CAPITOLO 15

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L'hotel in cui alloggiavamo si trovava vicino la spiaggia, un po' lontano dal centro ma era comunque lussuosissimo,a detta di Caroline lì avevano alloggiato tantissimi attori famosi.
Gli ospiti si abbinavano perfettamente allo stile dell'hotel, raffinati,eleganti e molto snob, Appena entrata infatti gli occhi di tutti gli ospiti si puntarono su di me molto probabilmente dipendeva dal fatto che ,a differenza delle mie amiche che si erano cambiate in limousine,io indossassi ancora i miei jeans neri, la felpa oversize e le mie vecchie converse nere che mi ostinavo a non buttare nonostante fossero strappate al calcagno, perfino i dipendenti sembravano schifati dalla mia vista.
Andassero tutti a quel paese
Quelle persone erano l'ultimo della mia lunga lista problemi.
<< Lei deve essere la signorina Kelvis>> disse una donna molto elegante a Caroline andandole incontro.
<< Si sono io>>
<< Bene, è un vero piacere averla qui,un dipendente le indicherà presto la sua suite ,intanto potete andare a lasciare le valigie lì infondo così le verrano portate in camera più tardi>>
<< Grazie >>.
Caroline ci fece cenno di seguirla così presi la mia valigia e mi avviai quando mi sentii un braccio bloccarmi il passaggio
<< Mi scusi questo trattamento è riservato solo a coloro che hanno una suite però se paga qualcuno può certamente portarle la valigia >>
<< Come scusi?>>
Brutta stronza io ti uccido come minimo
<< Ella>> gridò da lontano la mia ricchissima amica << vieni la nostra suite ci aspetta >>
All'improvviso vidi quella brutta snob diventare immediatamente rossa di vergogna
Ben ti sta stronza
<< Mi perdoni davvero io credevo...>>
<< Ora per favore mi lasci passare>>
<< Certo, se c'è qualcosa che io possa fare per farmi perdonare non esiti a chiamarmi,signorina?>>
<< James>>
Stavolta lo sguardo degli ospiti non era più schifato ma sorpreso, come poteva quella ragazza vestita come una barbona permettersi una suite?
Be non sono fatti vostri stronzi
Finalmente entrammo in ascensore e, per almeno un piano, non mi sentii più osservata.
<< Mi raccomando >> ci avvertì Caroline.    << questo è un posto molto elegante non fatemi fare brutta figura,soprattutto voi due >> indicò me e Sophia , in effetti eravamo piuttosto incontrollabili ma promettemmo di fare le brave.
La promessa fu infranta al 20esimo piano quando alla radio dell'ascensore partì Don't,provammo a resistere ma già al primo ritornello non ce la facevamo più, iniziammo a cantare a squarciagola e a ballare sotto lo sguardo delle altre persone in ascensore, ma a noi non importava, non ci era mai importato delle opinioni altrui. All'arrivo al piano la ramanzina di Caroline fu infinita, perfino Joe si mise a ridere nel vedere che non la ascoltavamo.
<< Al diavolo>> disse <<ci ho perso le speranze >> .
<< Si mamma>> risposi io << ora apri la porta>>.
<< Pronte?>>
Annuimmo e lei aprì la porta
Porca miseria
Non avevo mai visto una stanza così grande in tutta la mia vita, era un vero e proprio appartamento, c'era il salone,3 camere da letto e due bagni. Per non parlare della bellissima vista sul mare che c'era dalla terrazza.
<< Caroline è...>> iniziò a dire Linsdey
<< Fantastica? Lo so>> concluse Caroline      << solo il meglio per le mie amiche >>
<< Ora>> continuò << sistematevi perché stasera si esce>>
<< Dove andiamo?>> chiesi
<< Stasera vi porto al locale dell'albergo, sai Ella, Joe mi ha detto che ci sarà Dylan >>
Cosa?
<< Oddio sei sicura?>>
<< Certo, i suoi amici dello stage gli hanno organizzato una festa di addio con tanto di torta e doni e quale miglior regalo della ragazza per cui ha lasciato lo stage>>
Oddio
Ero il settimo cielo, finalmente dopo mesi a piangere per lui e a stare male, avrei rivisto quei magnifici occhi che tormentavano i miei sogni, avrei potuto risentire il suono della sua voce e, se fosse andata come speravo, avrei di nuovo sentito il sapore delle sue labbra.
<< Oddio che cosa metto? E i capelli? Non ho abbastanza tempo >>
Non potevo incontrare Dylan vestita in quel modo e nella mia valigia non avevo niente di adatto, forse avrei dovuto fare un po' di shopping prima partire.
<< Tranquilla, ci ha pensato la tua amica Caroline. Prima faremo un bagno nell'idromassagio poi verranno i parrucchieri e i truccatori dell'albergo e per il vestito ti presto io qualcosa.>>
Ero davvero commossa da come la mia amica stava facendo di tutto per assicurarsi che fossi felice senza chiedere nulla in cambio se non un sorriso,chi trova un amico trova un tesoro, ma chi trova Caroline ha trovato anche un guardaroba da favola.





Dopo una lunga lotta per la scelta delle camere io e Sophia prendemmo quella con la televisione enorme e lo stereo dato che eravamo le uniche che ascoltavo sempre la musica.
Avevamo appena finito di fare l'idromassaggio così , nell'attesa che arrivassero i parrucchieri e i truccatori, iniziammo a disfare la valigia cercando qualcosa da mettere stasera.
<< Sai>> iniziò Sophia << penso ancora che tu non debba vederlo>>
<< Sophia>>
Ti prego non di nuovo
<< Ascoltami, non te lo dico per invidia o altro è che non ti vedevo così felice da tanto tempo, perché vuoi ricascarci? >>
<< Perché sei convinta che mi spezzerà il cuore?>>
<< Se ti avesse voluta ti avrebbe chiamata >>
<< Allora come spieghi quello che ha detto Joe?>>
<< Non lo so è che...ho paura, non voglio rivederti in quello stato, quando ti sei messa a piangere in quel parcheggio mi sono sentita morire>>
Il tono di Sophia cambió radicalmente e dopo un po' capii che era perché stava piangendo.
<< Ehi>> le dissi stringendola << ascoltami è davvero dolce che ti ti preoccupami per me ma questa è una mia scelta e se lui mi spezzerà di nuovo il cuore pazienza ma io devo provarci, lo devo a me stessa, okay?>>
Sophia annuì e io la abbracciai di nuovo.
Non avevo mai avuto qualcuno che si occupasse di me,l'unica che avrebbe dovuto farlo mi insultava ogni volta che mi vedeva o mi chiedeva di prenderle una birra.
Sophia sin dalle medie era stata una costante nella mia vita, non avevamo mai litigato e anche quando non ci vedevamo da mesi il nostro rapporto era sempre rimasto immutato, non ci siamo mai allontanate e spero davvero che non succeda mai perché l'adoro.
<< Ascoltami, che dici se scendo e ordino qualcosa da bere e poi ci spariamo un po' di musica, ti va?>>
<< Okay>>
<< Bene vado>>
<< Aspetta, vai in accappatoio?>>
<< Sempre meglio di quello che avevo quando sono arrivata>>

In effetti non era stata un'ottima idea uscire con l'accappatoio e basta, l'aria condizionata mi faceva venire i brividi su tutta la schiena.In attesa di arrivare al pianterreno guardai l'orologio, mancavano due ore e mezza a quando avrei rivisto Dylan e non stavo più nella pelle, ogni singola molecola del mio corpo pensava solo a rivederlo, in effetti avevo così pensato a rivederlo che non avevo a corsa dirgli.
Mi sarei dovuta arrabbiare perché non mi aveva chiamata? Oppure avrei dovuto soltanto ignorarlo nell'attesa che lui venisse da me?
Il suono dell'ascensore mi risvegliò dai miei pensieri, entrata nella hall sentivo ancora più freddo quindi decisi di fare in fretta.
Alla reception c'era di nuovo la donna che mi aveva fermata quando eravamo arrivate, questo mi spinse a voler fare ancora più in fretta.
<< Salve vorrei...>>
La donna alzò un dito per farmi capire che adesso non poteva così restai lì ad aspettare che avesse tempo per me. Aspettai venti minuti lì davanti e niente finché...
<< Salve senta, sono la signorina Rimmelis e parlo per il The L.A. Hotel, stasera ospitiamo una festa di addio per dei ragazzi che fanno lo stage nei vostri studi, volevamo chiedervi se è tutto confermato?>>
Aspetta, cosa?
<< Bene lì aspettiamo tra un paio d'ore. Arrivederci.>>
La donna riattaccò il telefono e iniziò a guardarmi con lo stesso sguardo che mi aveva lanciato prima, come se fossi un bambino rompipalle ma , non appena capii chi ero cambió immediatamente espressione.
<< Oh, signorina James salve io...>>
<< Risparmi le scuse e risponda alla mia domanda>> le dissi tagliando corto << stasera vorremmo fare una sorpresa ad un ragazzo della festa che ospiterete, sarebbe possibile avere un tavolo nello stesso luogo in cui si svolge la festa?>>
<< Oh beh, vado a chiedere al maître>>
<< Bene la aspetto qui>>
Guardai l'orologio ed era già passata mezz'ora ed io era ancora in quelle condizioni
Che palle.
Decisi di sedermi su un divanetto e aspettare risposte dalla signorina "se non sei ricco fai schifo".
Passarono 10 minuti e niente,la signorina era sparita, non avendo niente da fare iniziai ad analizzare le persone, purtroppo davanti a me c'era sempre lo stesso modello di essere umano, ricco,bello e snob, finché non notai un ragazzo in fondo alla sala.
Era diverso dagli altri ragazzi di quel posto, non indossava jeans firmati ma dei semplici pantaloni neri con una t-shirt dello stesso colore, purtroppo era girato di spalle e quindi non potei vedere il viso però il suo lato B non era per niente una brutta vista.
Poi si girò.
Dio Santo.
Dylan.


SPAZIO AUTRICE
SALVE A TUTTE, FINALMENTE HO FATTO TORNARE IL NOSTRO DYLAN.
YEEEEE
CONTINUATE A LEGGERE SE SIETE CURIOSE DI SAPERE COME ANDRÀ TRA ELLA E DYLAN.
VI ADORO.
BYE.❤️

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora