Lo shock

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É passato un giorno dal compleanno di Riccardo, da quando é stato aggredito da quella "cosa".
É da allora che non lo vedo, da quando l'ho visto sparire dentro un ambulanza diretta in ospedale.
Non ho saputo niente di lui, se si é ripreso, se sta bene, se é gravemente ferito o cosa. Niente di niente. Sono preoccupatissima.
-Non devi esserlo, il ragazzo é vivo.- dice la mia gatta posseduta con quella voce così innaturale, ogni volta che la sento mi vengono i brividi.
-Come lo sai?- domando di scatto.
-Il mostro non l'ha ucciso, l'hai fermato in tempo.-
Davvero? Ho salvato Riccardo? Allora il fatto che sono una maga non é una disgrazia, ho salvato il mio migliore amico.
Wow, ancora penso che sia una follia che io sia così speciale ma ancora non capisco perché io.
-Perché tu dici? É il destino.-
-Il destino?-
-Si, il destino. É questo che controlla la vita delle persone, decide quando farle nascere, quando farle morire e se affidar loro particolari incarichi e capacità.-
-Come nel mio caso?-
-E quello di tanti altri ragazzo sparsi per il mondo.-
Sinceramente mi sento persa, come un animale selvaggio che ha perso il suo branco. Non conosco nessuno come me e mi sento sola.
Ed é adesso più che mai che non voglio stare da sola.
Accidenti quanto mi manca Riccardo, solo Dio sa quanto.
Con lui non mi sento mai sola in nessun caso: lui mi ascolta, mi capisce al volo, sa come farmi stare meglio. Insomma é un grande amico, leale e affidabile. Sicuramente il migliore che abbia mai avuto.
Forse ho fatto male a non parlargli subito di questa faccenda. Chissà perché non l'ho fatto?
Ah si, per paura che mi prendesse per pazza.
Per nessuna ragione al mondo voglio perdere l'amicizia di Riccardo, é troppo importante per me, troppo.

*a scuola*
Arrivo lentamente a scuola. La campanella é suonata e tutti sono già entrati. Sono in ritardo.
Quando entro in classe, anche se con la testa china, vedo tutti in piedi quindi deduco che il professore non é ancora arrivato.
Alzo lo sguardo e rimango paralizzata: lo vedo, seduto al suo banco a chiacchierare con gli altri come se non forse successo niente.
Riccardo é li e sta bene.
Gli corro subito incontro chiamandolo.vedendomi arrivare si alza.
Sto per saltargli al collo quando il suo sguardo freddo mi ferma.
-R-Riccardo...che hai?-
-E me lo chiedi pure, bestia?-
-C-cosa?!-
Che cosa gli é preso? Perché mi si é rigirato così?
Il suo sguardo é colmo di odio e disprezzo, non l'ho mai visto così. Quanto mi fa male.
-R-Riccardo...- faccio per prendergli la mano.
Lui la ritrae all'istante -Non osare toccarmi! Sei una persona orribile ed é ora che tutti lo sappiamo, sei il male in persona.-
Lunghe lacrime cominciano a marcarmi le guance e non riesco a contenerle. Le sue parole sono peggio delle pugnalate, mi sento morire.
-Riccardo ma che stai dicendo? Stai bene?- gli chiede Arion sorpreso dalla sua reazione.
-Si, sto benissimo ne so quello che dico...- mi indica brutalmente -Alexa Blaze é un mostro!-
Basta, non ce la faccio più e scappo dalla classe piangendo.
Non mi importa della scuola, voglio andarmene.
Come non detto, il fatto che sono una maga é più che una disgrazia.
Uscendo dalla scuola sbatto contro qualcuno e incrocio il suo sguardo di godimento.
-Che hai Alexa? Ti sei forse resa conto di essere un mostro?!-
Melany ha sempre avuto ragione su di me: sono un mostro. Neanche lo spirito che impossessa la mia gatta mi farà cambiare idea.
Ieri Riccardo stava per morire a causa mia e qualche tempo fa anche la mia famiglia da un incendio da me creato.
Lei ha ragione: sono un mostro.

Anche Riccardo pensa che Alexa sia un mostro.
Melany ha vinto.
Che cosa farà adesso Alexa?
E per quanto riguarda Riccardo?

Scopritelo nel prossimo capitolo.

15 stelle e 10 commenti (non tutti della stessa persona grazie)

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