Capitolo Trentasette

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Trevor ed io rimanemmo nella mia stanza tutto il giorno.

Vero le 18, Kaleb e la cua compagnia vennero a farci visita.

«Quindi... mi perdoni?» mi chiese, mentre si avvicinava a me.

Misi un falsissimo sorriso sulle labbra mente lui si sedeva sul letto. Lui, vedendo me, divenne tutto allegro e pimpante.

Gli sputai in faccia, e la soddisfazione che mi provocò nel vedere che non se lo aspettava fu indescrivibile.

Il suo volto divenne freddo mentre mi tirava per i capelli, ma questa volta non mostrai il dolore che provavo.

«Non voglio che urli, faresti troppo rumore» mi disse prima di tirarmi un pugno in faccia.

Io mi irrigidii, ma non urlai.

Kaleb, non contento, mi spintonò contro uno specchio che si rubbe, ferendomi.

Nel mentre, Trevor stava tentando senza riuscirci di liberarsi dalla presa dei due gorilla che seguivano Kaleb.

Kaleb si avvicinò, tornandomi a prendere per i capelli.

«Due giorni. O sei morta» mi sussurrò, mentre mi lanciava ai piedi di Trevor.

I suoi sicari mollarono Trevor che cadde a fianco a me, mentre Kaleb usciva dalla stanza.

Usciti, Trevor si rialzò e mi prese in braccio, portandomi a letto.

«Mi dispiace Kayla. Non preoccuparti, stasera ce ne andremo» disse ed io annuii.

«Tenta di dormire, ne avrai bisogno» disse, mentre io chiudevo gli occhi e cadevo nel sonno.

Mi svegliai e trovai Trevor che mi scuoteva leggermente.

Aveva una sacca sulla spalle.

«Andiamo» disse.

Io tentai di alzarmi, ma le forze mi abbandonarono quasi subito.

«T-Trevor, non... non riesco ad alzarmi...» gli dissi impaurita.

«Va tutto bene, non preoccuparti. Ti prendo io» mi disse, prendendomi in braccio.

Lentamente, ci accingemmo a lasciare la casa tentando di non fare il minimo rumore.

Arrivammo alla porta d'entrata, quando un rumore ci fece bloccare.

Una palla di pelo bianca si avvicinò e constatammo che era Cery, la "volpe" di Trevor, che stava allegramente trottando intorno a noi.

«Silenzio Cery!» disse Trevor.

Aprii la porta e Cery ci seguì.

Si guardò intorno per vedere se qualcuno fosse nei paraggi e poi, Trevor, incominciò a correre.

Cery ci seguì per ogni singolo passo, e Trevor corse per tre ore prima di fermarsi.

«Siamo fuori dalla sua proprietà, ora dovrebbe andare tutto bene. Saremo nel reame dei vampiri fra due ore circa» disse.

Io divenni emozionata: finalmente avrei potuto rivedere il mio compagno.

Anche se, a ben pensarci, non sapevo come avrebbe preso la faccenda di Trevor.

Durante la camminata Trevor si fermò più volte, per un paio di minuti, per riprende fiato, e quando i brontolii del mio stomaco comunicaro la mia fame, lui prese una mela fuori dalla sacca.

Mentre prendeva la mela, notai che nella sacca vi era il top nero che mi aveva preso.

Sorrisi, mentre mi guardavo intorno e constatavo che ravamo finalmente a casa.

Adottata da VampiriWhere stories live. Discover now