Capitolo Ventisette

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Mi spaventai, ma sapevo che non potevo parlarne con Eric, esattamente come con l'attacco del lupo mannaro. Diedi fuoco alla nota e cominciai a camminare frenetica per la stanza. Al suo arrivo, Eric mi sorrise. Gli sorrisi di rimando, e tentai di non pensare alla nota. Si avvicinò e mi baciò, sorridendo quando lo baciai di rimando.

Mentre si scostò, io sbadigliai.

«Dobbiamo passare più tempo insieme» disse, ed io annuii.

«Che ne dici se domani passiamo tutta la giornata insieme? Devo dare una risposta "ai miei genitori"» gli risposi.

«Potremmo sempre fare... qualcos'altro...» disse mentre alzava e abbassava le sopracciglia.

Io lo spinsi scherzosamente e risi.

«Oh mio dio, Eric! Sei disgustoso!» urlai scherzosa.

«Cosa? Guarda che ogni adolescente ne ha bisogno!» disse innocente ed io risi di nuovo come una scema.

«Eric, smettila» gli dissi divertita e lui fece un sorrisetto diabolico.

«Sto semplicemente scherzando. Ma se non vuoi... non scherzo...» mi rispose. Io risi e corsi via da lui prendendo i vestiti e dirigendomi in bagno.

Feci giusto in tempo a chiudere la porta con la serratura che Eric arrivò.

«Kayla...»

Eric bussò alla porta.

«Kayla...»

Risi, mentre mi cambiavo.

Lui smise di bussare, così io uscii e non trovai Eric da nessuna parte.

«Eric» lo chiamai «sei ancora qui?»

Qualcosa mi volò addosso ed io atterrai dalla sorpresa. Mi ritrovai sdraiata per terra con Eric su di me ed un sorrisino perfido sul suo volto.

«Eric, che diamine stai facendo?» gli dissi, e lui alzò la testa.

«Soffri... il solletico?» mi chiese, ed i miei occhi si riempirono di terrore. Veloce, scossi la testa, ma il danno era già fatto. Il sorriso di Eric si ingrandì.

«Penso proprio, guardando i tuoi occhi, che la risposta sia invece... sì» mi disse, partendo improvvisamente a farmi il solletico. Risi come una matta fino a piangere e a consumare tutta l'aria nei polmoni.

«Di' che mi ami»

«O-okay, S-Sì, sì, ti amo!» dissi, e lui smise di farmi il solletico. Si abbassò e mi diede un bacio, poi si alzò e mi aiutò ad alzarmi.

Mi accorsi allora dei suoi occhi rossi e gli chiesi se andava tutto bene; lui annuì ed io smisi di pensarci.

Sentii bussare e andai alla porta: Abigail se ne stava davanti essa con le braccia intorno a Savage, e gli stava dando un bacio sul muso.

«Buona notte Savage» gli disse, e lui entrò. Rapida, Abigail lo salutò con la mano e corse nella sua stanza.

Savage, stanco, si diresse verso la sua cuccia e ci si buttò addormentandosi subito; non prima che potessi sorridergli dandogli la buona notte.

Mi misi a letto ed Eric arrivò subito dopo.

Misi la mia testa sul suo petto e sentii... nulla.

Semplicemente, sorrisi e mi addormentai.

Quando mi svegliai, Eric mi stava dolcemente coccolando un braccio. Lo guardai negli occhi e mi accorsi che erano rossi.

«Eric, perchè i tuoi occhi sono rossi?»

«Beh...» mi rispose «quando i vampiri trovano la loro compagna, devono... beh, hai capito, no?, per contenere il loro lato vampiro. Se mai dovesse uscire allo scoperto... non si tratterrebbe, ecco» spiegò, ed io annuii.

«Non... non ti fa male, vero? Non ti causa dolore....» gli chiesi, e lui scosse la testa «bene. perchè sono troppo giovane per quello» dissi, e lui annuì.

«Non preoccuparti, capisco» mi rispose, ed io sospirai sollevata.

Ci alzammo e ci preparammo per quella giornata.

Pronti, Eric mi sorrise. «Quindi.... stavo pensando... ti va un picnic?» mi chiese, ed io anuii. Savage si alzò e incominciò a stiracchiarsi.

«Savage, vuoi venire con noi o rimanere con Abigail?» gli chiesi.

"Preferisco rimanere qui, se ciò non vi causa disturbo" mi disse, ed io annuii.

Arrivati all'auto, mi accorsi che aveva già preparato tutto, così salii e lui fece altrettanto.

Guidammo per quella che sembrò un'eternita, ma alla fine arrivammo e lui mi sorrise.

«Ed eccoci qui» disse, mentre io mi guardavo intorno vedendo solo alberi.

«Dobbiamo camminare per un po'» mi spiegò, così uscii e gli anuii.

Mi prese per mano, con il cestino nell'altra, e mi guidò fino ad una scogliera.

Mi guardai attorno estasiata, mentre osservavo fiori selvatici e la spiaggia sotto di noi.

«Eric, è magnifico!» esclamai, ed Eric annuì.

«Come te» disse, e lo spintonai leggermente.

«Finiscila... mi fai arrossire...» gli dissi, mentre mi nascondevo fra i capelli. Lui me li scostò dal viso e sorrise.

Ci sedemmo e demmo il via al nostro picnic.

«Dobbiamo andare dai "miei genitori". Devo dar loro una risposta» dissi, ed Eric annuì.

«Forza, allora» mi rispose, allungandomi una mano per aiutarmi ad alzarmi. Guidammo fino al castello dei miei, ed entrai bussando alla porta.

«Mamma! Papà!» urlai e loro scesero con un sorriso sui loro volti.

«Kayla. Hai preso una decisione?» chiese mio padre.

«Sì» risposi, con voce chiara e tono serio.

«Prenderò il trono dei Fae»


Adottata da VampiriWhere stories live. Discover now