Capitolo 31

499 24 0
                                    

“Didi, dai, alzati un po’ da quel letto e fai qualcosa” la voce dell’australiano mi risveglia dai miei pensieri, come spesso in questi giorni.

“Ma in realtà sto benissimo qui” mugugno in risposta.
“Non puoi deprimerti per sempre. Alza il culo e andiamo a farci un giro”
“Non ne ho voglia” continuo a mugugnare, girandomi dall’altra parte e coprendomi di nuovo con il piumone.

Un’improvvisa luce illumina la stanza, facendomi sbuffare sonoramente. Daniel mi sposta le coperte, per poi prendermi di peso, caricarmi in spalla e uscire.

“Sei troppo leggera. Devi mangiare”
“Ho mangiato”
“Nutrirsi di gelato non è definibile mangiare” finalmente mi posa per terra. “Ora tu ti fai una bella doccia, che sai di depressione”
“Non sono depressa” borbotto.
“Lavati e basta. Ti ho lasciato i vestiti lì, mettili ed aspettami in salone. E non tornare in quel fottuto letto!”
“Agli ordini”

Apro l’acqua, aspettando che diventi calda. Poi sospiro.
Questa non è vita.
Ma non posso neanche tornare a Monza, perché in queste settimane sono stata costretta a cedere Antares ad un tipo rimasto senza cavallo, quindi non ho niente da fare. Mi tocca rimanere a Monaco.
La sua città.
C’è un motivo se lo chiamano il principe di Monaco.

Già, quello che era il mio principe di Monaco.

Mi manca terribilmente, ma non sarebbe giusto nei miei confronti tornare da lui, dopo quello che è successo.

Anche se sotto sotto, la cosa mi puzza.

“Dan, sono pronta!” dico, tutta pimpante.
“Lo sapevo che la doccia ti avrebbe fatto bene. Dove si va?”
“Voglio divertirmi un po' e magari bere qualcosa”
“Mi piace lo spirito. Il Jimmy'z è perfetto, ed è super bello”
“Fantastico. Landino, si va al Jimmy'z!”
“Arrivo!”

Io, Lando e Daniel, solo noi. Non usciamo insieme da tempo immemore.
Arriviamo al locale, che è già pieno di persone. Vado al bancone ed ordino tre margarita.

Si beve, gente!

Li porto al nostro tavolo e i due piloti mi guardano stupiti.

"Margarita? Sul serio?”
“Che c’è?” alzo le spalle sorseggiando il contenuto del bicchiere.
“Contenta tu” mi seguono.

Mi guardo in giro, ed è lì che lo vedo. Fissa gli occhi nei miei, e ogni suono si fa ovattato. Io, lui, e i nostri sguardi.

Fa qualche passo nella nostra direzione, poi è distratto da una chioma castana, che riconosco subito.

Charlotte.

In fondo, avrei dovuto aspettarmelo. Perché continuare ad insistere con me, quando c’era una ragazza ad aspettarti? Perché ostinarsi, se c’era una via più semplice, e migliore?
Ordino altri drink, decisa a dimenticare una volta per tutte quel monegasco maledetto.

Charles’ pov

“Charlotte, non adesso” cerco di liquidarla.
“Dai, Charles, vieni con me” mormora al mio orecchio, sensuale, proprio come faceva un tempo, ed ha sempre funzionato.

Ma adesso non più.

“Basta” mi volto di scatto. Mi guarda, sorpresa. 

Non ne posso più. Di lei, dei suoi modi. “Non funziona più, è inutile che ci provi. Noi due non ci apparteniamo, e non ci siamo mai appartenuti. C’è un’altra persona, sono andato avanti”

“Lei è qui, non è vero?” mi guarda, con le braccia conserte.
“Sì, e per colpa tua adesso non mi vuole più vedere”
“Ti ho già detto che è anche colpa tua. Tu hai ricambiato”
“Cazzate! Marta mi ha fatto vedere che in un video che ha fatto, in cui ci si vede, e non abbiamo fatto niente, ti sei inventata tutto solo per farmi del male”

Al tuo fianco | Charles LeclercWhere stories live. Discover now