Capitolo Trentacinque

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Scioccata, non capivo cosa stesse succedendo.

Ma di una cosa ero certa: gli occhi che stavo fissando, quelli della persona davanti a me, li conoscevo.

E bene.

Erano gli occhi di Kaleb.

Svenni, e nella caduta sentii qualcuno afferrarmi.

Poco dopo mi ripresi, e sentii qualcuno che litigava.

Mi avvicinai alle voci e trovai Kaleb e Trevor.

«Trevor, posso... mi daresti un minuto?» chiesi.

Lui mi guardò esistante, ma annuì.

Mentre lasciavala stanza, io incrociai le braccie al petto.

Kaleb abbassò la testa, mentre io lo guardavo.

«Perchè?» gli chiesi dura ed esasperata.

Lui sospirò, evadendo il mio sguardo.

«Perchè i nostri genitori stavano dando il trono a te. Io volevo il trono» spiegò.

La furia arrivò più veloce del vento.

«E QUINDI MI RAPISCI?!» urlai «C'ERA UNA VASTITÀ DI MODI CON CUI POTEVI OCCUPARTI DELLA COSA E TU SCEGLI IL RAPIMENTO?!» lui continuò a guardare un punto imprecisato del pavimento.

«GUARDAMI!» sbraitai, e la sua testa si alzò immediatamente «TU mi hai separata dal mio compagno, oggi è il mio compleanno e LUI era l'unica persona con cui volevo passare questo giorno!»

«Ti consiglio di smetterla di urlarmi contro» disse tagliente.

«O COSA?! EH?! Mi hai già tolto tutto, mi hai portato via dall'unica persona con cui volgio rimanere ogni singolo istante! Mi hai rapita il giorno del mio fidanzamento! O COSA?!» gli dissi urlando.

Lui incominciò ad arrabbiarsi, ma a me importò meno di nulla.

Ero così piena di risentimento da sentirne persino il peso fisico.

Mi strinsi una mano al petto mentre mi accasciavo al suolo.

«Kayla! Stai bene?» mi chiese Kaleb mentre si avvicinava.

«Non toccarmi» dissi fredda.

«TREVOR!» urlai, e lui corse affannato nella sala.

«Che succede, Kayla?!» mi chiese preoccupata, mentre lanciava sguardi omici a Kaleb.

«Sono davvero molto stanca, e le mie gambe non voglio ascoltarmi. Potresti portarmi nella mia stanza?» gli chiesi, e lui annuì. Mi prese in braccio e si avviò verso la mia stanza.

«Kayla...» sentii dire a Kaleb poco prima di lasciare la stanza «... mi dispiace»

Guardai Kaleb dritto negli occhi.

«Mi hai portato via dal mio compagno. Non credo ti perdonerò così facilmente»

Arrivati alla stanza, Trevor aprì la porta e mi adagiò sul letto.

«Non... non lasciarmi da sola...» gli chiesi.

Lui annuì e si sedette sulla solita sedia.

Mettendosi comodo, mi fissò con un sorriso rassicurante.

«Kayla... ti prometto che ti riporterò a casa. A casa dal tuo compagno» mi promise solenne, ed io gli sorrisi.

«Grazie Trevor. Non riesco a non chiedermi che cosa lui stia pensando sul mio rapimento» gli dissi prima di chiudere gli occhi e addormentarmi.

Adottata da VampiriWhere stories live. Discover now