Perché non dovrei?

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É li. Alla fine é venuto.
Non può quasi crederci. Non vuole crederci.
Avrebbe voluto andarsene senza rivederlo un'altra volta. L'ultima le é bastata per tutta la vita.
Lo guarda con la coda dell'occhio: é affaticato, piegato in avanti dal fiatone, deve aver corso parecchio.
Nonostante la fatica lui la fissa con gli occhi sbarrati dalla...paura?
-Che ci fai qui?- domanda lieve lei.
-Alexa non farlo!!!-
Non sembra più il ragazzo che l'ha aggredita stamattina, sembra esser tornato il suo caro amico di sempre, quello prima dell'incidente.
Ella riporta indietro il piede e si volta verso di lui, stando sempre all'orlo del precipizio.
-Ma tu... -
Lui sa cosa sta andando a parare quindi la ferma in anticipo.
-É stata tutta colpa di Melany. Avevo perso la memoria... e Melany mi ha messo in testa delle cazzate per far si che ti odiassi...-
Di nuovo lei. Quella biondina da strapazzo si é impuntata che deve rovinarle la vita. Ormai é diventata il suo incubo.
-Per favore credimi, é la verità.-dice con un tono disperato.
Alexa non può che sorridere lievemente, significa che tutto quello é stato solo un brutto sogno.
Ma il dolore di Alexa, comunque, non é passato del tutto.
É ancora intenzionata a saltare, lo dicono chiaramente i suoi occhi e il suo corpo pronto a buttarsi se solo lui provasse a impedirglielo.
Riccardo lo ha capito, anche se sa che Alexa gli crede, lei vuole ancora farla finita. Ma perché?
Il castano non riesce a darsi una risposta e non ha tempo di pensarci, perché in quel tempo la sua amata Alexa potrebbe saltare e non tornare mai più.
-Di che cosa hai paura Alexa?- domanda lui.
Lei alza un sopracciglio non capendo la domanda.
-Cosa ti ha spinto a fare tutto questo? Hai forse paura delle streghe?-
Alexa perde un battito.
-C-Come fai a saperlo?-
-Rispondimi Alexa: di cosa hai paura?- rifà la domanda scandendo bene le parole.
Alexa capisce che Riccardo non intende dirglielo. Comunque sia non le importa più di tanto.
Chiude gli occhi, alza una mano e se la porta al petto, indicandosi.
Riccardo rimane perplesso dal gesto.
-Me, Riccardo. É di me che ho paura.- senza rimuovere la mano dal petto, apre gli occhi e guarda il ragazzo. -Per colpa mia le persone a me care hanno rischiato la vita. Tutti coloro che amo rischiano ogni giorno la vita standomi vicino.- mentre parla delle lacrime rigano le sue guance.
Riccardo avrebbe voluto avvicinarsi e asciugargliele, rassicurarla ma sa bene che ora come ora non può fare neanche un passo.
Non sentendolo parlare, Alexa si volta verso il vuoto, shoccando cosi il ragazzo.
-Se la faccio finita andrà meglio per tutti.- dice addolorata fissando il mare sottostante.
-No Alexa, se ti uccidi...i-io...- non riesce a terminare la frase, non riesce a immaginare la sua vita senza di lei.
-Rassegnati Riccardo, ora sai cosa sono... E sai anche che questa é la cosa giusta da fare.-
Riccardo, in quei pochi secondi di silenzio tra di loro, capisce che continuando a piangersi addosso non risolverà niente. Deve reagire.
-No!- esclama battendo il piede a terra con un tono tra il disperato e determinato.
Quel tono, simile a un rimprovero, spingono Alexa a girarsi ancora verso di lui.
Seppur lacrimanti, i suoi occhi sono volti in un'espressione di rimprovero, come se volesse dargli una lezione...o che volesse solo farla ragionare.
-Dimmi Alexa, sei davvero sicura che questa sia la cosa giusta? Sei davvero disposta a buttarti?-
Quelle domande fanno riflettere Alexa del perché, invece di esitare, non si é buttata all'istante.
Alexa volta lo sguardo alle sue spalle, al mare agitato, alle onde che violente si infrangono contro gli scogli aguzzi. Un solo passo e tutto sarebbe finito.
Non ne é convinta ma...ha forse paura? Che si fosse finalmente tolta la benda dagli occhi e che abbia visto la scogliera per quella che é.
Forse... saltare non é davvero la cosa giusta?
Alexa non sa la risposta...ma Riccardo si.
-Allora cosa dovrei fare?- domanda lei al limite della disperazione -Dovrei tornare alla mia vita con il penserio che ogni giorno tutti voi rischiate la vita?-
Lui percepisce il peso di quelle parole, il peso della responsabilità che la sua amica si porta ogni giorno... ma non intende rinunciare a lei per questo.
-PREFERISCO MORIRE!- grida piangendo.
Fa un piccolo passo indietro avvicinandosi sempre più al bordo.
Basta, non può più aspettare, pensa Riccardo.
-No Alexa, non farlo ti prego...-
-Perché non dovrei?-
Riccardo si porta le mani al petto e stringe gli occhi pronto a gridare.
-PERCHÉ TI AMO!!!!-
Alexa é rimasta basita.
"Ti amo", lo ha udito chiaramente,Riccardo lo ha urlato con tutta la forza.
-Tu... Che cosa?-
-Si Alexa, io ti amo...-
-M-Ma...come?- domanda quasi sottovoce. Non riesce a credere di essere amata dal suo migliore amico...dopo tutti i guai in cui lei lo ha cacciato.
-Come puoi amare un mostro come me?-
-Alexa tu non sei affatto un mostro...Sei una ragazza speciale, la ragazza che amo più della mia vita. Se davvero non vuoi fare del male alle persone a te care...Non gettare così la tua vita perché é troppo importante...almeno per me.-
Solo ora Alexa si rende conto della cazzata che stava per fare, da cosa stava scappando...dal suo amore.
Si era dimenticata di certi valori della vita ma Riccardo glieli ha ricordati.
Gli sorride.
-Adesso...allontanati di li.-
Rinunciare sarà la cosa giusta? Riccardo la fa sembrare così... ma ancora una cosa tormenta la ragazza: cosa le assicura che non farà ancora una volta del male a Riccardo?
Alexa chiude gli occhi e sospira.
Si riguarda le spalle e poi davanti a se.
Da entrambe le parti, Riccardo e il mare, attendono impazienti la sua scelta.

Riccardo é riuscito a dirle cosa prova.
Alexa é ancora combattuta... Salterà oppure no?

Tutto questo nel prossimo capitolo.

Seppur con la febbre ho scritto questo obbrobrio...spero sia accettabile.

Per la mia forza di volontà mi fate trovare qualche commentino? Vi é piaciuto?

Inazuma Eleven: Vendetta e Amore •The Sequel•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora