Capitolo 49

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Apro Instagram e inizio a scorrere nelle storie.
"NON CI CREDO" esclamiamo contemporaneamente.
"Matteo è il padre del figlio di Ginevra?"
"Minchia, è caduto proprio in basso" commento facendolo ridere.

"Momento" inizio a cercare un profilo di cui non mi ricordo il nome. "Come si chiamava…"
"Chi cerchi?" chiede curioso il monegasco.
"La fidanzata di Matteo"
"Uhh la questione si infittisce"
"Ah ecco, si chiama Caterina, mica mi ricordavo" mi sbatto una mano in fronte.

Le scrivo un messaggio chiedendole come sta, eccetera eccetera, poi piazzo la domanda 'ma tra te e Matteo tutto ok?'. Mi risponde all'istante e si viene a sapere che si sono lasciati qualche giorno fa per un tradimento di lui. Io e lei non ci sentiamo praticamente mai, ma non esito a dirle nome e cognome di Ginevra. Tiè, stronzi, non si tradisce.
"Com'è che si dice? Ah sì, sei una snitch
Mi giro verso Charles, guardandolo incredula e indignata.
"Da dove arriva questo termine da quattordicenne?"
"Social" risponde con un’alzata di spalle.

"Comunque sì, faccio la snitch perché Matteo è un bastardo, d'ora in poi gli parlo solo quando ne ho bisogno"
"Brava" mi bacia la tempia. “E’ meglio che tu non ci abbia proprio a che fare”
“E’ il veterinario delle nostre scuderie, un minimo dovrò interagirci”
“Ce ne saranno altri in circolazione”
“Può anche essere una brutta persona, ma il suo lavoro lo fa bene, e poi non ha mica la scabbia” lo guardo confusa.
“Guarda, piuttosto ti cerco la migliore d’Italia e la pago un fottio per stare lì da voi”

“Mmh, siamo sicuri che tutto questo sia unicamente perché ha tradito la fidanzata?”
“Certo” distoglie lo sguardo.
“Mhm, ovvio” assumo un’espressione divertita. “Siamo mica gelosi, signor Leclerc?”
“Chi, io? Ma figurati” si passa una mano nei capelli.
“No no, infatti” insisto, avvicinandomi al suo viso.

Appoggia l’indice sotto al mio mento, prendendo ad accarezzarmi delicatamente la guancia con il pollice, fissando gli occhi sulle mie labbra, che si schiudono inavvertitamente. Il suo dito traccia il mio labbro inferiore, facendo accelerare improvvisamente il mio battito.

“Oh, andiamo, quel tipo continua a provarci con te nonostante sappia benissimo che sei occupata” borbotta, confermando la mia teoria.
“E io lo rifiuto prontamente perché rimango fedele al mio uomo, lo sai” mormoro in risposta.

Unisce lentamente le nostre labbra, in un bacio di quelli che non scordi affatto facilmente.
La sua mano scende a stringermi il fianco, mentre la mia si poggia poco sotto al suo orecchio. Passo le dita nei suoi capelli e lo sento sorridere.

“Aiutino con i bagagli?” chiama Andrea.
“Charles, vai tu!” esclama qualcuno da dentro alla cabina.
Il monegasco si stacca con un mugugno infastidito, poi attacca la fronte alla mia.
“Non far aspettare quel povero cristiano” ridacchio.
“Per quello che ha interrotto e nella condizione in cui sono adesso, può anche aspettare un attimo” sussurra chiudendo gli occhi e prendendo respiri profondi. “Ah, fanculo, tanto non migliora” borbotta poi, alzandosi.

“Andrea, cazzo, potevi farcela da solo” lo sento lamentarsi.
“Uhh come siamo simpatici” ride l’altro. “Arrivato al momento sbagliato?” 
“Perspicace”
Andre fa la sua apparizione e mi saluta con un cenno della testa, che ricambio.

“Ohh, ora capisco” alterna lo sguardo tra me e Charles, che lo sta guardando in cagnesco. Squadra quest’ultimo da capo a piedi e sorride divertito. “Io ti consiglio una luuuunga e rilassante doccia fredda”
“Non credo ci sia bisogno di dire che preferirei altro” sbuffa passandosi una mano sugli occhi.
“Vi ho lasciati divertire, ma ora riprendi ad allenarti sul serio e ti voglio energico”
“Ho corso venti chilometri ed ero ancora energico” mi scocca un’occhiata maliziosa.
“Quindi, te ne vai o no? Didi mi deve una partita a carte e vogliamo massima concentrazione”
“Ho capito, mi levo” alza le mani.

Al tuo fianco | Charles LeclercWhere stories live. Discover now