Capitolo 8

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Credo di aver svaligiato lo stand con i biscotti per cavalli. Il mio campione deve mangiarne tanti.
“Dio, Diana, la pianti? Quella bestia morirà di obesità” sbuffa Alessandro.
“Tu taci. Non hai diritto di parola”
“Stronza”
“Vuoi che ti ricordi quando hai ordinato i semi di papavero sbagliati per il criceto e l’hai fatto morire di overdose?”
“Senti, su quel sito era scritto tutto in una lingua strana e sono andato a sentimento” si difende. “Beh, perlomeno è morto sereno”
“Era totalmente fatto” rido. “Mi ricordo che mi hai chiamato in panico perché camminava lentissimo e non ne capivi il motivo”

“Già, e ora che sei arrivata non camminava proprio più, e manco respirava” mi fulmina con lo sguardo.
“Mi hai chiamata mentre ero a casa di Federico”
“Oh, ho interrotto la piccioncinaggine nei piccioncini”
“Fottiti, gli stavo facendo ripetizioni”
“Chissà di che cosa...” mormora, guardandomi malizioso.
“Non di quello, idiota” gli tiro uno schiaffo sulla nuca.
Scoppia a ridere, contagiandomi dopo poco.
“Riposa in pace, piccolo Trilli” sospira poi.
“Nome molto adatto”
“Me l’hanno venduto come femmina, e non era affatto una femmina”

Siamo interrotti da una ragazza, che mi chiede se ho voglia di prendere un caffè con lei.
“Perché no? Hai voglia di un caffè?” mi rivolgo ad Ale. Si limita ad alzare le spalle.
La ragazza mi ringrazia e ci avviamo verso il bar.
Chiacchieriamo un po’ con Alice, così si chiama. 
Ad un certo punto avvicina il viso al mio.
“Ma lui è il tuo ragazzo?” mi sussurra indicando Alessandro.
Mi va di traverso il caffè e inizio a tossire.
“Tutto ok?” mi chiede la ragazza, e annuisco lievemente.
“Non sei neanche più capace a bere?” mi prende in giro, invece, Ale.

“Non prendermi per il culo, che quando eri piccolo ti andava di traverso l’acqua così tante volte che avevo iniziato a chiedermi se non avessi qualche difficoltà con la deglutizione”
Mi guarda in cagnesco mentre Alice ridacchia sommessamente.
“Grazie ancora per il caffè, adesso vi lascio andare” si alza sorridendomi.
“Figurati, è stato un piacere conoscerti”

Continuiamo a girare per i padiglioni e ci fermiamo a guardare qualche esibizione.
Ad un certo punto Alessandro mi prende per il polso e inizia a trascinarmi fuori dal padiglione.
“Mi stai spaventando” 
“Se avessi voluto ucciderti l’avrei già fatto”
“Grazie, molto gentile”
Si ferma quando raggiungiamo un posto nascosto.
“Ti piacciono ancora i Twenty One Pilots?”
Sono la mia ossessione. Imagine Dragons, OneRepublic, Måneskin e Twenty One Pilots. Special guests: The Weeknd, Adele e Bastille.
“Certo, perché?”

Tira fuori due biglietti. Inizio a saltellare.

“Si dà il caso che io abbia preso due biglietti per il concerto, la settimana prossima, a Roma. Per te”
“Grazie!” continuo a saltellare. 
Mi sporgo a lasciargli un bacio sulla guancia, poi lo guardo divertita.
“E c’era bisogno di portarmi in questo posto dimenticato dal mondo?”
“Senti, in quei padiglioni non si capisce mai niente”
“In effetti”

Una notifica attira la nostra attenzione e vedo che è una menzione da parte di Charles.

charles leclerc's story

Sorrido e decido di repostarla

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Sorrido e decido di repostarla.
“A cosa devo questo sorriso?” chiede curioso il ragazzo al mio fianco.
“Niente” scrollo le spalle.
“La menzione da parte di un pilota straricco è ‘niente’?"
“Sul serio il primo aggettivo che ti viene in mente è straricco?”
“Non puoi dire che non lo sia” mugugna.
“Ascolta, lasciami processare che Charles Leclerc mi conosce e mi parla”
“Scommetto che lo sposeresti domani” mi guarda divertito. “Prima o poi succederà, me lo sento”

“Ma non dire baggianate” roteo gli occhi al cielo. “Comunque no, non sono ridotta a quel punto. E poi papà non me lo avrebbe mai permesso”
“Credo che invece sarebbe stato molto contento, il suo pilota preferito e sua figlia che creano tanti piccoli Leclerc”
“Smettila con i film mentali, stai già andando decisamente troppo oltre” lo guardo male. “E comunque niente batterà mai il suo amore incondizionato per Schumacher, nonostante quello per Charles sia forte. Il Barone Rosso sarà sempre il suo preferito in assoluto”

“Come il tuo amore incondizionato per Vettel?”
“Oh sì, esatto. Se avessi chiesto alla me quattordicenne ‘sposeresti Sebastian Vettel domani?’ avrei accettato all’istante nonostante fosse in Red Bull e avesse dieci anni in più di me”
“Ho sempre avuto una domanda da farti”
“Spara”
“Tu per chi tifavi in quel periodo? Cioè, tuo padre era ferrarista, e tu?”
“Tifavo sempre per la Rossa, però lo sapevano anche i muri che simpatizzavo per la Red Bull numero 5. Poi, dal 2015, ho unito tutto”
Ale sa che ci stiamo avvicinando all’anno maledetto, quello di cui parlo poco e niente, quello che mi ha portato ad estraniarmi completamente da quel mondo tanto affascinante quanto terrificante, quindi cambia discorso e iniziamo a parlare del più e del meno.

“E quindi, adesso cosa fate?” chiedo dopo un po’, riferendomi all’attività che per molto tempo è stata una seconda casa.
“La palestra va avanti, Stefano la gestisce ancora nonostante abbia la sua età. Stiamo bene, ma ci manchi”
Sospiro. “Ormai ho scelto la mia strada, Ale, ma non vuol dire che non mi dispiaccia aver mollato”
“Siamo sempre aperti nel caso volessi tornare”
“Magari un giorno, se avrete bisogno di me, tornerò”
“A proposito, è pieno di nuovi pargoli”
“Sul serio? Finalmente un po’ di notorietà”
“Vero? Adesso ci invitano a molte più dimostrazioni e gare. E’ fantastico”

“Sono contenta. E invece quei pazzi sgravati di Lollo e Luciano?”
“Lucio è quasi una blu seconda, Lollo invece sta lavorando sulla prima”
“Ma dai, Lucio continua a starmi dietro” dico con tono canzonatorio.

Per fortuna non può sentirmi, altrimenti mi ammazzerebbe.

Un pelino permaloso, il ragazzo.

Tra me e lui c’è sempre stata competizione, perché è più grande di me di qualche anno eppure è sempre stato più basso in grado, ma era deciso a raggiungermi. Spoiler: non c’è riuscito. E rosica ancora adesso.

“A proposito, a Capodanno vogliono fare una grigliata a casa di Cecia” mi informa.

Pensare a Capodanno a novembre…

“Ci sono di sicuro. Chi ha invitato oltre a noi?” 
“Ci saranno un po’ tutti, la comitiva della palestra eccetera”
“E il piccolo Edo?” piccolo per modo di dire, è diciottenne. Ma per me rimarrà sempre piccolo.
“Ha gli amici, sai com’è. Va per conto suo ormai”
“Mi sento vecchia”
“A chi lo dici” ridacchia divertito.
Guardo rapidamente l’ora e noto che sono alquanto in ritardo con la mia tabella di marcia.

“Senti un po’, io stasera ho il Gala. Ti va di venire?” me ne esco dal nulla.
“E me lo chiedi così?”
“Sì?”
“Va bene, vengo. A che ora è?”
“Se non erro, alle 18”
“Ci vediamo lì, allora, ora vai che le tue amiche avranno organizzato qualcosa”
“Poco ma sicuro”



Angolo autrice
WAAAAAR IS OOOOVER
FINALMENTE sono riuscita a pubblicare 'sto benedetto capitolo, Dio solo sa quanto ci ho bestemmiato dietro.
Wattpad non ne voleva sapere di mettermi l'immagine.
Vallo a capire questo.
Comunque, io stanca morta, me ne vado a dormire.
Godetevi il capitolo e fatemi sapere che ne pensate!
Buonanotte, ci vediamo domani con un nuovo capitolo (spero).

Al tuo fianco | Charles LeclercWhere stories live. Discover now