Niente da fare?

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*il mattino dopo*

Il silenzio regna in quel candido posto ma allo stesso tempo oscuro e deprimente.
Non gira aria felice.
Una voce riecheggia nella grande sala d'attesa.
Un uomo parla al telefono e cerca di forzare un sorriso...per dimenticare.
-Certo Mark, tu pensa a organizzare un bell'anniversario a Nelly! Sai che succede quando si arrabbia!-
Si zittisce per far parlare l'altro.
La sua espressione cambia radicalmente, fa scomparire la maschera che copriva i suoi veri sentimenti in quel momento.
Come può dimenticare cosa é successo qualche ora fa, tutto sotto il suo naso e lui, impotente, a guardare.
Chiude gli occhi e stringe i denti rammaricato.
-Come sto? Beh... Puoi immaginare!-
Tiene gli occhi chiusi mentre l'altro gli dice qualcosa, qualcosa di comprensibile solo all'uomo.
I due ragazzi presenti non capivano la conversazione ma preferivano non intromettersi.
Sanno quanto é difficile per lui affrontare la cosa.
Tutto successo in un attimo, non ebbero neanche il tempo di capire cosa stava accadendo.
Anche loro non sono per niente di buon umore però non vogliono andarsene. Vogliono sostenerlo in quel drastico momento.
Lui si mette una mano sugli occhi per arrestare le lacrime. Ci riesce a fatica.
Saluta e chiude la comunicazione.
Lascia cadere la mano lungo il fianco mentre l'altra é ancora sul suo viso.

Il ragazzo, Riccardo, si alza a si avvicina all'uomo lasciando sola, seduta sulle sedie della sala d'attesa, Elisabetta ancora in lacrime.
-Era l'allenatore Evans?- gli domanda per distoglierlo dai quei pensieri tristi.
Axel scuote un poco la testa e si volta verso di lui accennando un sorriso, sicuramente forzato.
-Si...-risponde lieve -Voleva invitarmi al suo anniversario...ma stamattina ha saputo...-
Riccardo china la testa risentendo le lacrime colmargli gli occhi.
Torna di corsa da Eli quando la sente singhiozzare.
-Tranquilla Eli, hai sentito anche tu cosa hanno detto i dottori.-
Appena arrivati in ospedale i dottori avevano detto che Victor aveva una speranza di sopravvivere dato che il colpo non gli aveva ferito gravemente qualche organo vitale.
Nonostante tutto Eli non riesce a stare tranquilla.
Invece di Hailey niente si era saputo, se era troppo tardi o se si poteva salvare...niente.
Il padre non riesce quasi a respirare per l'attesa interminabile. Ha lasciato la moglie nella piú completa disperazione a casa con Tyler mentre Alexa, in preda al terrore e alla rabbia, era scappata via.

Improvvisamente entrambi i dottori escono dalle rispettive sale operatorie e cominciano a parlare tra di loro.
Eli subito scatta in piedi e si avvicina velocemente e li sarebbe saltata addosso pur di sapere qualcosa.
Axel la ferma con un gesto del braccio e con uno sguardo le dice di calmarsi, anche se lui stesso é il primo a non essere calmo.
Dopo lunghi secondi, anche troppo lunghi, i due dottori si avvicinano a loro.
-Iniziamo dal ragazzo...- dice uno guardando Elisabetta e aprendo dei documenti -Miracolosamente il trapianto di sangue lo ha allontanato dalla morte...-
-DAVVERO? STA BENE?- esclama speranzosa.
La faccia del dottore le fan sparire subito la speranza.
-Lo ha allontanato dalla morte ma non l'ha del tutto salvato. Quel che voglio dire é che il ragazzo é entrato in coma e non si sveglierà presto.-
Eli, istintivamente, stringe fortissimo la mano di Riccardo facendogli pure male ma lui si lascia fare, sa quanto l'amica sta soffrendo.
-E quando si sveglierà?-domanda il castano.
Il dottore scuote la testa -Ci potrebbe impiegare mesi o addirittura anni... oppure potrebbe non svegliarsi mai più. Mi dispiace tanto.-
Eli tiene la testa china mentre le lacrime rigano il suo viso e cadono a terra.
-É tutta colpa mia.-
-Non dire così.- le dice Riccardo avvolgendole le spalle.
-Ero io quella che doveva essere colpita, ero io quella che doveva finire in ospedale... ero io che dovevo subire tutto questo. -
Riccardo le va davanti e la abbraccia. Eli resta per qualche secondo inbambolata e poi stringe il ragazzo davanti a lui sfogandosi.
Intanto l'altro dottore si rivolge ad Axel.
-Signor Blaze...- chiude gli occhi -Per prassi abbiamo collegato dei macchinari alla bambina ma possiamo dirle con assoluta certezza che non sopravviverá.-
Axel non poteva mentire a se stesso che non se lo aspettava.
China il capo e trema per non scoppiare come Elisabetta.
Ma non é il momento di piangersi addosso, pensa.
Deve reagire.
Alza lo sguardo per ammirare quella grande porta bianca che lo separa dalla sua bambina.
Si avvicina, ci posa una mano per poi sussurrare una promessa che avrebbe mantenuto a tutti i costi.
-Ti vendicherò, piccola mia, te lo giuro!-
Eli, non poco distante da lui, ha sentito la sua promessa e ha deciso che neanche lei sarà da meno.

Intanto da un altra parte...
-Se l'avrei fatta finita buttandomi dalla scogliera adesso Hailey e Victor sarebbero vivi...- pensa ad alta voce Alexa calciando i sassi ai suoi piedi.
-Non dirmi che ti sei arresa?- chiede improvvisamente una voce.
Alexa si volta di scatto trovandosi a pochi metri di distanza una ragazza, forse più grande di lei, da una lunga e liscia chioma di capelli mori con riflessi ramati e la frangetta e un occhio rosso che la fissa mentre l'altro é nascosto da una benda.
-C-Chi sei?-

Victor é entrato in coma molto probabilmente permanente mentre per Hailey non c é niente da fare.
Sarà vero?
Cosa farà Axel per vendicarsi? Ed Eli?
E chi é quella ragazza?

Tutto questo nel prossimo capitolo

Niente storie, 15 stelle e tanti commentini...ditemi la vostra.

Inazuma Eleven: Vendetta e Amore •The Sequel•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora