35) It's All Tears ( Drown In This Love)

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Arrivò la sera. DANGER aveva lasciato la ragazza Emo dopo un pomeriggio di chiarimenti e scuse reciproche. (Nei limiti dei segreti condivisibili). Le aveva promesso che avrebbe cercato di capire di più sulla storia delle sue "visioni sull'angelo". In realtà sapeva benissimo di cosa stava parlando ma la cosa che la metteva un po' in crisi era il fatto di non percepirlo più da giorni pur avendo la sensazione che fosse ancora vivo. Era sinceramente inquieta all'idea di parlare ancora di questo argomento con Lucifero perché negli ultimi giorni era veramente inavvicinabile. Stava tornando a comportarsi in modo lascivo e violento: quel modo che nell'immaginario collettivo lo rendeva tanto affascinante nelle serie televisive quanto terrificante nella realtà. Quante volte lo aveva visto ridere sguaiato sul divano di fronte alla TV, (magari mentre una bella ragazza si occupava con la bocca del suo sesso), beffandosi di attori bellissimi che, (malamente), cercavano d'interpretare il dannato per eccellenza. In realtà più che interpretare la sua totale mancanza di emozioni... Interpretavano se stessi... Pessimi interpreti che esprimevano bene solamente il vuoto interiore e artistico che avevano dentro. Gente di merda! Cosa pretendevano di saperne loro? Quello di Lucifero non era vuoto emotivo ma semplicemente la noia apatica di chi ha già vissuto tutte le esperienze immaginabili per innumerevoli volte. Era sazietà, non vuoto. DANGER non si stupiva quando rientrando in casa, a volte, lo trovava a scoparseli per poi torturarli. Li sentiva piangere spaventati... Quelle rare volte nelle quali li mandava via senza ucciderli non erano più neanche in grado di vivere normalmente... Figuriamoci di "recitare". Prendeva l'attore di turno... Lo seduceva per poi portarlo a casa e... Mostrargli com'era il vero Lucifero. Di solito quando non morivano diventavano comunque "inutilizzabili": impazzivano. Tanto che nell'ambiente circolava una leggenda che fosse il fatto di interpretare quel ruolo maledetto a far impazzire quei poveracci. Ma tornando al problema... DANGER pensò di andare a trovarlo in camera sua a metà serata, e dopo insomma... Averlo messo di buonumore magari provare a parlaci un attimo... Sperando di non incappare in una delle sue proverbiali scenate stile Rockstar durante le quali, strafatto, distruggeva la camera salvo poi farla tornare perfetta il mattino seguente semplicemente schioccando le dita. In realtà il peggio di se lo dava quando, da ubriaco, diventava incline alla violenza di altro tipo. In quei momenti passava dal "piacevole sesso estremo" alla "violenza gratuita". Gli era capitato anche con lei un paio di volte e non era stato piacevole. Ripensandoci ebbe un brivido: Il sesso, (di qualsiasi tipo), è liberatorio solo se c'è unità di intenti... Altrimenti può essere una tortura per il corpo e per la mente. E lei poteva dire di essere stata torturata da lui un paio di volte almeno. Per questo voleva sapere anche di più sulla sua somiglianza con Lilith. La prima volta che si erano incontrate aveva avuto una strana sensazione... Una specie di flash pur non avendo all'epoca ancora bevuto con lei nessun tipo di intruglio "proibito". Poi, per un attimo le erano passate per la testa alcune scene delle violenze subite per mano di Lucifero e... Di quei momenti drammatici ricordava solo di aver cercato di "isolare" la testa dal corpo per non sentire dolore fisico... Ma la sensazione che stesse "pagando" per cose che non aveva fatto le rimaneva dentro per ore, scatenando in lei rabbia ma anche senso di colpa per "errori", (di quando era umana), commessi in passate storie. In fondo ognuno ha i suoi drammi nella testa. Promise a se stessa che una volta risolto il "caso dell'angelo" avrebbe cercato di trovare una riposta anche a questi suoi dubbi. Che Lilith e lei non si piacessero era stato chiaro fin dall'inizio. E anche che fosse stata sempre Lilith la causa del cambiamento di Lucifero dopo che lui per primo aveva provato, (fallendo), a "plasmarla", a suo piacimento. Quello che ancora le sfuggiva era il loro essere l'una il doppelgänger dell'altra. Non poteva essere un caso tutta questa situazione. E comunque di pagare lei per "peccati" non suoi non poteva accettarlo. Temeva di scoprire di essere per Lucifero solo un surrogato di Lilith. Forse era... La sua... "Pillola magica" per riprendersi se stesso senza affrontare Lilith ancora una volta. Si rifiutava di essere la medicina per il suo ego di maschio ferito. Quando pensava questo vedeva in Lucifero solo l'ennesimo, ragazzo folle della sua vita, le veniva voglia di scappare... Mollare tutto e via! La cosa che la tormentava... Se così si può dire... Era che nella sua testa continuava a pensare di attirare sempre e solo persone di un certo tipo: Umani, angeli o demoni che potessero essere, Comunque... Nessuno aveva mai avuto il potere di addolcirle il cuore. Cosa potesse essere quella cosa chiamata amore era per lei ancora un mistero che non capiva se valesse la pena svelare...

La ragazza Emo si era chiusa in camera. Persa nella musica stava coccolando un po' la sua malinconia. L'aveva sempre considerata un'emozione romantica. Quella vena amara che fa mancare situazioni lontane... O magari periodi che non fanno più parte della nostra vita. L'emozione poetica per eccellenza! Altro che l'amore! Quello è una cosa tutta parole dolci e finte promesse... Ma la malinconia... Cazzo! Era un qualcosa di più complesso... Riguardava forse se stessi nell'universo e non solamente una cosa di coppia... Boh! Era confusa... Aveva questi pensieri ricorrenti... In alcuni momenti le sarebbe piaciuto sul serio parlare ancora con quel ragazzo dolce... Le era dispiaciuto come tutto fosse finito tra loro... E anche se non si parlavano al momento della tragedia aveva pianto un poco... Pensava comunque che fosse venuta a mancare un'anima delicata in un mondo di gente... Gente... Neanche trovava le parole per descriverle. Ma vabbè... Spense la luce, continuò ad ascoltare musica ancora in po'. Magari DANGER le avrebbe scritto con notizie utili... Anche se non ci sperava così presto. Si accucciò nel letto... Forse il sonno sarebbe arrivato presto portandola lontana dai pensieri.

Lucifero aveva appena ricevuto notizie non buone dall'inferno: L'angelo era perso. Nelle sue condizioni nessuno avrebbe potuto salvarlo. Si poteva forse entrare nel suo trip e cercare di convincerlo, ma di solito chi era immerso in un sogno sul suo desiderio più profondo alla fine decideva di abbandonarsi per sempre... Stranamente non si sentiva di dargli torto... Allo stato attuale per lui era meglio un'eternità di sonno... Che un amaro risveglio. Il demone che aveva sbirciato nel sogno dell'angelo aveva appena fatto in tempo a comunicarlo a Lucifero e poi era stato ucciso da Lilith che quindi adesso sapeva che la stavano spiando. Chissà ora come avrebbe reagito. Si augurava che lei pensasse solo che la stesse spiando per gelosia... Quindi che non arrivasse alla vera motivazione di Lucifero, (che era ancora la vendetta). Voleva farlo liberare da... Non voleva neanche pensarlo nel dubbio che anche i suoi pensieri potessero essere letti. Se avesse giocato bene le sue carte... L'avrebbe tolta di mezzo per sempre e al tempo stesso avrebbe di nuovo ristabilito l'equilibrio... Perché con L'angelo così fuori gioco... Avrebbe presto dominato il caos... E questa non era cosa buona... Perché in quel casino... Lilith sarebbe diventata... Invincibile. Si sentiva ancora in colpa per aver ceduto con lei a sentimenti umani... Anche se era passata un'eternità. Adesso aveva modo finalmente di porre fine alla sua vecchia sofferenza... Al suo unico punto debole... Poteva finalmente smettere di annegare in questo amore.

When love and death embrace Where stories live. Discover now