Capitolo 5. Il sottoscala.

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Chris mi accompagnò fin sotto casa dopo la serata. Ero così stanca che avrei potuto addormentarmi sull'asfalto. Entrai nel palazzo, la lampadina si era fulminata lasciandolo al buio.
Presi il telefono e cercai di farmi strada con la luce del cellulare che illuminava appena i gradini davanti a me. Ad un certo punto mi sentii tirare da una mano.
Fu talmente immediato che non ebbi nemmeno il tempo di urlare e fui trascinata nel sottoscala.
Non riuscivo a riconoscere chi fosse quell'uomo che mi stava strattonando.
Si era gelato il sangue nelle vene, decisi di urlare e lui mi posò una mano davanti alla bocca affinché non si sentissero le mie grida.
Poi finalmente mi posò con le spalle al muro e riuscii ad intravedere il suo viso, ma senza riconoscerlo.
<Trouble non gridare, sono io> mi disse a bassa voce.
Avevo così tanta paura che quando capii chi era sentii le mie gambe rilassarsi, avrei potuto svenire tra le sue braccia.
<Michael sei impazzito? Stavo per sentirmi male!!>
<Lo so ma qui sotto nessuno ci vede o ci sente.>
<Ho lasciato Jess davanti al Blu Barry, dovevo parlarti... Mi starà cercando lei stanotte dorme qui da sua zia...>
<Cosa? Dorme da Mery?> domandai sgranando gli occhi dallo stupore.
<Tu sei pazzo, se ci becca mi toccherà picchiarla!!>
<Lo so, ma io desidero una cosa che Jess, purtroppo non può più darmi, anzi che non ha mai potuto darmi...>
Si avvicinò a me facendo combaciare alla perfezione i nostri corpi. Mi lasciò le braccia, che fino a quel momento erano strette nelle sue mani e poi me le avvolse intorno ai fianchi, stringendomi ancora di più a lui.
< Michael e cosa vuoi?> pronunciai quelle parole che sembravano molto simili ad un sussurro.
<Io voglio te... Non puoi immaginare quanto desidero baciare la tua pelle e sentire il tuo odore sulla mia...>
Iniziò a baciarmi sul collo, ogni suo bacio era un brivido per me, non riuscendo a muovere nessuna parte del mio corpo.
Portai le mie mani nei suoi capelli e lo strinsi forte a me; presi il suo viso e lo tirai posando la sua bocca sulla mia. Le nostre lingue si scontrarono e ballarono, muovendosi armoniosamente. Sembrava che non aspettassimo altro che quel momento.
<Io... Io...> cercò di dire il riccio.
<Shhh... sta zitto e baciami!!> dissi io presa dalla passione.
Il buio ci faceva da retroscena, rendendo l'atmosfera ancora più intensa e passionale.
Ci vollero pochi minuti per finire avvinghiati l'uno a l'altro.
Mi prese in braccio e mi scoprì le gambe, alzandomi la gonna fino al bacino.
Un attimo prima mi toccava tutta ed un attimo dopo era dentro di me.
Non riuscivo a ribellarmi a quella situazione o semplicemente non volevo. Desideravo possederlo; non mi interessava che fosse fidanzato, io sentivo di provare un sentimento altrettanto forte per lui.
Il silenzio era sovrano sotto quel sottoscala, si sentivano solo i nostri gemiti soffocati dai baci.
Poi, ad un certo punto, sentimmo delle voci.
<No zia, non l'ho più visto.> disse una voce soffocata dalle lacrime.
Subito io e Michael ci staccammo facendo attenzione a non fare troppo rumore.
<Hai provato a chiamarlo?> disse preoccupata Mery mentre accarezzava il viso bagnato di Jess.
<Si, è spento. Non è con i ragazzi... E se fosse successo qualcosa?>
<Non è successo niente, possiamo provare a vedere se Trouble l'ha visto.> suggerì la zia.
Sentii il mio cuore sprofondare giù nelle calze. Se mi avesse chiamato il mio cellulare avrebbe suonato ed in quel momento tutto sarebbe finito.
In un attimo presi il telefono e lo spensi. Tirai un sospiro di sollievo, mentre Michael era ancora intento ad ascoltare la conversazione.
<No zia, Michael non sarebbe mai andato da quella sciacquetta.>
<Sicura? Io ricordo che erano amici, magari lei sa dov'è...>
<È fuori discussione, non posso pensare che quella brutta stronza, conosca il mio ragazzo meglio di me. Vieni saliamo sopra se mi vorrà, saprà dove cercarmi.> disse furiosa salendo le scale con calma.
Quando sentimmo chiudere la porta di casa di Mery, io e Mike ci guardammo negli occhi sconvolti.
Lui accese la luce del telefono per consentirgli di vedermi meglio.
Io non potevo credere a quello che avevo fatto; non era la prima volta che mi ritrovavo a fare l'amante di qualcuno, ma dopo la mia prima esperienza finita tragicamente, avevo promesso a me stessa che non l'avrei più fatto. Quella volta però, mi sentivo più in colpa del dovuto.
A me piaceva Michael, ma nonostante detestassi con tutta me stessa Jess, non potevo fare a meno di dare ascolto alla coscienza e di domandarmi il perché io non fossi mai la prima scelta di nessuno.
<Michael, abbiamo fatto una cazzata.> dissi a testa bassa mentre mi aggiustavo il top rosso.
<Che cosa dici, è stata la cosa migliore che io abbia fatto negli ultimi anni.> mi disse lui con lo sguardo fisso su di me.
<Non deve più succedere... io non sono una che si prende gli uomini degli altri...> replicai stizzita.
< Lo so, ma io sono tuo. Io non l'amo.>
<Allora lasciala!>
<Non posso, il padre è il mio discografico... senza di lui, sono nella merda!!>
Rimasi scioccata da quelle parole, lui la stava sfruttando.
<Non posso credere a quello che mi stai dicendo. Anche io sono profondamente immorale, ma tu...>
<Mi faccio schifo da solo, ti prego non te ne andare!> esclamò pentito, con gli occhi che luccicavano.
<Non so per quanto tempo posso sopportare che il mio uomo vada a letto con un'altra... >
<Non la tocco da mesi ormai, la evito...> si giustificò.
<Non posso Mike...> dissi voltandomi per andarmene.
Lui mi afferrò per un braccio e mi mise di nuovo spalle al muro.
Mi guardò dritto negli occhi e mi baciò.
Non feci nulla per fermarlo, cercai solo una scusa per continuare a farlo.
La mia testa impazziva solo a vederlo ed il mio cuore altrettanto.
Non ero mai stata una che si faceva molti scrupoli di coscienza e non capivo perché avrei dovuto farmeli proprio per lui.
Io lo volevo ed era giusto agire, invece di rinunciare.
<Ti giuro che non appena si sistemano le cose, la lascio. Dammi tempo.> mi sussurrò all'orecchio mentre io gli sbottonavo i pantaloni.
E poi, non badando a quelle parole, ricominciammo a fare l'amore. Dopotutto come si dice: "al cuore non si comanda!"

Quando Michael se ne andò, io risalii le scale frettolosamente.
Quando passai davanti alla porta di Mery, lo feci in punta di piedi per paura che potesse sentirmi.
Arrivata sull'uscio di casa mia aprii la porta e con un trucchetto imparato da bambina, tolsi il lucchetto che la bloccava.
Entrai, tutto taceva. Io avevo bisogno di raccontare a qualcuno quello che era successo. Il mio cuore scoppiava dalla gioia ed ero troppo eccitata per dormire.
Così svegliai Sam per raccontarle tutto, anche se ero sicura che non avrebbe approvato quello che avevo appena fatto.

<Dai Trouble, la sua amante?! Sei impazzita!!> esclamò esterrefatta, quando le rivelai cosa era successo.
<Lo so, Lo so...> dissi abbattuta.
<Però sai che ti dico, chi se ne frega!! E poi Jess se lo merita, dopo tutto quello che ti ha fatto!!>
<Non ci credo che l'hai detto. Tu non eri quella contraria alla legge dell'occhio per occhio?!> le domadai sorridendo.
<Non sto dicendo che è giusto, ma non ti biasimo questa volta. Io credo che vi amate e l'amore non ha ostacoli!> replicò saggiamente.
<Io non lo amo, non esagerare!> sorrisi istericamente.
<Tu non sai cos'è l'amore, ma sono sicura che provi qualcosa per lui, altrimenti non mi avresti svegliata nel cuore della notte per dirmelo. Avanti vieni a dormire è tardi.> mi ordinò.
Mi sentivo molto meglio ed in pace con me stessa.
Forse Sam aveva ragione, ma non dovevo più farmi tante domande.
"Se sarà, sarà..." mi ripetevo nella mia testa.
Mi godevo ogni istante che il destino mi riservava e restavo quella di sempre, senza troppi scrupoli, senza troppe scuse.
Ci volle un bel po' prima di affogare quei pensieri e poi accarezzando i capelli soffici e biondi di Billy, che dormiva beato, mi addormentai, rivivendo nei miei sogni la scena del sottoscala.

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