44) Like St. Valentine

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L'angelo aprendo gli occhi vide il proprio viso riflesso negli occhi della ragazza Emo. Si guardarono per un interminabile minuto. Cazzo che emozione! Nel frattempo Lucifero si era già fatto da parte. Uscì dalla stanza portando DANGER con se. Forse era meglio lasciarli soli. Dopotutto non si parlavano da due anni e più, e il distacco non era stato molto soft. Rimasero così: con lei distesa su di lui. Erano a distanza di bacio e L'angelo la desiderava con tutta l'anima. La teneva per i fianchi, era calda e profumata come sempre... Era un momento intimo e imbarazzante al tempo stesso. Possibile che il destino li avesse fatti incontrare di nuovo? Magari stavolta sarebbe stato diverso... Si sarebbero amati per sempre! Lui non aveva mai smesso di farlo. Certo che trovarsela così davanti... Già nel sogno era stata dura non saltarle al collo ma adesso... Cavolo era... In overdose di lei! Respirava a fatica... La voleva e voleva solo essere suo... Le diede un bacio tenero sulla bocca anche se in realtà avrebbe voluto morderla... Succhiarla... Farla sua! Lei lo accettò! Si fece baciare ma senza contraccambiare. Sembrò rimanere impassibile a quel bacio che lui invece aveva tanto desiderato. Gli si ghiacciò il sangue nelle vene. Cosa stava succedendo? Tutto quello che avevano dovuto passare prima di rivedersi... Non valeva neppure un bacio "vero"? Lei si mise a cavalcioni su di lui. Lo guardò negli occhi. Poi... Gli mollò un pugno sul viso che lo lasciò senza fiato. Lui sentì il sapore del suo stesso sangue in bocca ma continuò a guardarla con la medesima intensità come se nulla fosse. D'un tratto lei iniziò a sclerargli contro riempiendolo di insulti. Gridava incazzata rinfacciandogli cose vecchie su come lui non avesse saputo cogliere tante sfumature che li avevano portati alla rottura... Lui era dispiaciuto... Aveva le lacrime agli occhi... Avrebbe voluto ribadirle per l'ennesima volta che l'amore che provava l'aveva sopraffatto al punto di perdersi ogni volta che entravano in contatto. L'amava tanto da non riuscire a comunicarlo senza andare in confusione, balbettare... Dire cose senza senso. Non era riuscito a difenderla dalla parte più incontrollabile di chi ama: la paura di perdere la persona dei propri sogni. E così infatti era accaduto. Pur amandola con tutta l'anima anche adesso... Non sapeva come farglielo capire. Come dimostrarglielo nel modo più giusto. Due dense lacrime viola gli scesero lentamente. Solo allora lei tacque confusa per un attimo. Capì che quello era vero dolore dell'anima. Lui la prese dolcemente spostandola di lato. Poi alzandosi si mise al centro esatto della stanza. La guardò triste mentre le due righe viola gli solcavano il viso bianchissimo e spiegò le sue ali da corvo. Gli occhi da potenziale divennero viola anch'essi... poi le disse: "Sono un mostro! Lo vedi? Ecco come mi ha ridotto l'amore!". Lei a quel punto incazzandosi ancora di più si alzò dal letto, lo raggiunse e lo schiaffeggiò. Poi disse: "Ti sei ucciso per me lo capisci?", lui sembrava lontano con lo sguardo. Poi rispose... "Scusami... Non volevo causarti dolore!". Lei era fuori di se... Era deliziata da quanto lui l'amasse ancora nonostante tutto ma al tempo stesso lo odiava perché anche lei aveva sofferto. Riuscì balbettando a dirgli: "Non andava... Ma non doveva finire in tragedia! Non ti perdono quello che hai fatto! Sono venuta al tuo funerale! Ho pianto per te! Sono stata male!". Lui provò ad abbracciarla... Lei lo spinse via... "Non potevo tornare da te in queste condizioni! Mi avevi lasciato cazzo!!! Pensi che non stia soffrendo?". Lei lo guardava duramente anche se lui notò uno sguardo che non riuscì ad interpretare ma non sembrava essere di disprezzo. Si inginocchiò davanti a lei... Non reggeva più il confronto... "Puoi perdonarmi?", le chiese... Lei aveva gli occhi lucidi. Lui il viso ancora "truccato" di viola dalle lacrime... Sembrava un mimo dark. La situazione stava diventando surreale. Lei, guardando altrove cambiò espressione: per un attimo i suoi occhi divennero di ghiaccio. Rispose così: "Adesso siamo pari per quando mi hai salvato dall'incendio, non abbiamo più nulla da dirci!". Questa frase lo annientò completamente. Nessuna gli aveva mai fatto così male. Non trovava neppure il coraggio di staccare gli occhi dal pavimento. Lei si girò e se ne andò sbattendo la porta... Lui rimase lì in ginocchio... Incapace anche di piangere... Era completamente svuotato. Mai come adesso... Era pentito di non essere rimasto nel suo sogno fino alla morte.

Nella stanza accanto, Lucifero e DANGER stavano origliando. Cazzo! Erano entrambi dispiaciuti per L'angelo... In realtà anche per la ragazza, quei due sembravano nati per stare assieme... Ma adesso sembravano distanti come non mai. DANGER non credeva che la tipa Emo potesse rimanere così impassibile di fronte all'amore del ragazzo, a Lucifero invece, sembrava addirittura di aver sentito il cuore dell'angelo infrangersi ancora una volta... Che brutta situazione. Decisero di comune accordo che DANGER sarebbe andata più tardi a controllare come stava la ragazza mentre Lucifero avrebbe portato ad ubriacarsi il "corvo spennato", lo chiamò così con un pò di disprezzo perché era incazzato di quanto si fosse ritrovato in lui nel giorno di... Beh! Fanculo a tutto!!! Sarebbero andati a bere fino a stramazzare! Fanculo ai cuori infranti e a San Valentino! Quel giorno di merda aveva spezzato ancora una volta dei cuori! DANGER lo guardò e poi scoppiò a ridere di gusto... Lucifero la guardò imbarazzato poi chiese: "Ho pensato ad alta voce vero?". Lei sentendo odore di guai disse poco convincente... "No! No... Pensavo ad una cosa... Anzi! Meglio che raggiunga a casa la piccola Emo...", Così dicendo si dileguò mentre lui la guardava male.

La ragazza Emo stava tornando a casa a piedi... Era depressa... Forse aveva esagerato... Gli voleva ancora bene? Neanche lei riusciva a capirlo... Riparlargli gli aveva fatto "piacere"... Ma anche male... L'aveva trattato con severità ma era molto incazzata... Certo però che sapere di essere ancora così importante... Aveva mille pensieri confusi nella testa... Non si accorse che qualcuno la stava seguendo...

Lucifero era in camera sua con L'angelo. Non riusciva a farlo reagire... Così a pezzi non gli sarebbe stato utile. Doveva ancora dire a lui e DANGER del cuore che gli era stato rubato. Avrebbe dovuto essere il suo segreto, ma meglio confessare e avere un aiuto che rischiare... Non c'era da scherzare. Non sapeva come rimetterlo in piedi... Lo prese di peso... Lo avrebbe fatto tornare a posto a costo di fargli una flebo di alcol e droga! Mentre usciva di casa con L'angelo inerme sulle spalle gli arrivò un messaggio di DANGER: "Per favore vieni subito al Sigillum... È successo un casino la ragazza è sparita!". Cazzo non ci voleva... Magari era solo andata a fare un giro... DANGER era sempre troppo apprensiva quando c'era di mezzo quella tipa. L'avrebbe raggiunta li è avrebbero deciso cosa fare...

Appena arrivati trovarono DANGER seduta sul marciapiede, era agitatissima... Parlava tanto velocemente che era difficile da seguire. Lucifero "poggiò " L'angelo sul cofano di una macchina e cercò di calmare DANGER per capire cosa stesse succedendo: Praticamente la ragazza non non era mai arrivata a casa e non l'aveva trovata lungo la strada che faceva di solito... Così era passata per i posti in cui si rifugiava quando era triste... Ma neanche li c'era traccia... Non riusciva a trovarla... "Ok ci divideremo e la troveremo!" Disse Lucifero. In quel momento squillò il cellulare di DANGER: era la ragazza Emo! Si tranquillizzò all'istante... "tesoro dove sei?", le chiese. Dall'altra parte una voce familiare: "Ah! Mi chiami tesoro adesso?". "Lilith?!?!? Che cazzo vuoi da quella ragazza se le fai del male ti uccido!". Disse DANGER ma nel panico più totale. "Tranquilla... Starà un po con me... Magari potrei soggiogarla... Oppure mangiarla... O peggio... Trasformarla!", disse ancora Lilith. "Se le fai qualcos...", DANGER non fece in tempo a finire la frase che l'altra aveva attaccato. Due secondi dopo un messaggio le arrivò sul cellulare... Era ancora Lilith... "Lucifero 0, Lilith 2! E la sfida continua...". DANGER fece leggere il testo a Lucifero e poi gli chiese incazzatissima: "Di che cazzo sta parlando quella troia?". Lui abbassò lo sguardo... Era furioso ma non poteva perdere il controllo... Prese fiato e poi disse con voce "tranquilla"... Andiamo a casa... Ti devo parlare...

When love and death embrace Where stories live. Discover now