Capitolo Trentuno

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Mi accasciai sul pavimento e singhiozzai disperatamente.

Ciò che non avevo capito, lo stavo lentamente realizzando adesso: ero stata rapita e non sapevo che cosa mi sarebbe successo.

Maya mi aiutò poco delicatamente ad alzarmi dal pavimento e mi condusse in una stanza molto spartana con un bagno e un letto.

Mi diressi verso il letto e mi stesi.

Le lacrime tornarono a scorrere.

«Sii felice. È molto meglio di ciò che alcuni schiavi si prendono» disse Maya tristemente.

«Sono una schiava?» chiesi, guardandola confusa.

Lei scosse la testa, tenendo lo sguardo basso.

«No. Al momento non sei altro che una semplice ospite nella magione. Anche se il master ti ha rapita, il Master ti ha a cuore» spiegò Maya.

«Chi è il tuo Master?» le chiesi.

«Noi schiavi non siamo autorizzati a dire il suo nome. Non siamo nemmeno autorizzati a riferirci con lui, lei, egli o ella, in quanto potrebbe farvi capire» mi rispose tenendo la testa bassa.

Mi girai nel letto, in modo che non mi vedesse.

Maya sospirò e uscì dalla stanza.

Sentii la porta chiudersi dietro di lei.

Continuai a piangere e dopo un po', mi addormentai dalla stanchezza.

Fui svegliata da uno Sawyer che mi stava scuotendo leggermente.

«Kayla, il Master vuole che mangi, altrimenti saremmo costretti a farti mangiare» disse tristemente.

«Saremo?» chiesi con voce roca.

«Sarò» disse una voce fuori dalla porta. Alzai gli occhi e trovai Trevor. Un brivido di paura mi percosse da capo a piedi.

Nei suoi occhi vidi un lampo di tristezza, ma dovevo essermelo immaginata dato che quel sorrisino malefico continuò a regnare indisturbato sul suo volto.

«Farai meglio a mangiare o io farò in modo che tu mangi»

«Perchè mai vi importan così tanto che io mangi? Se morissi, ciò non risolverebbe tutti i vostri problemi?» chiesi decisa, e Trevor scosse la testa.

«Mangia. Il Master ha dato loro ordini molto precisi» mi ordinò, ed io sospirai.

Presi un panino e gli diedi un morso.

«Brava ragazza» disse Trevor mentre deglutivo.

Guardai Sawyer.

«Rimarrò chiusa qui dentro tutto il giorno?» chiesi, e lui scosse la testa.

«No, ma il Master ha detto che per uscire, Trevor deve sempre essere al tuo fianco» sbuffai e guardai Trevor che aveva ancora quel non così simpatico sorrisino sul volto.

«D'accordo, ma solo perchè devo sgranchirmi le gambe» dissi alzandomi.

Trevor mi lanciò un'occhiata ed io alzai gli occhi al cielo.

«Diamoci una mossa. Prima si comincia, prima si finisce. E voglio finire presto»

«Seguimi» disse lui in tono leggermente triste.

Una parte di me, in quel momento, avrebbe voluto abbracciarlo, ma mi diedi uno schiaffo mentale e tornai in me.

Perchè mai avrei dovuto sentirmi male per lui?!

«Quindi... dato che per uscire dalla mia stanza devo avere te accanto 24 ore su 24, credo sia meglio conoscerci un po'» dissi.

Lui tenne la testa alta e non mi rivolse nemmeno uno guardo.

Presi quest'opportunità per guardarlo meglio.

Aveva occhi rossi e lisci capelli viola scuro lunghi fino al mento acconciati con un ciuffo. [*]

«Se fai una foto, ti dura di più» disse lui sarcastico, ed io mi voltai immediatamente.

Mi guardò in modo strano mentre mi coprivo la testa con una mano e chiudevo gli occhi strizzandoli.

Aprii un occhio e lo ritrovai con la testa inclinata.

«Che cosa stai facendo?» mi chiese con gli occhi pieni di curiosità.

«A-Avevo... Avevo paura che mi colpissi di nuovo...» dissi, e i suoi occhi si rimpirono di rimorso, mentre accelerava il passo.

«MUOVITI!» sbraitò, ed io gli corsi di fianco.

Mi portò in un bellissimo giardino, con un sacco di fiori che non avevo mai visto.

Una fontana si ergeva in mezzo ad un cerchio di fiori stupendi, ed io sentii qualcosa muoversi dietro un cespuglio.

Una piccola creatura ne uscì, e ricordava molto una piccola volpe bianca, se non fosse stato per le tre paia di zampe e le tre code.

Corse di fronte a Trevor e si sedette davanti a lui.

Alzò la testa verso la mia direzione.

«Il suo nome è Kayòa» disse mentre guradava la volpe.

«Cosa?» chiesi curiosa.

«Mi ha chiesto il tuo nome e gliel'ho detto» mi rispose «Lei è il mio cucciolo, Cery»

«È davvero bellissima» dissi mentre mi abbassavo.

Lui sogghignò ed io gli sorrisi.

Sembrava quasi amichevole quando sorrideva.

«Che cacchio sto dicendo?!» sussurrai a me stessa.

«Cosa?» mi chiese divertito, ed io lo fissai.

«Nulla, nulla. Stavo solo parlando con me stessa. Scusa» risposi, e lui rise.

«Cery è un ottimo cucciolo, ti aiuterà a passare le giornate. So che questo non è un gran luogo, ma ti abituerai e diventerà meglio» mi disse, e lo fissai confusa.

«Cosa, ho qualcosa in faccia?» chiese frenetico.

«No, solo... sono sorpresa che tu sia così amichevole con me» gli risposi, e lui mi guardò confuso «Intendo, rispetto alla prima volta che ci siamo conosciuti» aggiunsi.

Immediatamente, divenne più arrabbiato e mi prese un polso, strattonandomi.

Tornammo dentro, e le persone intorno mi rivolsero sguardi di comprensione.

«Mi... Mi fai male...» dissi a denti stretti.

Lui mi prese e mi spinse contro il muro. La botta mi tolse l'aria dai polmoni, e prima che potessi aprire gli occhi, il suo volto era davanti il mio.

«Mi sono semplicemente scomodato per farti stare meglio» disse fremente di rabbia ed io trasalii.

«Hai finito di giocare all'esploratrice per oggi. Torniamo alla tua stanza» disse, mentre mi strattonava verso la mia stanza.

Mi cacciò dentro, ed io lo guardai dal basso dato che ero caduta.

«Buona notte» disse, e sbattè la porta.

Mi alzai e mi diressi verso il letto.

Di nuovo, mi addormentai piangendo.



/*Nota di traduzione*/
[*] Anche l'autrice ha avuto problemi nel descrivere la capigliatura di Trevor.
Non sono una "modaiola" e di moda me ne intendo ben poco (santo Google!), quindi ammetto che non sapevo la traduzione del taglio di capelli di Trevor.
Per farla breve, cercate su Google "scene kid", trovate un ragazzo, e avete la capigliatura di Trevor.
Chiunque sapesse la definizione del taglio, è pregato di dirmela che modifico il testo rendendolo più esatto.
Grazie
-Kurokage


Adottata da VampiriWhere stories live. Discover now