Capitolo 26

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Sono venuta a Monaco qualche giorno dopo tentativi insistenti del principino di mostrarmi la sua patria.
Inutile dire che sono arrivata da poche ore e mi ha già illustrato il suo programma da guida turistica, che ho ascoltato interessata.
E' così carino quando parla del principato, non lo lascerebbe nemmeno sotto minaccia.
E non lo biasimo, è un posto davvero stupendo.
Comunque, è entusiasta come un bambino e io non vedo l'ora di visitare la città con lui, che la ama così tanto che probabilmente conosce ogni suo segreto.
E' iniziato tutto bene, sì, finché...

"Cos'è questo?" Charles mi si palesa davanti mostrandomi una notizia sul telefono.
Tutto, e dico tutto mi sarei aspettata tranne che trovarmi all’inizio dell’anno e vedere articoli di gossip su di me.
Qualcuno ha fotografato il momento in cui Federico mi ha preso la mano e ci ha fatto un articolo sopra, parlando di un possibile ritorno di fiamma.
E, ovviamente, è arrivato a Charles.
Te pareva, un pochino di pace all'inizio del 2023 e niente.

"Gesù" sospiro passandomi una mano sugli occhi.
"Cosa mi rappresenta, Diana?" parte, già infiammato.
"Niente, è solo una foto fatta al momento sbagliato"
"Eppure sono tutti così agitati a proposito, come se se l'aspettassero. Mi devi dire qualcosa?"
“Non farei mai una cosa del genere, dovresti conoscermi”
“Io che ne so? Mi sembra di non sapere niente di te” ribatte facendomi male, tanto male.
Sono sempre riuscita ad avere la fiducia di tutti, e non avere quella della persona che amo è orribile.
“Era ubriaco, il tempo di prendermi la mano e mi sono allontanata”
“Ah sì?” assottiglia gli occhi.
“Sì, perché non pensava a quello che stava facendo né dicendo”

Stringe gli occhi e incrocia le braccia al petto, appoggiandosi al muro. “Cosa ti ha detto?”
“Sul serio?”
“Avanti, se non è niente di importante dimmelo”
“Ma che vuoi che ti dica? Non abbiamo parlato di nulla di importante, perché ha detto che gli manco, sì, ma l’ho fermato, perché non mi interessa. Abbiamo conversato poco e niente”
"Ne sei sicura?"
"Ti sembro rincoglionita, Charles?" inizio ad innervosirmi.

Sta in silenzio. Ha capito? Ha frainteso?

"E’ che… Tu come la prenderesti se vedessi Charlotte girare per casa?" chiede con sfida.
"Sono due discorsi diversi" ribatto.
"Non è vero, perché scommetto che usciresti di testa esattamente come ho fatto io"
“Ripeto, sono due situazioni totalmente diverse”
Fa qualche passo per la stanza sfregandosi le mani sugli occhi. “Sei estenuante”

Incrocio le braccia al petto e lo guardo male.

"Non credi a quello che ti dico?" chiedo poi, dopo qualche momento di silenzio.
"Non è quello..."
"Non ti fidi di me?"
"Diana, ti prego..."
"E allora qual è il problema? Spiegamelo, parlami, perché io non riesco a capire"
Non risponde.
"Senti, io ti ho detto la verità. Sta a te decidere se credermi o meno. Se vuoi del tempo, se preferisci, io posso andare da Daniel, oppure da Lan-” 

In due falcate me lo trovo davanti e interrompe le mie parole prendendomi il viso tra le mani e fiondandosi sulle mie labbra, in un bacio con tanta passione quanta disperazione. 
Scende a stringermi i fianchi e mi fa indietreggiare fino ad un mobile alle mie spalle, facendosi spazio tra le mie gambe per avvicinarsi di più. Gli circondo il collo con le braccia, passando le mani nei suoi capelli e facendolo sospirare.

Si allontana leggermente per sfilarmi la felpa e io faccio lo stesso, ed entrambe finiscono in un punto indefinito della stanza. Faccio sparire anche la sua maglia mentre riprende a baciarmi con impazienza, e le mie mani vagano per il suo petto.
Si interrompe.
Mi guarda, lo guardo.
Perché ti sei fermato? vorrei chiedergli. Era tutto perfetto.

"Sei sicura?" mormora accarezzandomi la guancia con il dorso della mano.
Il mio sguardo si addolcisce all'istante.
"Non c'è niente che voglia di più, adesso, con te"

[...]

Appoggio la testa sul suo petto, smosso dal respiro affannoso.
“Dovremmo discutere più spesso” dice, dopo qualche minuto passato a riprendere fiato.
“Mmh, sono d’accordo”
Poi realizzo che la mia pancia non è coperta, il che vuol dire solo una cosa: ha visto le cicatrici.
Alzo di scatto le coperte a coprirle, in un improvviso momento di imbarazzo, nonostate quel che abbiamo appena fatto implichi che le abbia già viste.

Lo nota e abbassa la testa, per guardarmi. “Cosa fai? Hai freddo?”
“No no, sto bene” mi affretto a rispondere, ma da come sbarra gli occhi so che ha capito che mento.
Infila lentamente la mano sotto alle coperte e prende a tracciare con l’indice il contorno dei segni dei tagli, mantenendo lo sguardo nel mio.
Piano piano le scopre e le guarda, per poi abbassare la testa, reggendosi sul gomito, e iniziare a lasciare una lenta striscia di baci, risalendo al petto, al collo, al mento, alle guance e infine alle labbra.

Potrei scoppiare in lacrime in questo istante.
Non sa quanto sia bello un gesto del genere per me.

“Non devi vergognarti” mormora per poi appoggiare le labbra sulle mie. “Tantomeno con me” aggiunge, facendo sfiorare dolcemente i nostri nasi.
Azzero la poca distanza tra noi, allacciando le braccia intorno al suo collo e sorridendo sincera.
“Guardati, sei bellissima” continua facendomi avvampare. “Soprattutto se arrossisci”
Rido e tiro indietro la testa, sistemandomi meglio sul cuscino, per poi tornare a guardarlo.

“E ti amo, tu non hai idea quanto” sussurra.

Rimango leggermente stupita, ma sono pronta. Ormai il mio passato è il mio passato, e non c’entra quanto può essere stata importante la persona prima di lui. Nell’arco di pochissimo tempo ha fatto breccia nel mio cuore in una maniera impressionante, come nessuno prima d’ora. E’ arrivato come un fulmine a ciel sereno, ma il miglior fulmine che potesse capitarmi. Mi ha fatto stare bene, e so che queste parole saranno sentite e piene di significato, più che mai, perché è la mia persona. Sono pronta, e voglio ricominciare con lui.

“Anch’io, Charles, ti amo anch’io”

Unisce le nostre labbra diverse volte, dolcemente e lentamente, felice, a sigillare questo momento.
“Mi dispiace aver insinuato quelle cose” mormora poi, guardandomi con quegli occhi chiari che farebbero perdere la testa a chiunque.
“Non fa niente, è tutto a posto. Hai capito adesso? Hai capito che io non ti farei mai una cosa del genere?”
Annuisce energicamente. “Scusa ancora per-” ma è zittito da un bacio.
“Non pensiamoci più, ok?” ricevo subito un segno di assenso.

“Allora sai cosa? Ci ordiniamo due pizze” afferma deciso.
“Ma sì, proviamo la pizza monegasca”
“A meno che…” inizia, sistemandosi su di me. “Tu non voglia fare altro” mormora iniziando a baciarmi il collo.

“Siamo certi che sia proprio io?”

“Proprio tu” risponde continuando e scendendo al petto, ma lo fermo posandogli una mano sulla fronte e allontanandolo. “Mi hai fatto venire voglia di pizza, quindi muoviti”
Indietreggia e posa la testa sulla mia pancia, appoggiando le labbra anche lì.

“Ma sono liscissime” commenta, riferendosi alle cicatrici.
“Anni e anni di trattamenti qualcosa fanno” ridacchio.
“Trattamenti?”
“E certo, ogni giorno devo metterci delle creme per farle rimanere così lisce ed elastiche, se no son cazzi”
“Che menata” borbotta e io sorrido, contenta del fatto che abbia appreso un termine del mio vocabolario.

“Dai su, voglio mangiare” dico decisa cercando di spostarlo da sopra di me.
“Ne sei sicura? Perché io avrei altre idee” sorride beffardo avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
“Mh, altre idee?” fingo di non capire.
“Sì, tipo replicare quello che abbiamo fatto prima” mormora ripartendo all’attacco del mio collo.
“Sai cosa? La pizza può aspettare”

Angolo autrice
Buonasera e buon anno a tutte!
Finalmente i trottolini amorosi fanno scintille ma non dopo un po' di drama, ovviamente.
Il capitolo è un po' corto ma ho dovuto tagliuzzare pezzi qua e là perché non mi piacevano proprio.
Spero vi piaccia, a presto!

Al tuo fianco | Charles LeclercWhere stories live. Discover now