Capitolo 12

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Ho deciso di prendere questa settimana come riposo, sia per me che per Antares. Ci avviciniamo alla pausa invernale delle gare e per questo ho deciso di regalargli allenamenti più leggeri. Lo faccio lavorare in piano e in tondino.
E’ un cavallo da competizione e so che dovrei lavorarlo di più, ma non mi piace sforzarlo troppo, quindi invece che un giorno di pausa alla settimana gliene lascio due.
Visto che mia madre è in associazione con il Valleverde, il mio maneggio, ho una promozione sul mantenimento del cavallo e lo tengo nelle scuderie della mamma, ma lo lavoro nei campi del Valleverde.

E’ una questione complicata.
Quando siamo arrivati a Monza, mia madre aveva un maneggio tutto suo, però si occupava di monta americana. Le hanno offerto di unirlo al Valleverde, mantenendo comunque il proprio nome di Guest Ranch.

I ranch in Texas ci fanno un baffo.

E’ diventata un’attività unica, che si occupa sia di monta inglese sia di quella americana, ma gli edifici sono separati: ognuno ha i suoi campi e scuderie.
La grande differenza è che nelle scuderie del Guest ogni box ha un paddock per permettere al cavallo di sgranchirsi le gambe e vedere cosa succede all’esterno, mentre al Valleverde sono solo box, per questo ho deciso di tenere Antares nelle nostre.

In questi giorni devo anche recuperare le lezioni che ho saltato quando ero a Verona. Mannaggia a me che ho deciso di diventare istruttrice. 

Per fortuna mi occupo di bambini e ragazzini, e ci so fare con i bambini.
Con i ragazzi e le ragazze sono già un po’ più stronza, pretendo tanto e mi dispiace, però portano dei risultati che sono meraviglie. A volte sono stressante, ma per fortuna nessuno si è mai lamentato così tanto da abbandonare il corso.
Mi occupo sia di salto ostacoli che di monta americana. Sono tuttofare, insomma.

“Didi, due saltini oggi glieli fai fare?” propone il mio istruttore. 
“Ma infatti, poi diventa grasso a furia di lavorare in piano” aggiunge Carolina ridacchiando.
La incenerisco con lo sguardo. “Il mio cavallo non è grasso e non lo diventerà, ma lo farò saltare solo per il gusto di farlo”

Giusto prima di iniziare a galoppare mi suona il telefono.
“Chi è che osa disturbarti?” mi prende in giro Cristiano.
“E’ Charles, lo richiamo dopo” silenzio la suoneria.
"Uuh, ti senti con il principe di Monaco?” chiede Nicole.
Evito di rispondere, limitandomi ad alzare il medio.
“Ehi, linguaggio”
“Non ho parlato” alzo le mani.
I salti non sono complicati, ma Antares continua a fermarsi. 

“Non ne ha voglia?” chiede divertita Nichi.
Scuoto la testa. “Qualcosa non va”
Scendo rapidamente e inizio a toccare delicatamente le gambe, guardando bene i muscoli, ma non sono loro il problema. Alzo i piedi uno per uno ed eccolo lì: un sasso bastardo, proprio incastrato nel ferro.
“C’è il veterinario oggi?”
“Credo di sì, cosa è successo?”
“E’ solo un sasso, ma volevo controllare che non ci fosse altro”

Sì, sono un’apprensiva cronica.

Mi incammino verso le scuderie imprecando sottovoce. Ci voleva solo questa.
“Ehi vet, gli faresti un controllo veloce agli zoccoli?”
“Certo, sono subito da te”
Rimuove il sassolino e mi sorride gentilmente. “Non c’è altro, ha solo esagerato un po’”
“Sicuro sicuro?”
“Sì Didi, non aveva voglia di lavorare e ha trovato una scusa. Sta’ tranquilla”
“Va bene, grazie mille. Quanto ti devo?”
“Non ho fatto niente di che, quindi stavolta non paghi. Solo stavolta”
“Grazie!” lo abbraccio velocemente e riporto Antares al box.

“Guarda te cosa si fa per non lavorare” borbotto mentre gli tolgo le stinchiere. Poi mi ricordo che devo richiamare Charles.
Pronto?
“Ciao, scusa se non ho risposto prima, che succede?”
Volevo chiederti come stavi, e se hai pensato alla questione Abu Dhabi

Sapevo che me l'avrebbe chiesto. 

Ho avuto modo di ponderare a lungo sulla questione. Non nego che mi manchi tutto quel mondo, fatto di emozioni uniche, ma i ricordi mi fermano sempre. Certo, avere come migliori amici due piloti di Formula 1 non aiuta a stare fuori dalla questione, eppure sanno che non voglio parlarne.
Tutti elementi che mi ricordano papà, e sono troppo codarda per affrontarli.

Però...

Ho pensato però anche che non averci niente a che fare non è di sicuro quello che lui vorrebbe, quindi emano la mia sentenza.

“Visto che è l’ultimo Gran Premio di Sebastian, potrei venire”
“Buono a sapersi. Che fai?”
“Sto dissellando Antares, ‘sto deficiente ha deciso di finire prima l’allenamento piantandosi un sasso nel piede. Tu?”
Ridacchia sommessamente prima di rispondere.
Niente di che, stavo preparando la valigia per il Brasile. Ah, a proposito, per Abu Dhabi ti vengo a prendere io
“Non se ne parla, prendo un aereo di linea”
E dai Didi, sarai mia ospite”
“Odio scroccare passaggi”
“Non stai scroccando, insisto”
“E io rifiuto”
“Poi ci accordiamo per gli orari”
“Non osare… Ehi!”

Mi ha chiuso in faccia. Uscirò di testa, prima o poi.

“Problemi in paradiso?”
“Sul serio Nicole, devi piantarla”
“Vi sentite tutti i giorni, ti chiede sempre come stai e cosa fai… Dai, ci sta palesemente provando con te” fa un sorrisetto furbo.
“Non ci sentiamo tutti i giorni”
“Oh scusa, ogni giorno parlate per messaggio e vi chiamate ogni due. Che grande differenza. Cosa voleva, comunque?”
“Mi ha chiesto se andavo ad Abu Dhabi con loro, per la gara”
“E tu ci vai?”
“Sì, ma abbiamo idee diverse su come arrivarci. Lui dice che mi viene a prendere, ma io non voglio fare la scroccona e voglio prendere un aereo normalissimo”
“Amica mia, non puoi comparare andare in jet con Charles Leclerc e andare in aereo da sola”
“Lo so, ma ci conosciamo da poco e non voglio dare una brutta impressione”
“Ma quale brutta impressione, quello ti sta sotto da quando ti ha vista”
“Ha ha, davvero divertente”
“Bando alle ciance, ti aiuto a sistemare che voglio fare pranzo. Pizza?”
“Affare fatto”

Scrivo velocemente un messaggio a Charles dicendo che per stavolta accetto il passaggio, mi pulisco un attimo e mi incammino al fianco di Nicole per raggiungere la saletta dove faremo pranzo.

“E’ tutto a posto con Antares?” chiede Cri.
“Sì, non aveva voglia di lavorare e ne ha fatto una tragedia”
“Immagino. Hai sentito il principe?”
“Perché siete tutti così interessati?” sbuffo. Nessuna risposta.
“La porta ad Abu Dhabi la settimana prossima”
“Grazie Nicole, molto d’aiuto” le lancio un’occhiataccia.
Mi guardano sconvolti. “Abu Dhabi?”
“Sì, mi ha proposto di andare a vedere il Gran Premio. Possiamo cambiare argomento?”

Iniziamo a parlare delle possibili prossime gare, ma sono distratta da una notifica sul telefono.

Charles: 
Ho il tuo pass per il box Ferrari. 
Ora sto per decollare, non sarò 
disponibile per un po’

Va bene, grazie mille. Fammi 
sapere quando atterri

Nichi sbircia e mi rivolge un sorriso furbo. “Ti farà di sicuro sapere tutto e starete due ore a parlare stasera. Siete carini”

“Vaffanculo Nicole, vaffanculo.”



Angolo autrice:
Buonasera!
Chiedo scusa (di nuovo) per l'assenza ma 'sta settimana non ero al 100% fisicamente e infatti scrivo questo angolo autrice nel letto, sotto le coperte, terribilmente raffreddata.
Oggi capitolo un po' più corto e di passaggio, spero vi piaccia :)
Comunque che gioia, Charles che ha male ai denti e Carlos che non è stato bene. Iniziamo al meglio. Ma nonostante tutto, forza Ferrari.

Al tuo fianco | Charles LeclercWhere stories live. Discover now