiare per l'inizio della scuola e devo organizzarmi con il lavoro dato che ora sono...hai capito >>
<< Sono passati solo tre giorni >>
Tre giorni, sono sembrati un'eternità.
<< Allora ,glielo dirai?>>
Bella domanda
Come fai a dire ad uno come Dylan che sei incinta di suo figlio? Come potevo guardarlo in faccia e dirgli che io sarei stata colei che gli avrebbe rovinato la vita?
Dovetti aprire il finestrino dell'auto per poter respirare, come ogni volta che avevo paura , iniziò a mancarmi il respiro e arrivarono le vampate di calore. L'auto che aveva affittato Linsdey per tornare in albergo era minuscola quindi questo non faceva che accentuare il mio leggero attacco di panico
<< Se fossi in me>>le chiesi<<glielo diresti?>>
Linsdey non rispose si limitò a guardarmi con occhi compassionevoli, quando Linsdey lo faceva voleva dire solo una cosa, che ero nei guai fino al collo.
<< Ti prego non lo dire alle altre, non sono ancora pronta >>
<< Okay >>
Il resto del viaggio procedette in modo tranquillo, Linsdey iniziò a raccontarmi l'ultima puntata di The vampire diaries che aveva visto ed io feci finta di ascoltarla, conoscevo quella serie TV a memoria, così iniziai a viaggiare con la fantasia immaginando un mondo parallelo in cui non lo conoscevo , un mondo in cui i miei occhi non avevano incontrati i suoi.
Poi,senza volerlo , un'immagine comparve nella mia testa per qualche secondo.
Dylan con in braccio nostro figlio e sentii di nuovo il mio cuore spezzarsi in mille pezzi.


Tornata in albergo decisi di prendere subito il computer e trovare il volo più economico per tornare a casa. Ci volle un bel po' per trovarne uno che non mi costasse un mese di stipendio ma alla fine ci riuscì, ero sul punto di prenotare quando qualcosa mi fermò.
<< Ehi>> mi disse una voce alle mie spalle.
Era Georgie.
<< Ehi>>
<< Che stai facendo?>> notai immediatamente nel suo tono di voce una leggera amarezza, era una cosa rarissima, di solito Georgie era sempre allegra e pimpante ,di conseguenza iniziai a preoccuparmi immediatamente.
<< No , niente >> risposi un po' evasiva <<ho deciso di tornare a casa, sai com'è Jenna ha bisogno di me>>
Vidi il suo sguardo spegnersi all'improvviso, come se le avessi dato una brutta notizia.
<< Georgie che hai?>>
<< Ti capita mai di sentirti un po' esclusa?>>
<< Certo>> le risposi << Sai, ti dirò una cosa che non ho mai detto a nessuno. Da quando conosco Linsdey e Caroline sono sempre stata gelosa del rapporto che hanno, loro si conoscono da quando erano piccole mentre io le ho conosciute solo alle elementari. Penso che sia palese che siano più legate loro due di quanto noi tre non saremo mai e all'inizio ci sono stata davvero male per questa cosa ma adesso ho imparato a conviverci >>
Gli occhi di Georgie diventarono immediatamente lucidi, la conoscevo dall'inizio delle medie e finora non l'avevo ancora vista piangere, quindi la situazione era più grave di quanto pensassi.
<< Prima ho visto Tessa e Emily parlare di qualcosa che riguardava la sua relazione con Percy >> iniziò a dire trattenendo le lacrime <<così mi sono avvicinata e ho chiesto loro di che parlassero ma appena mi hanno vista hanno cambiato immediatamente discorso liquidandomi con "Tu non puoi capire ">>
Notavo i suoi occhi farsi sempre più lucidi e i singhiozzi farsi sempre più forti, vedere Georgie in quel modo mi fece stringere il cuore.
<< Voi tutte pensate che sia una ragazza infantile solo perché sono sempre allegra ma anche io ho i miei problemi e i miei amori solo che io non amo sbandierarlo ai quattro venti come fanno le altre >> nel tono di Georgie c'era un forte risentimento, ma capivo che non era rivolto a me, almeno speravo.
Come se il mio cervello avesse realizzato in quel momento cosa aveva detto, una parola del suo discorso portò la mia testa altrove.
Amori?
Non mi aveva mai detto che aveva avuto una cotta per qualcuno quindi rimasi sorpresa di scoprirlo così
<< Scusa Georgie chi sono questi amori?>>
Era una domanda legittima dato che si stava confidando con me.
All'improvviso lo sguardo di Georgie cambió radicalmente, diventò...spaventato?
<< Oh no, nessuno, era solo un modo di dire>>
Questa ragazza mi nasconde qualcosa.
<< Georgie parla>>
<< Okay >> disse sbruffando << però non ti arrabbiare, è successo prima, molto prima >>
Prima?
<< Prima di cosa?>>
<< Ti prego non ti arrabbiare >>
Se non parli entro 5 secondi mi arrabbio.
<< Allora >> iniziò visibilmente agitata << io al primo anno sono uscita con un ragazzo >>
COOOSA?
Ed io dove ero in tutto questo?
<< E chi è?>>
<< È questo il problema >>
<< Perché? Era tanto brutto?!>>
<< No anzi , era molto carino e dolce e simpatico e...>>
<< Ho capito, ora dimmi chi è >>
<< Ella, io...sono uscita con Dylan>>
Ditemi che è un incubo
Sentii la terra mancarmi sotto i piedi per la sorpresa, come era possibile che Dylan e Georgie siano usciti insieme ed io non ne sapessi niente?
<< Georgie dimmi che sei uscita con Dylan di scienze e non con il mio Dylan>>
Faceva male aggiungere l'aggettivo "mio" al suo nome, una parte di me non riusciva ad accettare il fatto di averlo perso.
<< È successo tanto tempo fa, siamo usciti  un paio di volte ,ma lui non riusciva a dimenticare una ragazza di cui erano innamorato pazzo dal primo anno ,così abbiamo smesso di vederci>>
<< Cazzo Georgie >> le dissi leggermente arrabbiata << perché non me lo hai detto? Cacchio>>
<<Non lo so,è passato talmente tanto tempo>>
<< Provi ancora qualcosa per lui?>>
Non ebbi tanta paura per una risposta come in quel momento, se avesse risposto di no tutto sarebbe rimasto com'era ma se avesse risposto di sì Dylan sarebbe stato per me per sempre off-limits e non potevo sopportarlo, soprattutto ora che avevo scoperto che era il padre di mio figlio.
Solo per quello Ella?
<< No , non provo più niente per lui, non è più il Dylan di prima >>
Dio ti ringrazio
<< Come era il Dylan di prima? >> la domanda mi uscì talmente spontanea che a malapena mi accorsi di averla pronunciata , ciò che sapevo su Dylan non era molto, solo qualcosa che negli anni Emily e Caroline erano riuscite a scoprire e alcune voci di corridoio.
<< Quando ho conosciuto Dylan lui...era così diverso da come me lo hai descritto, era talmente timido e impacciato,ricordo che aveva difficoltà a parlare con qualsiasi ragazza.>>
Mi veniva difficile immaginare un Dylan timido , era sempre stato così spigliato, soprattutto con il gentil sesso. Mentre Georgie mi raccontava di lui vedevo nei suoi occhi una luce particolare, come se quei racconti le riportassero alla mente una felicità lontana, un tipo di felicità che non era più riuscita a raggiungere.
<< Georgie posso farti una domanda?>>
Georgie non rispose ma mi fece cenno con la testa di sì.
<< Lui ti ha spezzato il cuore?>>
<< Il Dylan O'Brien che ho conosciuto io non avrebbe mai potuto >>

SPAZIO AUTRICE
SO CHE IL CAPITOLO NON È UN GRANCHÉ MA VOLEVO CHE CONOSCESTE MEGLIO GEORGIE DATO CHE NON SI È FATTA NOTARE MOLTO FINORA.
RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE STANNO LEGGENDO LA MIA STORIA, SIETE IMPORTANTISSIMI PER ME, COME VI DICO SEMPRE ACCETTO CRITICHE E SUGGERIMENTI NEI COMMENTI.
BYE❤️

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora