XXV. La scelta

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É già mattino, ma la luce solare é molto fioca poiché oscurata dai fiocchi. Se poggio lo sguardo alla finestra posso ammirare lo spettacolo di vedere quei piccoli e soffici pezzettini di neve illuminati e che, a volte, i più minuscoli, arrivano fino ad essere sciolti completamente prima di toccare il manto bianco per terra.
Non ho mai visto una cosa del genere, ma d'altronde non ho mai visto niente di tutto questo. É così incredibile di quanto ci sia in questo mondo e di quanto poco se ne sappia nel mio, sembra paradossale che la magia sia sempre stata considerata pura finzione. L'altro mondo, il mio vecchio mondo, é comunque straordinario; mostra come un semplice essere umano possa essere meraviglioso. Meraviglioso nelle sue abilità, meraviglioso quando sbaglia, meraviglioso quando si corregge.
Non mi permetto di pensarci troppo, la mancanza di casa si fa sempre più forte.

Stanotte, ho pensato, tutta la notte, senza un attimo di tregua, a quel messaggio. Non sono riuscita a chiudere occhio, né a rilassarmi, né a distrarmi.
Quando sento bussare alla mia porta, mi giro dall'altra parte dando le spalle e dico "Sto dormendooo" ma lei si rifiuta di ascoltarmi ed entra piano piano.
"Disturbo? "
"No Em"
Si siede al mio fianco e mi accarezza la guancia, quando mi volto ha un'espressione che non saprei descrivere, di stupore, forse più di orrore, forse. Si mette una mano davanti alla bocca e non riesce a trattenere le risate.
Io la guardo perplessa dato che non capisco.

"Non ho dormito per tutta la notte e il mio cervello non è tanto connesso, non è che mi potresti spiegare?"

"Beh, dal tuo viso si può constatare tutto ciò che hai appena detto. Sembri uno zombie!"

Mi alzo ed il mio riflesso, anche se lontano, già mi fa paura. Mi avvicino allo specchio accompagnata da Emily, passo dopo passo la mia immagine si fa sempre più evidente. Osservo
Braccia sottili, vene evidenti, fianchi grossi, dita affusolate, labbra screpolate, occhi gonfi e rossi.

"Hai ragione" dico senza aggiungere altro.
Nel frattempo continuo ad osservare, mi metto di fianco per guardare il pancione, cresce a dismisura.

"Posso?" Chiede Emily con le lacrime agli occhi.
Io mi rivolgo verso di lei, le stampo un bacio sulla fronte ed ella si inginocchia davanti a me a baciarmi la pancia. Poi si tira sù e ci abbracciamo, ma io sono ancora perplessa e ne mantengo lo sguardo.

"Esistono?"

"Che?"

"Esistono, gli zombie?"

"Sono in via di estinzione, neanche li si prende più in considerazione".

"Ah." Penso.

"Sono gli zombie che ti spaventano o quel qualcosa che non ti ha fatto dormire la notte?"

"Direi la seconda"
Aspetta che io aggiunga altro e che le descriva tutto, e così, dopo un po' di minuti, faccio.
Ho fatto preoccupare anche lei, che brava...
La sua reazione è stata diversa però, ha iniziato ad aprire tutte le ante dell'armadio per cercare qualcosa da farmi mettere.

Ho provato di tutto, ma tutte le zip di jeans e felpe non si chiudevano o non mi lasciavano respirare.
Lei mi guarda dritto negli occhi e so già cosa sta per dirmi
"Mi sa che é arrivato il momento di annunciarlo"

"Non lo so.."

"Lo so che ti spaventa, ma ci sono io con te quindi scaccia quella brutta sensazione di paura"

"No"

"Cosa?"

"Non ce la faccio"

"Ally..."

"Non mi guardare in quel modo, non sai come ci si sente."

"..."

Occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora