Capitolo 1

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“Ciao” accarezzo dolcemente il muso di Antares, soffermandomi sul naso dove lascio un bacio veloce. 
Inizio a spazzolare tutto il corpo, ma mi fermo quando sento che si irrigidisce; ha le orecchie appiattite indietro, non è un buon segno. Antares è un castrone buono e tranquillo, sono poche le cose che lo infastidiscono così tanto. Per sicurezza, mi avvicino all’uscita del box per chiuderlo ed evitare incidenti: quando reagisce così, può diventare abbastanza aggressivo. 

Quando mi affaccio, noto due persone discutere animatamente. Una è una ragazza con i capelli castani, lunghi e lisci; l’altro è un ragazzo poco più alto di lei, con i capelli corti, castani e anche un po’ scompigliati. La ragazza continua a gesticolare con le mani, spaventando i cavalli circostanti e infastidendo il mio. Il ragazzo, invece, sta cercando di prenderle le mani per tenerla ferma, ma questo la fa solo arrabbiare di più: prende la sua borsetta e la lancia contro il mio cassone, facendo cadere tutti i finimenti. 
“Ma che fai? Hai buttato giù tutto, quella roba mi serve! La gara è tra meno di un’ora, deve essere pulita!” le dico, sul limite di una crisi di nervi. Lei si limita a guardarmi senza dire niente. Sembra dispiaciuta, ma non mi viene ad aiutare. Pazienza.
“Charlotte ne riparliamo dopo, ora vai” interviene il ragazzo dopo qualche istante.

Raccoglie la sua borsetta e se ne va, mentre l'altro corre ad aiutarmi. “Scusami tanto, lascia che ti aiuti”
Annuisco in silenzio. 
“Comunque sono Charles” 
“Diana” 
“Allora, dov’è il lavandino? Vado a lavarti le imboccature”
“Dovrebbe essere là in fondo, grazie” rispondo indicando la fine della fila di box.
“Figurati, mi sembra il minimo”
Ha la faccia famigliare, ma non è possibile… Non può essere lui.
Che ci farebbe Leclerc a Fieracavalli? No, devo solo averlo confuso.

Continuo a sistemare il resto delle cose; per fortuna, il completo da gara l'avevo già messo da parte e quindi non si è sporcato. Sello Antares, ormai tornato alla sua solita tranquillità. 
Prendo il cap dalla sua custodia: scelgo quello nero, molto classico.
Mentre lo allaccio, vedo Charles arrivare, per poi porgermi le testiere. “Tieni, non so quale tu debba mettere ma nel dubbio le ho lavate tutte” ha fatto un ottimo lavoro, devo ammetterlo.
“Grazie mille” rispondo sorridendo. Prendo quella che mi serve, ma mi ferma. “Faccio io, non ti preoccupare, tu sistemati e controlla le ultime cose” annuisco ringraziandolo e faccio il giro del cavallo per controllare che tutto sia in ordine. 
Charles mette il morso tranquillamente, Antares lo lascia fare senza protestare, che mi sorprende. Il muso è il suo punto delicato. Noto che mentre infila la testiera, il ragazzo continua ad accarezzarlo sul muso e sussurrargli parole gentili. Ci sa fare.

Arrivo in campo prova seguita da Charles che mi saluta con la mano mentre va a cercare la sua, presumo, ragazza. Quando la vede serra la mascella e si incammina a passo deciso verso di lei. La prende per un braccio e la porta nella tribuna riservata. 
Inizio il riscaldamento, poi sento il mio nome negli altoparlanti.
“Diana Ferrari, con Antares Duncan de Tiji Z” prendo un respiro profondo ed entro in campo. Il percorso non è poi così difficile, forse perché è il primo giorno di gara. 
Al suono della campana parto al galoppo, dirigendomi verso il primo salto. Conto la distanza, è giusta, salto. Giro verso il secondo, conto la distanza, è giusta, prendo il volo. 

Concludo con un percorso netto e accarezzo gentilmente il collo di Antares. E’ stato molto bravo, dopo lo premierò con una bella carota. Mi appunto mentalmente di ricordarmi di comprare anche quei favolosi biscotti che vendono al banco nel padiglione 5.

Torno euforica ai box, sono terza in classifica!
Tolgo i finimenti ad Antares, lo porto alle docce e lo lavo per bene. Ha saltato in modo eccezionale, quindi è alquanto sudato.
Una volta rimesso nel box, prendo un paio di carote e le spezzetto.
Mentre lo osservo mangiare, sento una voce alle mie spalle.
“E brava la mia Didi!”
La riconoscerei tra mille, mi giro e mi ritrovo un esemplare di Daniel Ricciardo sorridente con le braccia aperte. Lo abbraccio forte, è da un bel po’ che non ci vedevamo.
Ci siamo conosciuti un po’ di anni fa, il mio istruttore è un suo caro amico e me lo ha presentato insieme al suo attuale compagno di team, che al tempo non lo era ancora, Lando Norris. Da lì siamo diventati inseparabili, si può dire che siamo migliori amici.

“Dan, quanto tempo. Che ci fai qui?” 
“Sono venuto a supportare la mia fantastica amica, e poi Cri mi ha invitato qualche settimana fa quindi ho deciso di fare un salto. Vieni a fare un giro? Così parliamo un po’ e io ti posso presentare delle persone”
“Volentieri, sistemo Antares, mi cambio e arrivo” dico sorridendo. Lui mi guarda euforico. 
“Vuoi salutarlo?” mi sposto e gli lascio spazio per entrare nel box.
Daniel lo accarezza gentilmente e gli lascia tanti baci sul muso. In risposta, Antares gli lecca la mano e gli morsica un dito.
“Ahia! Maledetto, da quando mordi? Sono vizi che ti dà la Didi, eh?”
Il cavallo muove la testa come ad annuire.
“Bugiardo” borbotto e l'australiano scoppia a ridere. 

Mi dirigo verso la stanza dove è stato allestito una specie di spogliatoio e ci ritrovo Nicole e Carolina, due delle mie più care amiche.
Iniziamo a chiacchierare, ma siamo interrotte dal rumore di qualcuno che bussa alla porta.
“Didi ti muovi?” sento Daniel lamentarsi e ridacchio.
Prendo il telefono e il portafogli per sicurezza, saluto le due ragazze (con cui mi vedrò a cena) e raggiungo i due piloti.
“Allora, chi mi presenti di bello?” chiedo curiosa.
“A-ha, bel tentativo, non te lo dico. Non ti preoccupare, sono simpatici”
“Se lo dici tu”

Parliamo di quello che abbiamo fatto in questo periodo, fino a che una notifica attira la mia attenzione. E’ di Instagram: 
diana.ferrari: charles_leclerc ha iniziato a seguirti. 
Ah, ecco, allora ci avevo visto giusto. Ma, per l’appunto, che ci fa qui? Sono confusa e curiosa allo stesso tempo.
Arriviamo al padiglione e mi portano in una stanzetta che non avevo mai visto, ma credo sia lo spazio riservato agli istruttori. 
Saluto con la mano Cristiano, il mio istruttore. 
“Vieni Diana, ti presento delle persone” mi dice quest’ultimo, sorridendo.

Indovinate un po’ chi?

Al tuo fianco | Charles LeclercTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon