CAPITOLO 14

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Sin da piccola Los Angeles è stata una città che vedevo esclusivamente in televisione, ma non ero mai stata attirata. L'ho sempre vista come una città calda e afosa e, per una che ama le felpe invernali e la neve, non è il posto ideale. La gente qui non è affatto come quella della mia città,nessun buonasera o buongiorno quando passi davanti a qualcuno e nessuna vecchietta che ti ferma per scambiare qualche parola e darti una caramella, qui tutti non pensano altro che all'aspetto, le ragazze indossano solo pantaloncini cortissimi e maglietta strette all'ultima moda e i ragazzi solo camicie fiorate e quelle strane collane bianche.
Appena uscite dall'aeroporto ad aspettarci c'era un ragazzo  vestito di nero con un cartello dove c'era il nome Caroline. Appena lo vide i suoi occhi si illuminarono e corse  fra le sue braccia facendo cadere tutte le valigie, lui ricambiò l'abbraccio e, dopo averla lasciata, ci disse di seguirlo.

<< Quello>> disse Linsdey indicando il ragazzo << è il primo amore di Caroline >>
<< Cosa? Dici sul serio?>>rimasi sbalordita, conoscevo Caroline dalla quarta elementare e non avevo mai sentito parlare di lui, quando lo aveva conosciuto? Ma sopratutto, perché non ne aveva mai parlato?
<< Si , si conoscono da quando erano nati in pratica. I loro padri erano molto amici >>
<< E perché non ne ha mai parlato? >>
<< Caroline era cotta di lui da sempre e qualche anno fa stava per dichiararsi.Purtroppo il padre di lui ha dovuto cambiare città per via di alcuni debiti di gioco, così si sono persi di vista ma lei non ha mai smesso di amarlo e viene qui ogni volta che può. Nessuna dei due sa dei sentimenti dell'altro ma secondo me è abbastanza palese che quello che prova Caroline sia reciproco .>>
D'improvviso vidi Caroline in modo diverso, più chiaro, capii molte più cose su di lei che finora per me erano rimaste un mistero,perché odiava gli uomini che giocavano  nei bar, perché non si era mai legata a nessuno e perché aveva così tanta voglia di venire a Los Angeles.
Ad aspettarci nel parcheggio dell'aeroporto c'era una bellissima limousine bianca con tanto di autista ad aspettarci. Lo stupore nei nostri visi era molto palese ,tanto che Caroline appena ci notò fece un ampio sorrisetto soddisfatto al suo "amico".
L'autista fu molto gentile, mise tutti i bagagli nel cofano dell'auto senza battere ciglio e rifiutando ogni tipo di aiuto.
<< Caroline>> iniziò a chiedere Emily << ma quanto sei ricca?>>
<< abbastanza da poter portare le mie  amiche in vacanza senza far spendere loro un centesimo>> rispose tutta soddisfatta e dopo un po' finalmente sembro notare che non sapevamo chi fosse quel biondino vicino a lei.
<< Dimenticavo>> urlò << questo è Joseph ma chiamatelo Joe>>
<< Salve ragazze>> salutò il ragazzo per poi tornare a guardare Caroline, cavolo era palese che era pazzo di lei, quanto avrei voluto essere guardata in quel modo da Dylan.
<< Sai Ella, anche Joe fa uno stage per attori>>
Dio ti ringrazio finalmente una buona notizia
<< Jo>> gli chiesi <<conosci un certo Dylan?>
A quelle parole vidi spuntare sul viso di quel ragazzo una palese espressione stupita.
<< Aspetta>> iniziò a dire <<  tu intendi Dylan O'Brien?>>
Annuì in senso di conferma.
<< Certo che lo conosco, lo conoscono tutti allo stage. Dio quel ragazzo ha un talento più unico che raro, riesce ad entrare in qualsiasi ruolo leggendo appena il copione,è un vero peccato che abbia lasciato lo stage.>>
Cosa? Mi sta prendendo in giro?
<< Come scusa? In che senso ha lasciato lo stage? >>
<< Ha detto che non poteva più continuare lo stage e che sarebbe ripartito per tornare a casa>>
<< Sai il perché?>>
<< A quello che ho sentito per una ragazza>>
Cosa? Cosa? COOOSA? 
Sentii il cuore battere ad una velocità altissima, era davvero possibile che Dylan avesse lasciato lo stage per tornare da me?
<< Sai il nome della ragazza?>>
Ti prego dì di sì, ti prego,ti prego.
<< No, però so che dalla sua partenza lei è stata malissimo e lui non riusciva a sopportare di starle lontano, così ha deciso di tornare >>
Mi fermai un minuto a pensare, potevo essere davvero io? Potevo davvero mancare a Dylan così tanto da farlo ritornare?
Il mio cuore stava per scoppiare, inizia a sentire un grande calore e dovetti aprire il finestrino, per la prima volta provai quella sensazione che tutti definiscono farfalle nello stomaco. Non provavo niente del genere da mesi ,finalmente mi sentivo davvero 3 metri sopra il cielo.Dovevo uscire da quella macchina non respiravo, aprii i finestrini ma non bastò, avevo bisogno di più aria.
<< Ho bisogno d'aria >> dissi in preda all'asma << devo uscire di qui>>
<< Ella calmati>>
<< Georgie io devo uscire >>
<< Esci dal tettuccio>> disse Joe indicando l'apertura che c'era sul tetto dell'auto.
Uscii da quel tettuccio e finalmente riuscii di nuovo a respirare. Ma lo spettacolo davanti a me mi lasciò di nuovo senza fiato.
Los Angeles era stupenda a quell'ora
Il sole stava tramontando sul mare colorando l'acqua di arancione e il vento iniziò ad alzarsi.L'aria era calda ma nonostante questo era pungente sulla mia pelle.
Guardando quella meravigliosa città iniziai a sentirmi diversa, più tranquilla, perché in quel momento, in quel preciso istante capii che tutto sarebbe andato bene e che forse avrei ritrovato la felicità.
Rimasi lì sopra fino all'arrivo in hotel godendomi lo stupendo spettacolo che quella città mi aveva riservato.




SPAZIO AUTRICE
SO CHE GLI ULTIMI CAPITOLI SONO NOIOSI, MA ABBIATE PAZIENZA IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE.
VOLEVO RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE STANNO LEGGENDO LA MIA STORIA.

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora