Capitolo Trentanove

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Ero ancora scioccata quando Eric entrò nella stanza. Lui mi sorrise e mise le sue braccia intorno alla mia vita per sorreggermi.

Zoppicai, mentre insiem ci dirigevamo verso la porta.

Sulla tavola, vidi preparato un piatto di waffle, la mia colazione preferita.

Sorrisi verso Eric e lentamente cominciai a mangiare.

«Non posso di certo aspettare che ricominci a camminare, no?» dissi io, provocando la risata di Eric il quale, nel mentre, si era messo a pulire dove aveva sporcato.

Trevor si sedete a fianco di Trent, mentre Lilli e Amanda si sedevano davanti a loro.

Sovrapensiero, mi accorsi che mancava Willow.

«Dov'è Willow?» chiesi, mentre loro si scambiaro degli sguardi che mi piacevano ben poco.

«Al momento è occupata» disse Eric mentre si avvicianva, baciando poi la mia fronte.

Sentii della risate e poi Willow entrò: capelli completamente spettinati e vestiti in disordine.

Si sedette di fronte a me e mi guardò con aria mortificata. Tutti scoppiammo a ridere, mentre lei diventava rossa d'imbarazzo.

«Kayla,» sentii dire ad Eric, mentre mengiavo un boccone del mio waffle. Lo guardai con la bocca piena.

«So che odi camminare in questo momento, ma io amo poterti aiutare» mi disse, prendendo una sedia e mettendola a fianco a me per potersi sedere vicino.

«Fidati Eric, adoro quando mi aiuti, ma non voglio stressarti più del necessario. Insomma, hai anche tutte le faccende di corte, sulle tue spalle» gli risposi.

«Ma non sono ancora Re» mi disse lui, confuso.

«Beh, sì, non ora, ma lo sarai. E non voglio essere un peso, quando quel momento arriverà» dissi mangiando l'ultimo boccone e spostanto il piatto lontano da me.

Gli sorrisi.

«Voglio solo che tu sappia quanto il tuo aiuto mi renda felice e quanto io lo apprezzi» gli dissi baciandogli una guancia.

Mi aiutò ad alzarmi e sistemarmi, mentre gli altri iniziavano varie conversazioni.

Nel mentre, scorsi Trent e Lilli scambiarsi fugaci sguardi a vicenda.

Sorrisi, mentre Eric mi portava in camera mia, dove mi adagiò sul letto.

Guardandosi attorno, incominciò a ridere.

«So che non abbiamo potuto celebrare il tuo compleanno insieme, ma un sacco di gente ha lasciato un sacco di regali per te» mi spiegò.

Lo fissai confusa, ma poi capii: avevamo passato praticamente tutta la giornata a scartare regali, eccezzion fatta per quando eravamo scesi a mangiare.

«Beh, almeno siamo tre quarti del lavoro» dissi.

Lui sorrise e mi posò un altro regalo davanti al naso.

Lo aprii, decretanto l'inizio del secondo round.

Finimmo che saranno state le dieci sì e no, ed entrambi eravamo esausti.

Dalla parte del letto di Eric, notai un altro regalo.

«Ne è rimasto solo uno» disse con uno sguardo impaziente negli occhi.

Lo aprii per trovarvi una splendida cornice che contornava una foto di me ed Eric durante il ballo in cui aveva accetato di diventare Re.

Nella foto, io ed Eric ci stavamo fissando l'un l'altro con dei sorrisi sul volto.

Mi voltai verso Eric sorridendogli, e poi abbracciandolo.

«Ti piace?» mi chiese.

«Lo adoro. E' il migliore del gruppo» gli risposi, mentre ci scioglievamo dall'abbraccio.

Per un istante ci guardammo e negli occhi e poi mi ritrovai a baciarlo.

Per un attimo che parve eterno, quando ci staccammo io badigliai.

«Penso proprio sia ora di dormire. Infondo, domani è un gran giorno» disse Eric, ed io lo guardai confusa.

«Oh. Già. I preparativi. Per il matrimonio. Domani» sospirai, mentre appoggiavo il capo sul petto di Eric e mi addormentavo.


Mi svegliai alle otto di mattina, ed Eric si svegliò con me.

Misi le gambe giù dal letto, ma esitai ad alzarmi.

«Hai ancora bisogno d'aiuto?» mi chiese Eric.

Scossi la testa e, facendo un bel respiro, mi alzai.

Andò tutto bene se non che, tre secondi dopo, una scossa di dolore mi attraversò le gambe, facendo cadere sul letto e piangere.

Eric si alzò e, veloce come il vento, mi raggiunse, aiutandomi ad alzarmi.

Nel mentre, mentalmente, io mi prendeo a pugni da sola.

«Ma santo cielo!» esclamai frustrata.

Eric ridacchiò, mentre mi sistemava seduta sul letto.

«Forse dovresti andare dal dottore» mi disse.

Io annuii, mentre mi riprendevo dalla scossa di dolore.

Andò a prendere le sue chiavi ed a sistemarsi, dopodiché mi aiutò a mettermi le scarpe.

Ero taltmente frustrata ed arrabbiata con me stessa che non dissi nulla durante tutto il tragitto.

Il dottore esaminò le mie gambe, e quando toccò un punto debole, io piagniucolai di dolore.

«Penso che tu abbia una piccola distorsione alla caviglia*, ma dovrebbe guarire nel giro di una settimana» disse il dottore mentre scribacchiava qualcosa su un foglio.

«Siete liberi di andare ma ricorda, Kayla, di non sforzare la gamba»

«Certo, Doc, le prometto che la sua gamba sarà tutt'altro che sforzata: la tratterò come una dea» disse Eric con un leggero sogghigno, aiutandomi ad alzarmi.

Quando raggiungemmo l'auto, Eric im aiuto a salirvi e poi, prima di partire, serio, mi fece una domanda.

«Chi è stato?»

«Non ricordo» dissi semplicemente.

Eric annuì e tornammo a casa ascoltando i Black Veil Brides.

Walk Away era in riproduzione, quando fissai fuori dal finestrino.

Sospirai.

Sapevo.

Sapevi che Kaleb sarebbe tornato, prima o poi.

Ma per il momento, andava tutto bene.

Sì.

Per il momento, la mia vita era perfetta.


/*NOTE*/

*  nell'originale, viene detto che Kayla ha una distorsione alla gamba, ma dato che le distorsioni sono più frquenti nelle giunture (caviglia e ginocchio), e che quelle alla caviglia sono le più frequenti quando si tratta di gambe, ho tradotto con distorzione alla caviglia.

Adottata da VampiriWhere stories live. Discover now