38) Love, The Hardest Way

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Si ritrovarono nel bel mezzo di una tempesta di fuoco. La ragazza ebbe ancora un capogiro. Provò a fare qualche passo ma cadde a terra come ubriaca. Non riusciva a respirare. Le sembrava di essere di nuovo nei bagni del liceo il giorno dell'incendio. Stava per vomitare. Era in arrivo l'ennesima crisi di panico. "Iniziamo male...", disse tra i conati. Sul serio non avrebbe mai creduto che la storia della puzza di zolfo fosse vera, cioè... Forse DANGER col suo buon odore era un caso unico. In fondo un demone maniaco della pulizia doveva essere una cosa strana. Ma... Cazzo! Doveva imporsi di non pensare a lei. Stava sorridendo al solo immaginarla nella vasca. Iniziò a respirare  lentamente, pian piano si riprese. Poi chiese: "Dove si va?". Lui senza rispondere la caricò sulle spalle. Era la prima umana che arrivava all'inferno da viva... A parte un certo Orfeo. Lucifero ricordava la sua tragica storia... Quel tizio andò fino lì per riprendersi la sua amata Euridice per poi (stupidamente) perderla di nuovo, (stavolta per sempre). Ma vabbè... L'amore fa fare cose impensabili. Lui stesso era la prova di come può divorarti da dentro. Si dice che dopo l'accaduto Orfeo si dedicò unicamente all'amore omosessuale, a causa del dolore per la perdita del suo unico amore non riuscì mai più a toccare, (tantomeno amare), una donna. Comunque... Si caricò la ragazza sulle spalle, doveva darle tempo di abituarsi a respirare. Dopotutto era stata marchiata da poco, il suo corpo era ancora debole. La portò in un posto dove potesse riprendersi. La lasciò riposare fino alla notte successiva. Tanto comunque lì il tempo scorreva differentemente. Nessuno a casa sua si sarebbe chiesto dove fosse finita.

DANGER si svegliò nel letto di camera sua. Dopo un attimo di sbandamento i pensieri ripresero a correre a velocità demone! Si chiese quante ore fossero passate. Forse era ancora in tempo per dare una mano, salvare la situazione e quindi redimersi. Se invece la ragazza era già morta? Non voleva neppure pensarci. Si sbrigò a vestirsi. Sapeva che volando ci sarebbe voluto troppo. Fece una cosa che desiderava da un bel po': Rubò l'Impala di Lilith! Cazzo... adesso, con lei sopra, quella macchina era decisamente completa! Perfetta! La cogliona aveva lasciato le chiavi infilate. Inutile spiegare la sensazione che provò quando accendendola il suo dolcissimo suono riempì lo spazio circostante. Si godette un minuto il rombo del motore al minimo... Si potevano contare gli scoppi. Era qualcosa di veramente indescrivibile. Ma non c'era tempo da perdere... Doveva arrivare il più presto possibile all'inferno. Chiuse gli occhi un attimo... Si concentrò passando un po' del suo potere all'auto. Quel tanto che bastava per renderla capace di passare per un portale dimensionale. Per fortuna il più vicino era quello personale di Lucifero ed era nel garage. Fece il giro della casa per ritrovarsi nel box. Con un gesto del dito aprì la serranda per... Ritrovarsi davanti l'Harley! Il teschio al posto del faro la guardava male. Praticamente quella moto era la guardiana del portale. Ci pensò su un attimo... Cazzo era DANGER...  Qualcosa si sarebbe inventata no? Ad un certo punto iniziò a dare gas... Fece cenno alla moto di togliersi di mezzo. Il teschio la derise. Lasciò la frizione così velocemente che l'ultima cosa che vide furono gli occhi spalancati del teschio poco prima di essere investito. Poi anche l'Impala si perse nel vortice del portale.

Si ritrovò direttamente nel nono cerchio. Doveva nascondere l'Impala, si notava troppo e non voleva rischiare di mettere in allarme Lilith. Aveva già pensato a tutto... Doveva solo cercare un posto sicuro dove andare fino al momento di agire. Adesso che era così vicina poteva sentire una debole traccia dell'angelo. Sembrava essere nei dintorni... Probabilmente nel palazzo di fronte a lei! Era da lì che veniva il suo... "Segnale telepatico". Forse sentiva la scia debolmente perché lui... Stava per... Chiuse gli occhi e tolse il pensiero dalla sua testa. Adesso meno che mai era il momento di avere reazioni umane. Poi le venne l'idea: Parcheggiò di fronte al palazzo semidisabitato dove sentiva che l'angelo era prigioniero di se stesso. Con una magia demonica trasformò l'Impala in un'auto qualunque. Oscurò i vetri. La rese indistruttibile e poi finalmente si rilassò un attimo. Era stanca, affaticata... Agitata. Per la prima volta in vita sua le importava di qualcuno! Doveva salvare L'angelo per farsi bella con la ragazza Emo!

Lucifero e la ragazza Emo erano pronti. Il demone l'avrebbe portata da lui. Poi sarebbe andato in quel bar malfamato dove Lilith l'aveva agganciato. Doveva semplicemente farle perdere tempo. La parte più dura e pericolosa era della ragazza. Nonostante sapesse che lui era ancora perdutamente innamorato non era sicura che si sarebbe fidato. Magari non avrebbe creduto che era veramente lei. O semplicemente avrebbe provato rabbia nel rivederla dopo tutto quello che era successo tra loro. Non si sa mai come può reagire un cuore spezzato. E poi, si chiedeva... Era ancora il ragazzo che aveva amato? Forse diventando Angelo era cambiato? Dopotutto amarsi in un modo così forte come il loro era cosa rara. Poi quel suo gesto estremo quando si erano lasciati. La sua essenza era mutata completamente... Era sempre stato tutto così strano tra loro, ma quel sentimento era indiscutibile. Chissà in che modo l'avrebbe percepita adesso. Gli angeli potevano amare una sola persona oppure provavano solamente amore universale? Cazzo! tutte queste domande la stavano confondendo. Doveva cercare di non pensarci. Adesso era lì. Trovandoselo davanti forse avrebbe capito se provava ancora qualcosa per lui. In tutti i casi sentiva un bene profondo che le dava la certezza che fosse nel posto giusto per il motivo giusto. Il resto adesso non contava. Lucifero l'accompagnò fin sulla porta della stanza. L'apri con un gesto impercettibile della mano. Ma non entrò. Da adesso in poi sarebbe stato solo compito della ragazza. La baciò sulla fronte. "Mi raccomando...", Disse semplicemente. Poi carezzandola andò via. Anche la sua parte di lavoro stava per iniziare. Dall'altra parte della strada DANGER li stava spiando. Lo aveva visto salire. Adesso doveva solo aspettare. Dopo un paio di minuti vide Lucifero uscire furtivo dal portone. Sorrise vedendo che anche lui aveva preso il "vizio" del cappuccio sul viso. Solo che con la sua mole era comunque impossibile passare inosservato. Lo seguì con gli occhi finché non girò l'angolo. Poi entrò in azione.

Lucifero entrò nel locale a testa bassa. Si sedette al banco vicino a Lilith che stava bevendo da sola. Se non l'avesse conosciuta così bene le avrebbe quasi fatto pena. Lei non lo guardò neppure. Finché lui non aprì bocca: "Non si saluta il tuo ex marito?", le disse. Lei trasalì come svegliata da un bel sogno. Per un attimo Lucifero notò un'ombra di timore nei suoi occhi. Strano per una come lei avere la coscienza sporca... Anzi! Più che altro strano che avesse una coscienza... Ma forse era solo l'imbarazzo di essere stata beccata in un momento di debolezza. Lilith era molto sensibile all'alcool. Le tirava fuori una certa... "Umanità", cosa che invece non le succedeva con quella cocaina strana che portava sempre con lei. Di sicuro era la peggiore persona del mondo, pensò Lucifero. Ma nonostante questo perfino lei che non sapeva cosa fosse l'amore, sembrava in notti come quella...  soffrire di solitudine. "Mi offri qualcosa da bere maritino?", disse con fare da finta stupida per riprendere la situazione in mano. "Direi almeno due bottiglie a testa!", rispose lui... Pensando, (e sperando), che se fosse riuscito a trattenerla abbastanza avrebbero intanto liberato L'angelo. Poi a lei avrebbe pensato lui in persona: Era ora di affrontare l'unica donna che lo avesse mai fatto piangere. Quella sarebbe stata la notte della rinascita anche per il re degli inferi!

When love and death embrace Where stories live. Discover now