Capitolo Quarantaquattro

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- Una settimana dopo -

Io mi trovavo nella stanza accanto, guardando Eric sbattere il pugno sul tavolo per intimorire il prigioniero che Trevor aveva catturato.

«Dov'è Kaleb?» chiese Eric afferrando il prigioniero per il colletto della maglia.

Questi, sputò in faccia ad Eric che per tutta risposta gli stacco la testa dal collo.

Se ne tornò nella stanza in cui ero, con uno straccio, pulendosi le mani.

«Vorrei davvero molto che la smettessi di guardarmi mentre torturo i prigionieri»

«Non posso farci nulla. E' come se ti potessero fare del male, se non rimango qui» gli risposi, mentre si lavava lemani.

Tentò di evitare ogni contatto visivo con me.

«Non ho bisogno che tu abbia ancora più paura di me» mi disse, e fece per andarsene, ma lo afferrai per un braccio.

«Non ho paura di te» gli dissi.

Lui mi sorrise, un sorriso triste.

«Lo sei, e ne hai anche il diritto. Ti ho dato più di una ragione per esserlo» mi rispose, baciandomi la fronte.

Se ne tornò nella camera di tortura, mentre Trevor portava dentro un altro prigioniero.

Un sorriso maligno gli dipinse il volto, mentre avanzava verso il prigioniero.

Io mi accomodai su un divanetto, iniziando ad avere l'abbiocco.

Sentii qualcuno entrare nella stanza, mentre i miei occhi si chiudevano.

Qualcuno mi prese in braccio, ed io mi appoggiai al suo petto.

«Dormi, amore mio. Ho finito per questa notte» mi disse Eric, mentre mi addormentavo.

MI svegliai nella mia stanza, con nessuno intorno.

Mi sedetti, così da poter vedere meglio.

Sentii l'acqua della doccia e mi sentii immediatamente meglio.

Mi tornai a sdraiare, chiudendo gli occhi.

Quando sentii la porta del bagno mi alzai, per ritrovarmi faccia a faccia con un Eric nudo.

Chiusi gli occhi, mentre lui correva a coprirsi.

«Torna in bagno» gli ordinai.

«Ma non ho i vestiti!» mi disse, mentre lo sentivo girare per la stanza cercandoli.

Alla fine sentii la porta del bagno aprisi e chiudersi di nuovo, così guardai fra le fessura delle dita che la situazione fosse tranquilla.

Sospirai, mentre Eric usciva dal bagno completamente vestito.

Ci guardammo per un attimo e poi ridemmo nervosi.

«Non riesco a capire cosa ci sia stato di scandaloso. Infondo, ho bisogno di un erede»

«S-Sì, lo so, ma voglio aspettare il matrimonio» gli dissi, e lui annuì.

«Ecco perchè devo torturare altre persone, oggi»

«Bene, andiamo» aggiunsi io.

Mi alzai. Ormai la mia caviglia era quasi guarita - benchè facesse ancora un po' male - perciò potevo girare per la stanza e vestirmi da sola.

«Forse è meglio se rimani qui» mi disse lui.

Immediatamente, scossi la testa.

«Kayla, non voglio che tu sia ancora più terrorizzata di me»

Adottata da VampiriWhere stories live. Discover now