CAPITOLO 30

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<< Fammi capire>> dissi a Dylan mentre aspettavamo i  bagagli  << tu sei salito su un aereo , senza uno straccio di valigia? >>
<< Esattamente amore>> mi rispose stampandomi un leggero bacio sul naso. Non potei evitare di arrossire, questa sua dolcezza nei miei confronti era talmente nuova che ogni volta che mi dimostrava un po' di affetto mi sentivo infiammare, era tutto così strano, ma lo era in senso buono.
<< Tu sei un pazzo ,lo sai vero?>>
<< E tu sei davvero bella, lo sai vero?>>
Ed io vorrei che fosse sempre così tra noi,lo sai vero?
<< È da quando siamo atterrati che non fai altro che dire quanto io sia bella>>
<< Perché la tua bellezza aumenta ogni minuto che passa, mia dolce Sirenetta>>
Mi riempiva di complimenti da quando avevamo messo piede sulla terraferma ed era bello,davvero bello.
Avrei voluto dirgli qualcosa come un "Grazie" o un " Quanto sei gentile" , qualcosa per ringraziarlo per tutte quelle attenzioni ma come al solito Ella James disse la cosa sbagliata.
<< Spero che la penserai così anche quando ci sposeremo >>
Ecco appunto.
Mi ci volle un po' per realizzare ciò che aveva detto e quando lo feci mi venne voglia di tagliarmi la lingua e forse non fui l'unica.
Non appena finì di parlare Dylan iniziò a tossire in modo esagerato, all'inizio pensai che lo stesse facendo per finta ma dopo un po' vidi i suoi occhi uscire fuori dalle orbite ,di conseguenza capii che in realtà per la sorpresa si era strozzato con la chewing-gum che stava masticando . Così gli dissi che sarei andata a prendergli dell'acqua e corsi verso il primo distributore.
Come cavolo mi è uscita una cosa del genere?
"Spero che lo penserai anche quando ci sposeremo"
Se ci fosse stato un premio per il miglior modo con cui spaventare un ragazzo avrei stravinto. Non potevo baciarlo e basta? Dovevo uscirmene con quella sparata. Alla fine non sapevo nemmeno se stavamo insieme o meno, cioè se lui ha fatto quello che ha fatto vuol dire che prova qualcosa per me e e di conseguenza non vuole una storia fatta solo di sesso giusto?
E se stessimo insieme lui rimarrebbe con me anche dopo aver saputo del bambino?
E se lo scopre e per paura non vuole più saperne di me?
O se invece inizia a pensare che non sia suo e mi accusa di volerlo incastrare?
Sento che da un momento mi scoppierà sia la testa che il cuore, dove cacchio si trova quel maledetto distributore?
Ci manca solo che lo faccio morire strozzato.
Finalmente vidi un distributore e corsi in quella direzione ignorando gli insulti delle persone che ho spintonato,Dylan avevo bisogno di me e gli altri potevano anche crepare,per fortuna non trovai fila e presi la prima bevanda che trovai.
spero che gli piaccia la Diet Coke
Presa la lattina iniziai a correre da Dylan sentendo il cuore battere sempre più forte dalla paura,fortunatamente lo ritrovai in piedi e lo sentii tossire di meno e anche riprendere colorito. Senza nemmeno guardarmi prese la lattina e la tracannò con una velocità impressionante, finita la lattina tirai un sospiro e lo abbracciai.
<< Scusami, scusami>> lo pregai con la testa sul suo collo, il suo profumo era talmente inebriante che mi tranquillizzò immediatamente.
<< Ehi tranquilla>> rispose lui massaggiandomi la schiena << non è successo niente, era solo una chewing-gum>>
<< Mi sono spaventata tanto >>
<< Ella guardami>> disse per poi portare il mio viso all'altezza del suo<<facciamo finta che non sia successo niente okay ?>>
Si, okay...





Dopo quel piccolo incidente Dylan avevo deciso di andare a prendere i bagagli e poi di chiamare Joseph per chiedere a Caroline di portargli i suoi bagagli quando sarebbero tornate, così io ne approfittai per andare a prendere un bel caffè al bar dell'aeroporto.
Non so perché mi aveva scosso tanto quello stupido incidente con la chewing-gum, alla fine capita a tutti di strozzarsi per caso e di certo non era successo per quello che avevo detto, almeno speravo che fosse così.
"Facciamo finta di niente"
Questo mi aveva detto, mi aveva chiesto di far finta che non gli avessi detto che pensavo che ci saremmo sposati e che per questo lui si sia spaventato a morte, ma come biasimarlo? Non stavamo insieme nemmeno un giorno (se stavamo insieme) ed io già gli avevo fatto una proposta di matrimonio e per giunta ho sperato che lui mi desse corda.
Stupida stupida Ella.
Era l'unico modo per definirmi, una stupida che crede ancora nell'amore eterno e romantico, ma soprattutto che crede che con Dylan sarà tutto rosa e fiori.
Non appena saprà del bambino ti lascerà, chi vorrebbe prendersi una responsabilità del genere , è scappato una volta e lo rifarà.
Se Dylan mi lasciasse sola con il bambino ne sarei devastata,probabilmente tornerei la Ella disperata di questa estate,c'era qualcosa in quel che mi teneva legata a lui indissolubilmente,qualcosa che mi avrebbe distrutta prima o poi, qualcosa che mi avrebbe trasformata in Jenna non appena mi avrebbe abbandonata.
Istintivamente pensando al bambino posai le mani sulla pancia,non era cresciuta molto ma tra qualche settimana si sarebbe notato che lì dentro c'era qualcuno e di certo non potevo raccontare che era gonfiore.
Dentro di me c'era qualcuno.
Mi venne da ridere a quel pensiero, io Ella James avevo nel mio corpo un altro essere umano,una versione un po' ridotta ma comunque un essere umano. Iniziai a chiedermi se fosse maschio e femmina, se avrebbe somigliato a me o a lui, magari sarebbe stato un maschietto con i miei occhi e il suo dolce naso all'insù o magari una femminuccia con i suoi dolci occhi marroni e i miei capelli rossi, magari avrebbe avuto la sua passione per il baseball e il mio amore per la letteratura.Immaginai Dylan tenerlo in braccio, baciarlo e dirgli che avrebbe fatto di tutto per lui, esattamente come io per lui.
Uno strano trillo mi risvegliò dai miei pensieri, il trillo di un cellulare e proveniva dalla mia borsa.
Ma come era possibile se il mio telefono lo aveva Dylan?
Incuriosita iniziai a frugare tra le mie cose e vidi che c'era davvero un telefono nella mia borsa ma non era mio, era di Dylan. Ragionai per circa due secondi se fosse giusto o no rispondere,l'ultima volta che lo avevo fatto avevo scoperto che mi aveva mentito quindi forse...era meglio rispondere.
<<Pronto?>>
<< Dylan? Sei tu?>> mi chiese una ragazza con voce molto interrogativa
<< No Dylan non è qui io sono,ehm, la sua ragazza>> mi pentii subito di come mi era definita ma non sapevo che altro dire.
<<Andie finiscila di definirsi la sua ragazza, non lo sei accettalo>>
<< No non sono Andie>> dissi cercando di nascondere il mio divertimento per il fatto che Andie si definisse la sua ragazza non essendolo.
<< Ella? Sei Ella?>>
<< Si sono io>> non potei nascondere lo stupore per il fatto che lei conoscesse il mio nome, a scuola non avevamo mai parlato e anche se fosse stato sarebbe stato impossibile riconoscermi dalla voce.
<< Dylan mi ha parlato tanto di te,forse anche troppo. Io sono Julia, sua sorella>>
<< È un piacere conoscerti Julia,purtroppo Dylan adesso non è qui però posso dirgli di richiamarti appena può>>
<< Sarebbe molto gentile da parte tua>>
<< È un piacere>>
Stavo per riattaccare quando...
<< Ella aspetta, posso farti una domanda? >>
<< Certo dimmi pure>>
<< voi due...voi state insieme adesso?>>
Questa è una bella domanda Julia
<< Si credo di sì >>
Sottolineo credo.
<< Sai da quando ti ha incontrata non ha fatto che parlare di te, era tipo "nessuna è bella come lei", "solo il vederla mi fa mancare il respiro " e altre cavolate simili>>
Entrambe ridemmo e senza accorgermene alzai lo sguardo Dylan sorridendo al pensiero di lui che parla di me in quel modo.
<< Ella lo ami?>>
A questa ragazza piacciono le domande difficili
I miei occhi scrutarono il mio moro dalla testa ai piedi, il suo modo di sorridere, il gesto di passarsi la mano nei capelli o quello di toccarsi la punto del naso, poi i nostri sguardi si incontrarono e sentii il cuore mancarmi di un battito.
<< Si lo amo>>
Non potevo fare altrimenti
<<Promettimi che ti prenderai cura di lui ti prego! Amo mio fratello più di qualsiasi cosa al mondo e quando io, beh, quando io non potrò aiutarlo voglio che ci sia qualcuno che lo ami davvero, qualcuno come te>>
Sentii la ragazza singhiozzare dall'altra parte del telefono ma non glielo feci notare ovviamente.
<< Te le prometto Julia>>
<< Grazie davvero>>
<< Ah, Julia, mi dispiace tanto,non te lo meriti>>
<< E chi se lo merita?>>
Julia riattaccò il telefono immediatamente senza darmi il tempo di rispondermi, ma non mi importò molto, aveva problemi peggiori. Non appena posai il telefono in borsa vidi Dylan venirmi incontro con la mia valigia e un bellissimo sorriso che mi riscaldò il cuore.
<< Fatto?>> gli chiesi cercando di non far notare il fatto che aver parlato con Julia mi aveva parecchio scossa.
Lui annui per poi circondarmi con le braccia e baciarmi.
<< Tutto okay Ella?>>
<< Si, ah,hai lasciato per sbaglio il telefono nella mia borsa. Prima ha suonato e ho risposto,spero non sia problema.>>
<< Assolutamente, chi era?>>
<< È una lunga storia però prima di raccontartela vorrei che mi raccontassi una cosa>>
<< Certo dimmi>>
Quello che gli chiesi forse non erano affari miei ma dopo le parole di Julia non potevo non chiedermelo.
<< Dylan parlami di tua sorella>>

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora