Capitolo 4

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Charles' pov

Scendo lentamente le scale pensando a quello che è successo in corridoio. Io e Charlotte non andiamo più d’accordo come prima e sono davvero dispiaciuto. 
Quando ci siamo conosciuti l’ho trovata subito la ragazza ideale, allegra, dolce, gentile, eppure con il tempo qualcosa è cambiato. In questi ultimi mesi non ci siamo visti spesso, lei era sempre in giro con amiche o con Valentine, sua sorella, e io ero impegnato con le gare oppure gli allenamenti. Quando eravamo a casa insieme, a parte casi particolari, era come se fossimo ‘separati’. Ne abbiamo parlato un paio di volte, ma il tutto giungeva sempre alla stessa conclusione: era un periodo pieno d’impegni per entrambi.

Sì, beh, poi... risolvevamo a modo nostro.

Continuo a riflettere fino a che non arrivo al tavolo. 

Lando mi ha invitato a cena insieme a loro e ho deciso di invitare anche Charlotte. Quest’ultima è arrivata prima di me e si è già accomodata, lasciando solo un posto libero, l’unico che non volevo.
Mi siedo e vedo Diana guardarmi rapidamente con la coda dell’occhio, per poi rivolgere la sua attenzione a Lando.
Char mi guarda con sfida, facendomi scappare una smorfia.

Ripicca.
Tipico.

Ho dovuto ignorare Diana per sua richiesta, quindi sa che adesso sarei costretto a giustificare il mio comportamento e non voglio perché non ho delle motivazioni valide. Che le dico? ‘Ciao, scusa se ti ho ignorato, ma la mia ragazza non vuole che ti parli’.
Ma che vuol dire? Come se non potessi decidere con chi avere a che fare e le mie amicizie dipendessero dalla mia fidanzata.
Per quel poco che la conosco, so che sarebbe comprensiva e rispetterebbe la mia decisione.
‘Mia’.
Lasciamo stare.

 
La cena prosegue in modo alquanto forzato. Diana deve aver raccontato a Daniel e Lando quello che è successo, perché si comportano in modo strano e l’australiano parla poco a Charlotte quando lei inizia una conversazione.

Ad un certo punto succede ciò che ho sperato dall’inizio della cena che non succedesse, perché ho paura di come possa evolvere.
“Allora Diana, sensazioni per la finale?” chiede Charlotte.
“Non lo so, spero di fare un buon percorso e che Antares non percepisca la mia agitazione” risponde la ragazza.
“Esatto, ci manca solo che si impenni e ti faccia cadere! Sarebbe imbarazzante, non è vero? Arrivare in finale e cadere dal cavallo” insiste, e la guardo interrogativo.

Non capisco dove vuole arrivare.

Diana si irrigidisce. “Non sarebbe imbarazzante, sono cose che succedono. Certo, sarebbe frustrante, ma non me la prenderei con Antares. Le sue reazioni hanno sempre un motivo dietro. Può essere qualcosa, o qualcuno, che lo infastidisce particolarmente” replica con calma, sottolineando la parola ‘qualcuno’.
“Ah sì, tu devi saperlo molto bene. Non è la prima volta che cadi per colpa di un cavallo impazzito, o sbaglio? E’ per questo motivo che hai quelle cicatrici”
“Ora basta” intervengo.
Diana chiude di scatto le braccia sulla pancia. “Antares non è un cavallo impazzito, e non so di cosa tu stia parlando” risponde con voce rotta. Si alza e si incammina velocemente verso l’esterno.
“Guarda cosa hai fatto” sibila Lando per poi rincorrerla.
“Ma che ti prende?” guardo Charlotte con delusione, poi scuoto la testa. “Questo era decisamente oltre il limite”
Mi cade l’occhio sulla giacca di Diana, l’ha lasciata sulla sedia. Mi alzo e vado a cercarla.

Arrivo sul terrazzo e mi fermo. Lando sta abbracciando Diana, scossa dai singhiozzi.
L’inglese nota la mia presenza e mi fa un cenno con la testa.
“C’è qualcuno qui per te” dice, poi fa segno di avvicinarmi.
Si alza lasciandomi il posto sulla panca, poi si avvicina alla ragazza, le lascia un bacio sulla testa e se ne va.
Rimaniamo in silenzio, finché non mi decido a parlare.

“Sono davvero dispiaciuto per quello che è successo a tavola”
“Non è colpa tua” mi interrompe subito, con voce flebile.
“Non doveva andare così. Non so cosa le è preso”
Sospira. “Charles, non devi sentirti in colpa per una cosa che non hai fatto tu. Charlotte ha detto quelle cose”

“Volevo scusarmi anche per il mio comportamento" aggiungo dopo un po’.
“Stai tranquillo, capisco le tue ragioni. Hai ascoltato il mio consiglio e quindi è normale che adesso ti concentri su di lei. Anche se avresti potuto almeno salutarmi” ridacchia leggermente.
Sorrido. “Hai ragione”
E’ davvero bella con questa luce: i suoi capelli sembrano dorati e i suoi occhi, ancora lucidi, sono color smeraldo. 
“Scusa per le condizioni” spezza il silenzio che si è formato, con un piccolo sorriso.
“Ehi, non c’è problema, ci manca ancora” la rassicuro.
Allunga la mano e la posa sulla mia. E’ calda e delicata. Intreccio le dita con le sue ed accarezzo piano il dorso della sua mano con il pollice. 

Ci guardiamo, o meglio, ci studiamo. Curiosi.
Curiosi di saperne un po’ di più dell’altro.

“Charles…” si schiarisce la voce distogliendo lo sguardo.
“Sì?”
“Possiamo rientrare? Ho freddo”
“Certo, andiamo. Devi riposare, domani è una giornata molto importante”
Annuisce sorridendo.

La accompagno alla camera, poi mi dirigo verso la mia, che condivido con Charlotte. 
Non ho la chiave, deve averla presa lei.
Busso leggermente, nessuna risposta. Busso più forte, ancora niente. Dannazione.
“Char?” mormoro.
Nulla.
“Char, mi fai entrare? Dobbiamo parlare un minuto” continuo, ma dall’altra parte regna il silenzio.

Bene, piano B. Lando e Daniel. L’unico problema è che non so dove si trova la loro camera e in reception non c’è nessuno. Rimane solo Diana.

Apre subito la porta.
“Ciao, come posso aiutarti?”
“Ciao, mi spiace disturbarti. Charlotte mi ha chiuso fuori dalla stanza, sai dove sono Lando e Daniel? Magari posso andare da loro.
Fa una smorfia. “Hanno la stanza insieme, dovresti dormire sul divano. Se vuoi puoi restare qui, le mie amiche sono andate a dormire da un’altra parte stanotte”
“Ok, se non è un problema per te”
“Ti sistemo un letto. Hai un cambio?”
“Ehm, no”
“Va bene, nella stanza in fondo al corridoio ci sono Lando e Daniel, possono aiutarti loro” sbadiglia, con tutta la tranquillità di questo mondo, come se fosse una cosa normalissima. Un semi-estraneo in camera tua? Ma certo, capita tutti i giorni.
“Ok, grazie mille”

Quando torno, Diana è già stesa sul letto ad occhi chiusi, e si limita ad indicarmi un letto nell’angolo della stanza. Annuisco e la ringrazio in un sussurro.
Mi corico, sospirando e passandomi una mano sugli occhi.
Domani mattina farò i conti con Charlotte, ma credo che questa per noi sia la fine del tunnel. E’ tutto così complicato, ancora più di prima. Ed è estenuante.

“Charles” mi sento chiamare, dalla voce che mi sta scombussolando la testa. Ha un non so che di… accogliente. Possibile che quel minimo di stabilità nella mia mente sia messo a repentaglio in pochi giorni?
Scuoto la testa, scacciando quei pensieri. 
“Dimmi” mugugno in risposta.
“Russi?”
Mi scappa una risata.
“Ehi, non ridere, è una domanda lecita” borbotta.
“No, non russo”
“Perfetto. ‘Notte, Charles”
“‘Notte, Diana”

Al tuo fianco | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora