CAPITOLO 10

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Un'altra notte.
Un'altra notte in cui mi svegliai urlando.
Un'altra notte in cui facevo quel sogno infernale.
Era passato ormai un mese e ogni giorno stavo sempre peggio.
Uscivo di casa soltanto per lavorare e prendere da mangiare, il resto del tempo lo passavo in casa guardando film deprimenti tratti dai libri di Nicholas Sparks e mangiando schifezze.
Le mie amiche non le vedevo quasi mai, non che mancassero le occasioni, ma non mi andava di uscire di casa, ogni volta che mi giravo vedevo una coppia felice che si teneva la mano o si baciava e altre smancerie simili, preferivo mille volte stare a casa nel mio letto.
Quella mattina andai a lavoro presto in confronto al mio orario di lavoro, adoravo il mio lavoro, fare la commessa in libreria per me era sempre stata una gioia immensa e poi lavorando lì era raro incontrare qualcuno che conoscessi.
<< Ciao Ella>> disse una voce alle mie spalle costringendomi a girarmi.
Parlai troppo presto.
Oh cavolo.
Eccole là tutte le mie migliori amiche che mi venivano incontro sorridendomi come si sorride a una persona che ti fa pena, a salutarmi era stata Caroline, il suo tono era sorpreso ma sapevo che non erano lì per caso,le conoscevo troppo bene.
<< Ciao ragazze, che ci fate qui?>>
<< Oh, beh.. Noi... Volevamo un libro>>
Emily non sapeva proprio mentire, anzi nessuna ci riusciva, notavo gli sguardi furtivi che si lanciavano, erano venute per me. Però decisi di stare al gioco,volevo vedere fino a dove si sarebbero spinte.
<< Oh, che tipo di libro?>>
Tessa si innervosì e sputò tutto fuori. Non riusciva a mantenere facilmente la calma.
<< Oh al diavolo>> sbraitò << siamo venute perché è un mese che fai la depressa e ci ignori>>
<< TESSA>>
<< Non rompere Georgie è vero>>
<< Quello che Tessa voleva dire>> iniziò Linsdey << è che non ti vediamo da un po', siamo preoccupate>>
<< Sto bene>> non era vero , anzi ogni giorno stavo sempre peggio,ma non volevo farmi compatire da loro.
<< Ella ti conosco da una vita e so che non stai bene. Hai bisogno delle tue amiche per sfogarti e superare la relazione con Jamie>>
Jamie?
Mi ero dimenticata che loro non sapevano niente di Dylan, solo Sophia lo sapeva ed era davvero apprezzabile che non lo avesse raccontato a nessuna di loro senza il mio consenso. Questo confermava quanto facessi bene a fidarmi di lui.
<< Oh, sì, Jamie, sto ancora molto male per lui ma non è per questo che mi sono chiusa in casa>>
<< Allora perché? Diccelo ti prego, siamo davvero preoccupate>>
Il tono di Linsdey era lo stesso di una madre preoccupata, non che io fossi molto esperta.
Tutte quante mi guardavano con aria preoccupata, tutte tranne Sophia, lei mi guardava come in attesa che io dicessi qualcosa, era quasi impaziente, ma io non potevo raccontare quello che era successo ,avrei fatto la figura della ragazza facile.
<< Niente,non c'è nessun motivo in particolare>>abbassai velocemente gli occhi per non incontrare quelli di Sophia, che mi avrebbero guardato sicuramente con aria delusa.
<< Ella ti prego>> mi supplicò Georgie. Aveva un tono talmente supplichevole che stavo per cedere ma non lo feci, non potevo, per quanto volessi bene loro, era meglio nascondere la verità per il bene di tutti.
<< È meglio se andate, il mio capo mi osserva e non penso gli faccia piacere che stia qui a parlare senza lavorare>>
Mi guardarono con aria delusa, ma non cedetti, non dovevo, era la cosa migliore
<< Okay, andiamo fatti sentire>>
Tutte quante mi salutarono con un sorriso e poi uscirono, Sophia invece si limitò a guardarmi, riconoscevo quello sguardo, era lo stesso che mi aveva lanciato quando a 13 anni per sbaglio avevo raccontato a Lena che guardava ancora le Winx. Non mi disse nulla, ma non ce ne fu bisogno, quando se ne andò stavo ancora peggio. Dovetti scappare in bagno a vomitare, non era la prima volta che mi succedeva, mi succedeva spesso, forse è vero che quando stai male dentro stai male anche fuori.
Il resto della giornata procedette tranquilla come ogni giorno, ragazze che comprano le solite solfate romantiche, ragazzi palestrati che compravano libri sulla forma fisica, ogni tanto venivano persone interessanti che compravano libri seri, ma erano molto rari. Era fine mese e ricevetti la paga, lo stipendio era aumentato, ma solo perché avevo fatto degli straordinari per distrarmi, mi mancava poco e finalmente mi sarei potuta permettere la caparra per affittare un appartamento tutto mio e diventare indipendente.

Tornando a casa mi fermai ad un supermercato per comprare qualcosa da mangiare e qualcosa da bere per Jenna, dato che l'unico solido che ingeriva erano le pillole che trovava in quei locali loschi dove andava il sabato sera.
Mentre facevo la fila notai che il cassiere mi stava sorridendo, all'inizio pensai che forse era perché avevo fatto qualcosa di stupido ma in seguito notai che in realtà mi stava letteralmente mangiando con gli occhi.
Bleah!
Mi venne un altro conato di vomito, i ragazzi sono tutti uguali, provoloni fino al midollo. So che dovevo sentirmi lusingata o cose del genere ma questo mi faceva solo arrabbiare, sperai soltanto che non mi avrebbe rivolto la parola quando sarei andata a pagare.
<< Ciao>>
Avevo "parlato" troppo presto.
<< Ciao>> gli risposi con il tono più acido che conoscessi, per fargli capire che non era aria.
<< Non ti vedo qui spesso>> il mio tentativo di fargli capire che non ci stavo non era andato a buon fine,così cercai di essere più esplicita.
<< Oh davvero, questa è la tua frase da rimorchio? L'hai sentita in un film degli anni '80?>> forse così avrebbe capito.
<< Aggressiva, mi piace>> fece una smorfia che doveva sembrare un leone che morde o qualcosa del genere ma sembrò uno a cui fa male un dente.
Ora davvero stavo per vomitare
<< Si va bene, ora dimmi quanto ti devo>>
<< Il tuo numero bellezza>>
Oddio ti prego no!
Qualcosa scattò nella mia testa, un'immagine,un ricordo,il ricordo di un ragazzo dagli occhi marroni che mi chiede il numero, un numero che serviva per contattarmi, cosa che lui non ha fatto.
<< Oh sì certo, così potremo uscire, tu mi porteresti in un posto carino ed io verrei al letto con te>> sbraitai << poi tu ti trasferirai dall'altra parte dello Stato dicendo di chiamarmi e con questa scusa non mi lascerai il tuo numero di telefono. Io aspetterò la tua chiamata per settimane ma tu non mi richiamerai mai ed io passerò dei giorni infernali per colpa di un enorme coglione. Beh, no grazie.>>
Tutti mi stavano guardando e un silenzio tombale scese in quel supermercato, presi la spesa e uscii di fretta e furia, avevo spaventato quel ragazzo a tal punto che mi aveva fatta uscire da quel locale senza pagare.
Cercai le chiavi nella borsa ma non riuscivo a trovarle , buttai tutto per terra ma non c'erano, dove cavolo le avevo messe? dovevo andarmene da quel posto, dovevo tornare a casa, sentivo le lacrime rigarmi il viso
Non qui,non adesso
Alla fine mi arresi a me stessa e piansi,piansi nel parcheggio del supermercato, seduta per terra davanti alla mia macchina. Ero stanca, stanca di piangere, stanca di soffrire, come aveva fatto quel ragazzo,visto solo una volta a farmi soffrire tanto? Che cosa c'era in lui di così speciale da farmi stare tanto male per la sua assenza? Forse perché dopo Jamie era stato l'unico a farmi sorridere di nuovo o ad abbandonarmi di nuovo.
Non avevo risposta a nessuna di queste domande, volevo solo dimenticare, dimenticare lui e tutto che mi aveva fatto provare, i brividi quando mi ha baciata, la felicità quando mi aveva stretto la mano in quel locale, l'emozione quando mi aveva detto che per lui ero speciale.
Ad un certo punto sentii dei passi dietro di me, probabilmente era il proprietario che mi chiedeva di pagare la spesa.
Mi girai e dietro di me non c'era il proprietario del supermercato e nemmeno quel povero cassiere, ma c'erano loro, le mie amiche che mi guardavano come se fossi un cucciolo abbandonato.
<< Ora>> disse Linsdey abbassandosi per guardarmi negli occhi << tu ci racconti tutto>>
Mi abbracciò ed io mi lasciai andare e piansi, ma fu un pianto diverso, un pianto di felicità.
Perché in quel momento capii che non ero sola.



SPAZIO AUTRICE

SE VI PIACE LA STORIA O NO FATEMELO SAPERE. ACCETTO LE CRITICHE VOLENTIERI E SE VI PIACE LA MIA STORIA PUBBLICIZZATELA, SE VI VA. SE AVETE STORIE DA PROPORMI PUBBLICIZZERÒ MOLTO VOLENTIERI.

BYE♥️

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora