Capitolo 51

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Aprì lentamente le palpebre, indolenzita e confusa.

Ero sempre in quella stanza asettica..
Ero da sola e tirandomi su la maglia, mi accorsi di avere delle nuove fasciature.

Mi avevano medicata un'altra volta.
Ricordai quello che era accaduto non so quanto tempo prima, e ricordandomi anche del mio piano sorrisi sollevata.

Molto attentamente, tastai la tasca destra dei pantaloni e potevo sentire che vi era ancora fortunatamente.

Emisi un sospiro di sollievo, che dopo qualche secondo cessò quando la porta si aprì.

Dave insieme a degli uomini, vennero verso di me con volti decisi e seri.

"Scusami piccola ma abbiamo un po' di fretta.." disse Dave mentre gli uomini mi presero per le braccia e mi strattonarono velocemente e bruscamente giù dal letto.

Emisi varie smorfie di dolore ma mentre loro mi tenevano salda nella loro presa, seguimmo Dave che camminava davanti a noi.

"Cosa avete intenzione di fare?" Domandai con voce rauca.

Dave fece un'alzata di spalle e rispose semplicemente " io niente, Calvin può darsi abbia qualcosa in servo per te. Tranquilla niente di bello sicuramente."

Cercai di non fare caso alle sue parole ma dopo svariati minuti di corridoi e fermate dell'ascensore, arrivammo davanti a delle porte di vetro automatiche.

Quando ci avvicinammo di più si aprirono e ci accolsero dentro ad una stanza strana..

Sembrava non centrare nulla con l'edificio che sembrava ospedaliero. Al contrario quella stanza sembrava uno studio di qualche prestigiosa reggia o villa..

Mi scortarono al centro della stanza facendomi sedere su una sedia di legno.

Mi legarono le mani con delle manette e rimasi li ferma ad aspettare.

"Beh? Cosa vuoi farmi torturarmi ancora?" Risi amaramente a Dave, con sguardo vuoto.

Lui sghignazzò e scosse la testa sicuro " oh no, io ho già fatto la mia parte.. buona fortuna" disse prima di uscire dalla stanza con gli uomini, lasciandomi li sola.

Non so quanto passai ad aspettare o pensare a qualche modo per scappare, ma le porte automatiche si riaprirono ed entrò nella stanza Calvin.

"Eccoci di nuovo.. bene volevo discutere con lei sempre sul suo vero padre. Sa le persone che lavorano per me stanno cercando di trovare suo padre in Perù nel posto che lei ci ha detto.. lei ora si starà chiedendo molto probabilmente cos'altro ancora posso volere.. beh è semplice lei è la chiave per ricattare suo padre. Quindi se lei sta buona e mi fa una faccia molto triste e preoccupata, le faccio una bella inquadratura."spiegò lui tirando fuori il suo telefono e scattandomi una foto.

Lo guardai attentamente mentre lui era preso dalla foto scattata.

"Sa la trovo molto patetico. Non posso credere che lei pensa davvero che sta vincendo che ha tutte le carte a suo favore.. si è scordato di come la prima volta l'abbiamo fermata con duane? E la volta subito dopo con Dave, che detta come va detta è un'altro patetico Carson della situazione.. lei ora mi avrà pure come ostaggio insieme a mio padre e chi vuole lei, e forse mi ucciderà anche, ma si ricordi che chi l'avrà meglio in tutto questo non sarà lei ma noi. " gli dissi sicura e tranquillamente.

Dopo qualche secondo, dopo essermi rilassata e mi tolsi le manette che mi avevano messe un pochino troppo larghe.

Mi alzai dalla sedia sventolandogliele e lui sorrise e basta, ridendo ed applaudendomi.

"Lei è proprio in gamba signorina Collins, se lo faccia pur dire. Per un momento ho creduto alle sue parole, ma siamo onesti, lei si sarà pur liberata dalle manette e avrà pur detto quelle cose credendoci anche davvero, ma la verità è che ora le cose non vanno come piace a lei e se ne deve fare una ragione. Quindi la smetta di fare la parte della ragazzina irascibile e valuti un mio nuovo accordo.." disse sicuro e sorridendo.

Corrugai la fronte camminando verso di lui.

"Suo padre non mi serve solo per gli sperimenti che lui ha creato, ma anche perché mi serve nel piano che sto mettendo in atto da anni, secondo un vecchio sperimento che lui aveva compiuto già in passato. Quell'esperimento faceva parte del progetto Felicity, quello in cui lei ha fatto parte. Quel progetto non consisteva solo a trovare dei bambini pupilli per l'agenzia e il paese ma anche per testare una delle forme genetiche che lui a voluto testare solo su un unico individuo. " disse seriamente pensieroso.

Mandai giù un groppo e capendo bene dove voleva andare a parare sussurrai dissi "io.."

Lui mi guardò attentamente e sorridendo annuì.

"Lei infatti ha sviluppato in parte il compimento dello esperimento ma non del tutto. Ciò che io voglio è, che suo padre completi su lei stessa l'esperimento che tanto le agenzie e tutte le persone di cui ne sono a conoscenza, vogliono che si realizzi.
Diventerebbe un'arma e un essere non solo temuto, ma anche inestimabile per l'essere umano. Avrebbe tutto ciò che un'agente o una spia non riuscirebbe ad avere, precisione, attenzione, la mente libera e limpida dai pensieri o dalle distrazioni." Spiegò sempre più entusiasta.

"Non diventerò mai un robot del cazzo. E per quale motivo per servirla? Forse lei non ha capito chiaramente.. ma io la ucciderò con entrambe le mie mani. " gli risposi furente camminando velocemente verso di lui, questa volta senza fermarmi.

Lui scosse la testa e rispose semplicemente
" non doveva commettere questo errore.."

Le porte automatiche si aprirono e diversi proiettili a tranquillante mi colpirono alle spalle..

Incurante che da lì a pochi secondi avrei perso i sensi nonostante i proiettili aumentassero continuai a camminare finché non vidi solo il pavimento farsi sempre più vicino..

*****
Pov's aiden
"Ne sei sicuro?" Mi domandò Ryan nervosamente.

"Fin troppo. Dovete ristringere il campo e concentrarci sugli edifici più grandi o in vendita o appena comprati da poche settimane in tutta New York o nei confini. Dobbiamo scovare Calvin e dove tiene chiusa Sam e suo padre. " spiegai sicuro, mentre camminavo verso l'entrata della base insieme a Ryan affianco.

"Potrebbe essere rischioso, se Calvin sentisse le voci che stiamo smuovendo un po' di edifici per trovarlo, non pensi che si andrebbe a parare il culo e renderebbe un po' il tutto più difficile?" Consigliò Ryan discretamente.

Scossi la testa e razionalmente aveva ragione..

"E allora dimmi cosa cazzo dobbiamo fare.. qualunque cosa basta che la aiutiamo perché io non accetto l'idea che lei sia chissà dove ferita o ancora in pericolo. Sono stato incosciente per troppo tempo e oltretutto anche messo a k.o. Dimmi tu quando lo scoviamo e mettiamo fine a tutto questo perché io non ci sto più a subire tutta questa merda di fardelli e Sam in pericolo." Gli dissi sinceramente arrabbiato sfogandomi con lui.

Sapevo bene che ero uno stronzo e che lui forse soffrisse molto più di me per sua nipote e suo fratello, ma cazzo da quando mi ero risvegliato e ripreso, tutto questo sembrava avermi calpestato ed investito più del previsto.

"Cazzo aiden non possiamo permetterci di crollare o fare scelte rischiose. Abbiamo corso troppo e ora dobbiamo riposarci. Dobbiamo studiare bene come procedere e poi andare dalla tana del lupo, e quando ci andremmo saremo pronti davvero anche a costo di smuovere tutte le società governative di questo stato cazzo." Rispose lui guardandomi deciso è sicuro.

Aveva ragione. Dovevamo muoverci e pensare a mente lucida.

Closer to the love (sequel closer to me) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora