XXIII. Il segreto

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Crede che io ora sia incazzata con lei, ma no, voglio solo sapere e conoscere la verità. Muoio dalla voglia che lei mi dica il risultato, ma prima comunque facciamo il tatuaggio, in entrambi i casi, perché il tatuaggio significa proprio questo: esserci comunque vada l'una per l'altra. 

Ho sempre avuto paura degli aghi e del dolore, ma mantenendo il pensiero fisso che questo è il simbolo di me ed Emily, mi fa avere la testa altrove, mi fa andare in lungo e in largo nella strada dei pensieri, o, per meglio dire, dei miei desideri, ma cosa desidero veramente? Se non lo so io non saprei davvero chi potrebbe rispondere al mio posto. ....Sarò una buona mamma un giorno, più o meno vicino? L'ansia mi distrugge sempre, sto cominciando ad accettare tutti e due i casi, sto cominciando ad immaginarmi con il pancione e da sposata, una vita classica degli esseri umani, ma cui nessuno può fare a meno. Il panico mi fa rimanere di soprassalto, ma non so di che panico si tratti, se panico per il tatuaggio o per i miei pensieri.

"Abbiamo finito!" dice il tatuatore ed io casco dalle nuvole. Lo guardo in faccia e mi blocco, sarà solo frutto della mia immaginazione? Vedo stampato sulla sua faccia il volto di Jase. No, non è lui, è solo una mia illusione, è solo che ogni tanto Jase occupa ancora i miei pensieri.
Ricordo che mesi fa, all'inizio di tutto questo, mi aveva detto di restare e io non ho fatto altro che andarmene, confesso a me stessa che mi sento in colpa, non è vero che sto bene senza di lui ma non so che fare, non riuscirei a guardarlo in faccia.
Dopo aver pagato, Emily mi prende sottobraccio. "Scusami tanto, mi odio per non avertelo detto..." dice con gli occhi bassi. Lei potrebbe volare ed io potrei teletrasportarci ma preferiamo fare un pezzo a piedi, così ne parliamo.
La neve è già alta e non smette di precipitare, adesso noto questi dettagli, non so che cosa avverrà, ma so che sarà qualcosa di terribile per quanto me lo vogliano nascondere. Tutti si preparano per essere pronti a tutto, hanno un ansia che non riescono a contenere per quanto si sforzino ed io non so quanto devo aspettare per scoprirlo, magari quando si attuerá ma credo che poi sia troppo tardi.

Prendo fiato e coraggio "Allora? Il risultato?" non credo che si sia dimenticata di dirmelo, però stava temporeggiando per trovare un modo, e l'ho anticipata io.
"Negativo Ally" risponde sottovoce. Certo, avrebbe potuto dirmelo prima e non farmi rimanere in ansia, anche se mi stavo abituando all'idea di avere un bambino, ma sarebbe stato troppo precoce.
Ci abbracciamo, un abbraccio forte, quelli da film, da rompersi tutte le ossa del corpo, da noi.
Stasera abbiamo deciso di inaugurare la nostra promessa; non so se mostrerò a tutti il nuovo tatuaggio, lo sento come una cosa mia e di Emily, lo sento come un segreto da tenerselo stretto.
Ad un certo punto siamo stanche e facciamo a gara a chi arriva per prima, la vincitrice sono io ma in premio ho un bel bruciore agli occhi.
"Ah!" urlo dal dolore.
"Non sei ancora del tutto trasformata e forse è per questo che ti fanno male gli occhi, ledi la tua parte umana"  pensa lei.
"Forse hai ragione, ma adesso non cambiare discorso.. ho vinto io!"  la faccio ridere.
"Vinto cosa?" entra Cathy nella conversazione.
E adesso cosa le diciamo? Ci chiediamo con un'occhiata io ed Emily.
"Forza entrate! O vi dovrò scongelare"
ridiamo tutte e così dicendo Cathy ci accoglie in casa.
Di fretta Shelly e Milly corrono giù per le scale e mi vengono in contro, io mi abbasso piegando le gambe e allargando le braccia invece loro si buttano a capofitto ad abbracciarmi ed io chiedo un bacino a tutte e due che me lo danno contemporaneamente solamente una da una guancia e l'altra dall'altra. Vorrei che qui ci fosse anche Megan, avrà più o meno la stessa età di Shelly e si divertirebbe invece di stare da sola con le sue bambole. Alla fine rimango sempre per cascare nei miei pensieri, sbatto un po' di volte le palpebre e mi riprendo, le cucciole mi chiedono di giocare.

Melody torna dalla camera con un sorrisone in faccia e le lacrime agli occhi.
"Che è successo?!" dico senza sapere che tipo di risposta riceverò.
"È nata una fata!" dice entusiasta. Faccio un respiro di sollievo, non voglio che le capiti più niente di male.
"Ma chi? La figlia di  Claire e Paul" domanda Emily.
"Sì! Non potrei essere più felice!" dice Melody con sempre più euforia.
Abbiamo deciso che stasera andremo a farle visita, è una cara amica di Melody perciò non può mancare, in più hanno detto di volermi conoscere.
Abbiamo mangiato cibi insoliti, ma da favola. A casa dalle sorelle si mangia quello che mangiano tutti i cristiani ma forse lo fanno sempre per il discorso di farmi sentire a casa ma qui stasera invece ho provato cose nuove, cose buone.
Vado a vedere la bambina, le faccio afferrare con la sua manina il mio mignolo della mano destra. Mi appoggio un po' con il busto sul suo lettino e le accarezzo la guanciotta con l'altra mano, sembra incredibile, è così piccola, tutto in miniatura.
Per un attimo mi fermo a pensare, o solo per me pare un attimo. Vedo il mio riflesso negli occhietti della neonata che stanno per chiudersi ...come mi avrà visto la mia mamma naturale? Come ha fatto ad abbandonarmi e perché? Questi sono interrogativi che mi fanno male, per questo non ci rifletto mai, ma stavolta è stato inevitabile. Sono sicura che se avessi un figlio non lo lascerei mai per nulla al mondo, neanche dovessi affrontare tutti i mostri cattivi delle favole che mai avrei creduto fossero realtà. A questo proposito mi sorge un'altra domanda: i miei genitori sapevano di quest'altro mondo, ben lontano da quello dove sono vissuta io?
"Ally! Mi ha fatto molto piacere conoscerti, e mi ha fatto commuovere come ti sei subito affezionata a mia figlia, te la cavi bene con i bambini?" dice Claire.
"Diciamo che me la cavo, poi i bambini mi piacciono" rispondo senza vantarmi tanto.
"Mia cugina avrebbe bisogno di una mano per la sua bimba, credo che l'unica a cui posso chiedere sei tu!" mi chiede, mi piacciono la confidenza e la fiducia che subito ci siamo date.
"È bravissima con i bambini, basta solo vedere come fa con Shelly e Milly" dice Cathy, che ci tiene sempre ad intervenire per dire le cose giuste. "Tu vuoi?"
"E come potrei dire di no?" rispondo.
Ce ne andiamo con un sorriso reciproco, io ed Emily facciamo fare l'altalena a Shelly mentre Melody si è presa in braccio Milly, non l'ha mai fatto da quando ci sono io e non l'ha mai fatto dalla morte di sua madre mi dice Emily ma sono tenerissime, uno spettacolo.

Occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora