Prologo

3.3K 137 12
                                    

Serena sta correndo nel parco dietro casa mentre io sto studiando per l'esame universitario. Sono all'ultimo anno della triennale e mi mancano due esami e fare alcuni tirocini.
Serena Dorato è nata il 19 settembre alle ore 23, lo stesso giorno e orario di quando io e Federico ci siamo incontrati per la prima volta. Non so se è stato proprio un caso visto che non ci siamo più sentiti né visti.
Martina è andata a Milano per all'accademia di moda assieme a mio fratello e mi hanno lasciata sola qua ad Aprilia.
Anch'io ho fatto domanda per l'università di comunicazione come tirocinio a Milano ma ancora non mi hanno fatto sapere nulla. E da parecchio devo dire.
Sento qualcuno gridare, alzo lo sguardo e vedo Serena per terra, gli vado incontro
‹Che è successo?› domando
‹Mi sono fatta male› dice
‹Su andiamo a casa› dico alzando Serena da terra, poi andiamo verso casa ma nel mentre mi arriva una notifica. È un'e-mail dall'università di Milano. ‹Amore aspettami› e la apro l'e-mail. Erano i risultati dell'esame del test universitario del tirocinio e sono stata presa. ‹Amore se ti dico che ci trasferiremo a Milano?› domando
‹Sii› dice
‹Allora andiamo a casa e iniziamo a fare i bagagli› dico.

Entriamo a casa e annuncio la notizia del trasferimento a Milano a mia madre, la quale non la prende molto bene. ‹Partite così su due piedi?› dice
‹Si, sono stata presa al tirocinio a Milano ma per il momento vivremo in albergo e nel frattempo cercherò casa› dico
‹Se vuoi io ho la soluzione che fa per te› dice Edoardo, il compagno di mia madre
‹Cioè?›
‹Mia sorella ha una casa a Milano e non la usa da anni, posso chiederle se te la mette in affitto› dice
‹Faresti questo per me?› dico
‹Certo› dice e la va a chiamare mentre io vado a preparare le valigie.
Mando un messaggio a Martina per avvertirla e lei mi risponde con una faccina.
‹Ha detto che le va bene› dice
‹Grazie› dice
Dopo cena prenoto i biglietti del treno, poi ci addormentiamo abbracciate.
La nostra ultima notte in casa mia.



***

Milano

La casa non è lontana dal centro con dieci minuti ci si arriva. ‹Amore ti piace?› dice
‹Potrò avere una camera tutta mia, vero?› dice Serena entrando in casa
‹Certo› dico
‹E potrò attaccare anche i poster?›
‹Si, dipende› dico
Tira fuori dallo zainetto un foglio, ‹questo› dice e lo apre. È il poster di Benji e Fede.
‹Dove l'hai preso?› domando.
Non può averlo preso dalla mia camera perché li ho tolti tutti.
‹Me l'ha dato una mia compagna di classe, dice che sono bravissimi e vorrei tanto avere il loro disco e tanto incontrare› dice
Come glielo dico che il padre è il cantante di quel duo?
‹Poi vediamo› dico
Perché proprio di loro si doveva innamorare?
Non sono pronta.
Ordino una pizza per due e la mangiamo sul divano, poi ci addormentiamo abbracciate, nella nostra nuova casa.


FEDERICO.
Sono stato quasi un anno a Barcellona. Sono venuto qua innanzitutto per staccare e riflettere, e nel frattempo ho anche scritto alcune canzoni. Una l'ho intitolata "Non è Da te". Si lo ammetto l'ho scritto penso a Silvia.
Benjamin è a Milano e lavoravamo via Skype come i primi tempi perchè stiamo lavorando per il secondo album.
Sono uscito con qualcuna qua a Barcellona ma niente di serio e senza successo.
Ma ora sto ritornando a Milano e casa l'ho trovata, è abbastanza vicino alla Warner, così non si lamenteranno più che arrivo in ritardo.
‹Vuoi che ti venga a prendere all'aeroporto?› domanda Benji
‹Se non ti disturbo da i tuoi tantissimi impegni, si mi piacerebbe› dice
‹Fede, cosa faresti se non ci fossi io›
‹Solo per un passaggio? Fanculo prendo un taxi› dico e chiudo la chiamata, e vado verso il mio volo.

Arrivo all'aeroporto di Milano alle 22 e vedo Ben aspettarmi mentre credo che si stia facendo i snap. Da quando ha scaricato snapchat, è un continuo di snap anche quando va in bagno. ‹Hai finito?› domando
‹Ciao Federico è bello rivederti dopo tanto tempo, spero che ti sia divertito a Barcellona›
‹Molto grazie› dico
Mi lascia davanti a casa mia, ‹puntuale domani alla Warner, sai che abbiamo la riunione› dice
‹Si, buonanotte› dico
‹Buonanotte›
Entro nella mia nuova casa a Milano.
Non mi andava di cucinarmi quindi ordino una pizza e la mangio sul divano mentre guardo una vecchia partita del Modena. Poi mi addormento sul divano. 

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta 2 Where stories live. Discover now