CAPITOLO 16

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Oddio non può essere.
Non ora. Non vestita così.
Pensa Ella pensa.
Allora hai due possibilità: o scappi come una codarda o vai da lui e lo affronti come la donna coraggiosa che vuoi diventare.
Okay scappa.
Corsi a più non posso verso l'ascensore sperando di non essere vista da lui,ma si sa la fortuna non è mai stata il mio forte,nella corsa infatti andai a sbattere contro un vaso facendolo rompere in mille pezzi.
Ottimo lavoro imbranata .
Il rumore fu talmente forte che attirò l'attenzione di tutti, anche la sua.
Si girò nella mia direzione e i nostri occhi si incrociarono per la prima volta dopo mesi,credo quello fu il momento in cui ammisi a me stessa quanto avessi bisogno di lui nella mia vita, capii che avevo bisogno di essere guardata da lui per sentirmi completa ma soprattutto felice.
Se fossi stata coraggiosa sarei andata da lui,ma non lo feci, anzi scappai il più velocemente possibile sperando con tutta me stessa che non mi avesse riconosciuta ma non fu così .
<< Ella>> gli sentii urlare, ma ormai non potevo più tornare indietro così mi nascosi dietro una tenda in attesa che se ne andasse. Intanto la signorina era tornata nella hole ma,invece di trovare me ad aspettarla,trovò Dylan.
<< Mi scusi >> le chiese << posso farle una domanda?>>
<< Certo>> gli rispose la signorina troppo sdolcinatamente per i miei gusti.
<< mi dica>>.
<< Sa se qui alloggia una certa Ella?>>
Ti prego di di no, ti prego,ti prego.
<< Non posso dare queste informazioni mi dispiace >>
Dio ti ringrazio
<< Andiamo tesoro, non sono mica una spia>> riuscii a capire che aveva sfoderato il suo sorrisetto senza vederlo.
Sul serio Dylan? La receptionist?
<< Oh beh>> rispose la donna con una boccetta stridula,tipica di chi flirta << se me lo chiedo con quel bel sorriso >>
Oh ma andiamo ragazza avrà a malapena 18 anni,contieniti.
<< Allora...Ella?>>
<< James, Ella James>>
Ecco, il mio piano era andato in fumo, tutto questo per colpa di degli stupidi drink
<<Mi dispiace non c'è nessuna Ella>>
Aspetta ,cosa?
<< Può ricontrollare?>>
<< L'unica James che c'è in tutto l'hotel è la signorina Holland James che alloggia nella suite presidenziale >>
<< No non è lei, non può permettersi un tale lusso >>
Ehi!
Okay era vero ma rimaneva comunque offensivo.
Dylan si allontanò dalla reception e finalmente mi sentii salva, sapevo che avevo sbagliato a non parlargli ma non c'ero riuscita, ho avuto paura,paura che mi avrebbe rifiutata spezzandomi in cuore, di nuovo. Forse Sophia aveva ragione,avrei dovuto evitare di incontrarlo e tornare alla mia vita di sempre.
Ma dopo averlo conosciuto non sarebbe stato possibile.





Finalmente dopo due ore di trucco ,parrucco e scelta del vestito ero pronta, dato che ero ingrassata fu molto difficile trovare qualcosa che non mi facesse sembrare una polpetta gigante,alla fine optai per un vestito rosso svasato con maniche a tre quarti a cui avevo abbinato delle scomodissime decolté rosse che Caroline mi aveva costretto ad indossare. A differenza delle mie amiche i capelli li avevo lasciati sciolti, non avevo mai amato i capelli legati, mi facevano un viso enorme.
<< Come ha fatto a non trovarti nel database?>> chiese Linsdey.
Lei era stata l'unica a non sentire la storia quando ero tornata, era troppo impegnata a guardare The Vampire Diaries, così dovetti raccontarle di nuovo tutto una volta pronte.
<< Mi ha trovata ,solo che ero registrata con il mio nome completo e Dylan non lo conosce>>.
Linsdey stava scegliendo una borsa da abbinare ad un elegantissimo vestito verde speranza che le arrivava al ginocchio, era un po' strano vederla scervellarsi solo per una borsa, non era mai stata fissata con la moda, era più "se trovo qualcosa che ci sta bene, altrimenti al diavolo". L'avevo sempre ammirata per questo, io se uscivo non abbinata mi sentivo sempre a disagio.
<< Allora,HOLLAND >> mi disse a mo di sfottò << che cosa farai quando lo vedrai?>>
Bella domanda
<< Non lo so e non chiamarmi Holland, Jenna doveva essere ubriaca anche il giorno della mia nascita per scegliere un nome del genere >>.
Linsdey rise , ma era una risata amara, di quelle che fai per non piangere, lei sapeva quanto avessi sofferto per quella alcolista che si definisce mia madre.
Finalmente Linsdey trovò una borsa da abbinare più alle scarpe che al vestito però sempre meglio di niente, si specchiò per un paio di minuti e poi mi chiese come stava, le risposi che stava bene e in seguito andammo in salotto.
<< Allora tutte pronte ragazze?>> chiese Caroline in preda all'euforia.
Tutte noi annuimmo in senso di conferma.
<< Ella , diavolo non ti sei truccata?>>
<< Si invece>> non avevo mai amato il trucco , il mio massimo era un po' di matita sotto l'occhio e il rossetto rosso, stop, e così feci quella sera. Caroline mi guardò stranita ma alla fine rinunciò e uscimmo dalla camera.
Entrata in ascensore iniziò a prendermi il panico.
Che avrei fatto una volta che lo avrei visto? Che gli avrei detto? Come gli avrei spiegato la mia presenza lì ?
Ero talmente immersa nei miei pensieri che quasi non mi accorsi che eravamo già davanti all'entrata del locale.
<< Pronta?>>
<< Si Caroline >>
Okay è il momento, Ella buttati.
Mentre stavamo per entrare un omone vestito di nero ci bloccò il passaggio.
<< Mi dispiace bisogna essere maggiorenni per entrare>>.
Perfetto
<< Beh lo siamo bellimbusto, quindi facci passare>>
<<Prima i documenti biondina >>
Caroline farfugliò qualcosa sulla maleducazione di quell'uomo e poi gli diede il suo documento, facemmo anche noi la stessa cosa.
<< Bene potete entrare tutte,tranne la rossa>>
Cosa?
<< Ha solo 17 anni, mi dispiace devi stare fuori>>
<< La prego>> lo implorai << li compirò tra qualche mese , non può fare un eccezione?>> gli lanciai quello che Jamie aveva definito "lo sguardo incantatore" perché ogni volta che lo sfoderavo lui non riusciva a dirmi di no.
<< Oh, tesoro >> mi disse in tono dolce <<NO>>
Brutto stronzo pelato
<< Ora spostati che blocchi la fila>>

Decisi  di rinunciare alla fine e lasciar andare le mie amiche a divertirsi senza di me,continuare ad insistere sarebbe stato stupido e inutile.
Non mi dispiaceva affatto per il locale anzi, l'idea di non stare ore in un posto pieno di ubriaconi e di musica spacca timpani mi sollevò, ciò che mi faceva stare male era non poterlo vedere
Dio Ella quante volte hai ripetuto questa frase in questi mesi?
Era come se il destino non volesse farmi stare con quel bellissimo ragazzo,c'era sempre qualcosa che mi impediva di avvicinarmi a lui e l'ultima volta ero stata io quel qualcosa. Per la prima volta mi pentii di ciò che avevo fatto, chi se ne fregava che fossi in accappatoio, di certo non c'era niente che lui non avesse mai visto, e chi se ne fregava se non avevo la più pallida idea di cosa dirgli, l'importante eravamo noi due, insieme basta.
Iniziai a sentire un piccolo fuoco crescermi dentro era...coraggio. Per la prima volta sentii che dovevo prendere io la situazione in mano e allora decisi, sarei entrata in camera sua e lo avrei aspettato,senza preoccuparmi di cosa avrebbe pensato di me.
Mi avviai verso la reception in fretta e furia e di nuovo trovai la stessa signorina
La avrà una vita questa?
<< Salve signorina, sono di fretta, mi serve un informazione>> cercai di rendere il mio tono più autoritario e fermo possibile per farle capire che non le sarebbe convenuto lasciarmi scontenta.
<< Signorina James, è molto bella stasera, mi dica cosa posso fare per lei>>.
<< mi serve la chiave della camera del signor O'Brien>>
<< oh,mi scusi ma non posso farlo , potrei perdere il lavoro >>
Il tono della donna era molto dispiaciuto, solitamente avrei capito e lasciato perdere ma in quel momento era una persona completamente diversa.
<< Lo perderebbe anche se raccontassi al suo capo come mi ha trattata durante il nostro primo incontro, lei non crede? E , per la cronaca, è stata lei a dirmi che potevo contare su di lei per ogni cosa>>
La ragazza mi guardò esterrefatta , colpita dal mio colpo basso, mi sentivo un po' in colpa ma le mie priorità era altre in quel momento.
<< Facciamo così>> mi sussurrò affinché nessuno potesse sentire << vada dalla donna delle pulizie e le chieda di portarla nella stanza 386, se fa storia dica soltanto che la manda Ronda>>
E così feci,andai dalla donna, le feci il nome di Ronda e in meno di 10 minuti era nella stanza di Dylan, non mi fece nessun tipo di domanda e non sembrò nemmeno sospettosa, si limitò a farmi entrare e poi se ne andò lasciandomi ad aspettare.
Appena entrata iniziai subito a guardarmi in giro,quella stanza non aveva niente di suo, tranne che la sua valigia e la sua giacca. Era naturale dato che , a detta di Caroline, la camera gli sarebbe servita solo per dormire prima di partire la mattina stessa. Guardai l'orologio, erano soltanto le 22:00, mi avrebbe aspettato una lunga serata ad attendere.
Così mi sedetti sul letto e aspettai, in silenzio immersa nei miei pensieri. Pensai a cosa sarebbe successo quando mi avrebbe vista,cosa avrebbe pensato, cosa  avrebbe fatto.
E poi, esattamente dopo 2 ore  di attesa la porta si aprì e in quel momento mi sentii come se mi avessero appena pugnalata allo stomaco.

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora