The baby

998 29 1
                                    

Dopo quella serata-party tra Harry e Taylor c'erano state solo alcune occhiate ovviamente da parte di lei, ma appena arrivava anche Louis lei abbassava subto la testa e Louis sorrideva strafottente.

In quel momento si trovavano sul divano aspettando che per televisione passasse un bel video musicale, ma Harry si stava annoiando. Aveva cambiato varie posizioni : prima in braccio a Louis, poi aveva poggiato le gambe sopra di lui, la testa sulla spalla. Sembrava che non riuscisse a stare fermo.

-Andiamo la parco Boo?- Chiese Harry annoiato.

Louis sorrise e annuì al suo ragazzo che per la prima volta nell'arco dell'intera giornata aveva sorriso.

Si alzarono e a proprio turno entrarono in camera a cambiare e indossare le scarpe per poi chiudere la porta alle loro spalle.

Si diressero al parco difronte casa loro e si sedettero sulla prima panchina all'ombra e libera che trovarono.

Louis vedeva la felicità negli occhi di Harry, brillavano come se stessero vedendo la cosa più bella mai esistita e non riusciva a capirne la ragione. Quello era un parco comune, ma qualcosa nel cervello di Louis pensò al passato di Harry. Ma non chiese nulla, almeno non fece in tempo, dato che Harry parlò subito.

-Sai Lou, a me il parco è sempre piaciuto, perfino da piccolo. Mia madre mi portava sempre al parco. Specialmente quando papà era a casa ubriaco, non importava che ore fossero, ma lei mi prendeva per mano e facevamo un giro. La prima volta che mi sono sbucciato il ginocchio al parco mia madre quasi svenne per il sangue e Gemma dovette curarmi, aio andavo fiero del mio primo ginocchio sbucciato fatto al parco. Lo trattavo fosse nemmeno una ferita da guerra. Poi mi padre scoprì dove mi portava mia madre e così ci seguiva sempre, ma quando era giorno sembrava un padre normale che non accompagnava sua moglie e i due figli, perché si ogni tanto veniva anche Gemma, a giocare la parco : mi spingeva l'altalena, giocava con me sulla sabbia, mi aspettava alla fine degli scivoli. Lo vedevi così e dicevi che era un papà perfetto, se poi lo vedevano alla sera di certo mi avrebbero consegnato ai servizi sociali-

Louis and ogni parola che Harry faceva uscire dalla bocca, stava in silenzio senza interferire, volendo ascoltare il suo discorso senza interromperlo, ma la cosa bella è che Harry non aveva mai avuto il coraggio di raccontare questa storia a nessuno, ma con Louis sentiva che poteva dirgli tutto ciò che lui aveva bisogno per conoscerlo, senza mettersi addosso la solita maschera di felicità che aveva addosso alle altre persone.

Rimase in silenzio alla fine di tutto il discorso di Harry, sapere che lui proveniva da un padre ubriaco gli dispiaceva di non averlo conosciuto molto tempo fa e di averlo stretto tra le braccia e averlo consolato quando piangeva. Ma non era colpa sua se a quel tempo lui non c'era e di certo non poteva farne un dramma, ma era sicuro di aver recuperato il tempo che avevano perso negli anni precedenti.

Entrambi stavano pensando al proprio passato quando all'improvviso si sentì un pianto provenire non molto lontano da loro.

Si guardarono entrambi perplessi e cercarono di capire da dove venisse il pianto e si avvicinarono ad un cespuglio e dietro ad esso si trovavano una bambina volta in una copertina rosa con una lettera sopra.

Si guardarono e entrambi pensarono la stessa cosa : "Cosa ne facciamo adesso di questa bambina?"

Fu Louis il primo ad avvicinarsi a lei e a prenderla in braccio cercando di calmarla e poi prese la lettera dandola ad Harry che la aprì.

C'erano scritte poche parole ma che fecero capire a loro che quella bambina era appena stata abbandonata.

Questa è la mia bambina. Spero che la trovino quei

La scelta migliore della mia vitaWhere stories live. Discover now