CAPITOLO 40

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Svenuto?! Era svenuto. Dylan era svenuto perché gli ho detto che ero incinta?!
Signore e signori ecco a voi il futuro padre di mio figlio!

<< Dylan, Dylan>> lo chiamai dandogli dei piccoli colpetti sul viso nella speranza di svegliarlo. Erano più di 5 minuti che aveva perso i sensi . << Dai svegliati, ti prego. Dylan>>

<< Forse è morto d'infarto. Può capitare sai? Per caso soffre di cardiopatia ?>>

<< Non lo so Jamie se soffre o meno di cuore,e nemmeno mi interessa adesso dato che non è morto d'infarto. Adesso puoi stare zitto?!>>

<< Okay, scusa>>

Finalmente dopo minuti a schiaffeggiarlo e a chiamarlo gli occhi del mio moro si aprirono mostrando uno sguardo che era un misto tra confusione, rabbia e smarrimento.
<< Oh Ella>> mi disse come se si fosse appena accorto della mia presenza. << Non puoi capire. Ho fatto un sogno stranissimo. Ho sognato che Jamie era tornato e tu mi dicevi di essere incinta. Ti rendi conto?!>>

<< Non era un sogno coglione>> sghignazzò Jamie meritandosi un'occhiataccia da parte mia. << È davvero incinta. E tu sei svenuto nel saperlo. Complimenti>>

Sapete io sto stata quasi sempre convinta che Dylan non dovesse sapere niente e che in qualche modo me la sarei cavata, ma nonostante questo mi era impossibile non pensarci ogni tanto.Non era così che avevo immaginato la sua reazione. Quando immaginavo di confessargli del bambino, mi vedevo lui ovviamente un po' confuso ma anche felice, felice all'idea di un nostro futuro figlio,di diventare padre e di costruire una famiglia. Poi magari mi avrebbe preso tra le sue braccia e mi avrebbe detto di non aver paura, che lui ci sarebbe stato per noi e che mi amava.

Ovviamente le mie aspettative erano troppo alte.

<< Dylan ti prego. Prima di arrivare a conclusioni affrettate fammi parlare>> lo supplicai prima che potesse fare qualche scenata.

<< Di quanto sei?>>
<< In che senso?>>
<< Andiamo Ella lo sai benissimo cosa intendo.>> mi ammonii Dylan << di quanti mesi sei?>>
<<6 mesi>>
<< Oh santo cielo>> imprecò lui per poi buttare un calcio all'auto << tutto combacia. È stato in biblioteca, dopo la festa. Porca miseria sapevo che sarebbe stato stupido farlo anche sprovvisti.Che cazzo ho combinato >>

Ero pronta a questa sua reazione, lo ero sempre stata. Ma faceva male. Faceva male vederlo pentirsi di ciò che era successo perché io non me ne ero mai pentita e speravo che per lui fosse uguale. Ma a quanto pare no. Perché non importerà mai se io lo amo e lui mi ama e da quanto lo facciamo. Per lui quella sera è stata solo un modo per sfogarsi e per aumentare il suo ego. Per farla pagare alla ragazza che gli aveva spezzato il cuore, nient'altro.
E come ho già detto, faceva male.

<< Da quanto lo sai?>> mi chiese facendomi risvegliare dai miei pensieri.
<< Non è importante da...>>
<< Ella ti prego rispondimi >>

Sentivo le lacrime scendere sulle guance e appannarmi gli occhi. Cercai di ricacciarle ma fu inutile, si facevano strada ignorando il mio desiderio di fermarsi, di smetterla di farmi sembrare sempre debole e indifesa. Io non volevo essere così, non potevo esserlo più.

<< L'ho saputo qualche giorno prima di partire da Los Angeles. Dopo che abbiamo fatto quella tremenda litigata sono stata male così Linsdey mi ha portata in ospedale e lì mi hanno detto che ero incinta. >>
<< Ella sono passati quasi due mesi!Tu lo sapevi da due mesi e non hai avuto la decenza di dirmi niente? Come riuscivi a baciarmi ed abbracciarmi sapendo quello che nascondevi? Con quale coraggio mi guardavi?>>

TELL ME WILL BE FOREVER||STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora