Capitolo 46

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Esco dalla casa, valigia in mano, e vedo Charles seduto su uno dei divanetti, impegnato a guardare il telefono.

“Che fai?” chiede disinteressato.
“Me ne vado”
“Dove vai? Quando torni?”
Sospiro. “Non torno, Charles”
Alza di scatto la testa. “Cosa?”
“Non c’è motivo per cui rimanga qui. Me ne vado, torno a Monza” lo guardo, gelida.
“Dimmi che è uno scherzo. Mi stai prendendo in giro”
“No” mi limito a rispondere.
Si alza rapidamente e mi raggiunge. “Didi dai, rimani qui, fallo per me”

Alzo un dito. “Non la giochi questa carta con me. Sai benissimo che per te farei qualunque cosa, ma se tu, nonostante ti abbia sbattuto in faccia le mie preoccupazioni, hai comunque preferito lei a me, anche no” faccio per andarmene, ma mi trattiene per un polso.
“Per favore” dice con un filo di voce.
Mi giro, piantando lo sguardo nel suo.

“So di essere stato un totale coglione in questi giorni, ho riposto la mia attenzione sulla persona sbagliata e mi dispiace, mi dispiace tantissimo, però adesso ho capito” fa una pausa. “Ti ho trascurata, avevo tempo per te solo la notte e sapevo che, dopo un po’, ti saresti stancata, eppure ho continuato. Io non so davvero come farmi perdonare, ma non andartene adesso, perché una soluzione la troveremo, la troviamo sempre” 

“Charles...”

E’ sempre maledettamente bravo con le parole.

“Resta qui” sussurra. “Resta con me”
Sospiro, poi mi avvicino a circondargli il collo con le braccia. Mi stringe a sé, nascondendo il viso nell’incavo del mio collo.
“Mi dispiace” continua a sussurrare.
“E' tutto ok, ho capito" mormoro, accarezzandogli piano la nuca.

Alza la testa e si avvicina a far sfiorare le nostre labbra.
“Me lo dai un bacio?” chiede.
“Non così in fretta”
“Dai, perché?” protesta.
“Non te lo meriti” ribatto. 
“E cosa devo fare per meritarmelo?”
“Che gusto c’è se te lo dico io? Su, un po’ di fantasia”

Gli spunta un sorrisino che non mi convince per niente, poi si fionda verso il Sedici, trascinandomi con sé.

 “Chiunque sia qui, in cinque minuti vi voglio tutti fuori, andate a vedere la città, è molto bella” ordina, e sorrido.
“Signorsì capitano” risponde Arthur.

In breve scendono tutti e li salutiamo con la mano.

“Si salpa” Charles si sfrega le mani e prende a maneggiare in giro per lo yacht.
“Mi porti al largo per uccidermi?”
“Accidenti, come hai fatto a scoprirlo?”
Lo affianco mentre iniziamo ad allontanarci dal porto.
“Dunque capitano, dove andiamo?”
“Lontano da qui, per stare un po’ in pace solo noi due” mi passa un braccio intorno ai fianchi e mi posa un bacio sulla tempia.

Appoggio la testa alla sua spalla e mi lascio stringere da lui.
Mamma mia, mi è mancato. Mi è mancato come l’aria.
Questi giorni non me li sono goduti a pieno, sono stata con persone a cui voglio un bene infinito, certo, ma non con lui.
Non con l’uomo che amo.
Mi allontano e mi accomodo su un divanetto lì fuori, prendendo il telefono e iniziando a girare un po’ su Instagram. Lando è in barca, Daniel ha incontrato George, Sam è a Bergeggi con Federico e Nicole è in crociera.
Il solito, quindi.

“Vieni a fare un bagno?”
Alzo lo sguardo trovandomi Charles già in costume, che mi guarda attraverso i suoi occhiali da sole. Mi mordo inavvertitamente il labbro inferiore.

Che ben di Dio.
Sì, ok, potrei essere leggermente in astinenza, ma come potete biasimarmi?

“Subito” allungo le mani e le prende, tirandomi su e afferrandomi i fianchi.
“Ho avuto una buona idea? Me lo dai un bacio adesso?”
“E’ ancora presto per dirlo”
“Se te lo chiedo per favore?” mormora sfiorando il naso con il mio e guardandomi intensamente.

Al tuo fianco | Charles LeclercWhere stories live. Discover now