Padri si diventa, non si nasce

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Da quella sera passarono parecchie settimane e finalmente le cose sembrarono essere ognuna al suo posto. Ne organizzarono molte altre di serate come quella, Jhon e Harry strinsero una forte amicizia, man mano che questa amicizia cresceva, cresceva anche qualcos'altro: la gelosia di Louis.

Tomlinson cominciava ad essere troppo geloso e oppressivo e Harry si sentiva come se gli togliessero il fiato. Decise di affrontare quel discorso appenasi sarebbero visti, ma non ce la fece ad aspettare, si alzò dal divano e si diresse vero casa Tomlinson.

Una volta arrivato suonò il campanello, Louis gli aprì la porta sorridendo ma appena Harry disse -Dobbiamo parlare- il sorriso gli morì sulle labbra.

Louis lo fece accomodare sul divano e andò a preparare due tazze di tè .

-Di cosa dobbiamo parlare Haz?- Chiese ingenuo Louis.

-Dobbiamo parlare di molte cose Lou. Sai perfettamente che non c'è bisogno di essere troppo gelosi, certo il fatto che tu sia geloso mi fa capire che a me ci tieni, ma non troppo Lou. Il modo in cui mi tiene costantemente sotto controllo mi toglie il fiato-

-Tu non capisci- Gli rispose Louis trattenendo le lacrime.

-Si invece, io ti capisco-

-Mi stai lasciando vero?- Chiese in lacrime Lou.

-No Louis, questo mai. Voglio solo farti capire che io sono tuo. Volente o no sono tuo, mi sei entrato sotto la pelle, non faccio altro che pensare a te. La mattina quando mi sveglio penso se hai dormito bene, quando mi vesto cerco dei vestiti che ti possano piacere addosso a me. Io so di cosa hai paura Lou, ma sai che io non lo farei mai-

-Che ne sai di cosa ho paura?- Louis aggredì il riccio.

-Hai paura che io faccia lo stesso che ha fatto tuo padre! Quella che doveva essere solo sua amica ha finito per essere la sua amante, ma Louis guardami, ti amo, ti amo da morire, non ti farei mai questo:! Sei tutto per me!-

Intanto che Harry disse queste cose Louis scoppiò a piangere perché Harry gli aveva tolto tutte le maschere, li lasciò cullare un po' dalle braccia di Harry intanto che piangeva.

Nel frattempo arrivò a casa sua madre dal lavoro e vedendo Louis piangere si preoccupò, ma Louis disse che era tutto apposto, con un po' di titubanza sua madre andò in cucina a preparare la cena

-Harry ti fermi da noi?-

-Certo, volentieri-

-Lo fai per me o per mia mamma?- Chiese Lou sorridendo.

-Per tua mamma, sai che adoro le donne grandi- Disse Harry, ma alla fine scoppiarono tutti e due a ridere. Il cuore di Jhoanna si riempì di felicità nel sentire la risata di suo figlio. Quella risata che non sentiva da quando suo padre se n'era andato.

Quando i due ragazzi arrivarono in cucina Jhoanna andò ad abbracciare subito Harry ringraziandolo per aver fatto tornare il sorriso sulle labbra di Louis, ma specialmente lo ringraziò per avergli ridato la voglia di vivere.

Louis si sentì un po' in imbarazzo nel vedere sua madre piangente che abbracciava, Harry dal canto suo era rossissimo d'imbarazzo. Quando lei sei rese conto si staccò subito e gli sorrise dolcemente.

-Mamma dove sono le mie sorelle?-

-Sono da tuo padre e venuto oggi al lavoro a prenderle-

-Le hai lasciate con papà?-

-Lou, tesoro, cosa potevo fare?-

Harry appoggiò la mano sul ginocchio di Louis, il quale si calmò subito

-Hai ragione mamma, scusa-

Dopo cena tutti e tre decisero di andare a fare una passeggiata e a prendere il gelato.

Trovata la prima gelateria aperta entrarono. Louis prese un cono con una pallina di mente e l'altra di cioccolato, Harry prese una coppetta con una pallina di puffo e Johanna prese un cono con una pallina di limone. Si litigarono un po' il conto per chi doveva pagarlo, alla fine con fastidio di Louis finse Harry e pagò tutto lui.

Uscirono dalla gelateria e si incamminarono verso il parco mangiando il loro gelato e quando Johanna non vedeva si scambiavano un tenero bacio al chiaro di luna. Andarono a prendere le sorelle di Louis e trovarono anche un luna park, così decisero di fermarsi un po' e di far giocare le sorelle. Arrivarono alle montagne russe, ma Harry si bloccò subito.

-Io li non ci salgo-

-Oh andiamo Haz non è pericoloso-

-Non m'interessa io li non ci salgo-

-Vabbene andate voi, resto io con lui- Disse Louis

M a Harry noto l'improvvisa tristezza nel volto del suo ragazzo, si fece coraggio e ci salì, con sorpresa Louis lo 5raggiunse e si sedette accanto a lui.

-Se hai paura ti tengo la mano- Chiese dolcemente Louis.

-Sta zitto- Rispose Harry ridendo.

La giostra partì e Harry si irrigidì all'istante, Louis gli prese la mano e si tranquillizzò un po'. Appena la giostra finì il primo a scendere fu Harry terrorizzato da quell'esperienza.

Tornado a casa si fermarono ad un bar per prendere qualcosa da bere, ma Harry riconobbe una voce alle sue palle. SI fermò subito cercando di ascoltare la conversazione che sta avendo quella voce. Temette di aver capito male e si girò poco giusto per vedere chi era, sbarrò gli occhi. Dopo 10 anni riaveva davanti suo padre. Gli vennero le lacrime agli occhi e Louis si preoccupò. Harry si alzò e girò di colpo facendo cadere la sedia a terra.

Des si girò e appena riconobbe il figlio sbiancò. Non pensava di rivederlo più, invece ce lo aveva a dieci passi.

-Harry- Sussurrò Des.

-Già Harry- Rispose duramente vedendo una dolce bambina che cerva le attenzioni del padre e di una signora in dolce attesa.

-Harry ascoltami ti prego, non ero in grado di stare con voi, per favore guardami. Non sapevo fare il padre-

-Adesso si vero? Ricorda che padre lo diventi non ci nasci-

E scappò via verso casa sua piangendo e quando aprì la porta andò ad abbracciare la madre che appena gli disse che aveva cisto Des sbiancò, la tranquillizzò dicendo che non gli aveva fatto nulla e che aveva altri figli.

Si sentì in colpa ad aver lasciato gli altri al bar da soli, ma sapeva che Louis aveva capito, anche se doveva dargli delle spiegazioni e con quei pensieri si addormentò, sperando che tutto quello che aveva vissuto fosse solo un brutto sogno.

La scelta migliore della mia vitaWhere stories live. Discover now