Capitolo 13

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Charles' pov

Scendo velocemente le scalette del jet e la vedo mentre cammina tranquillamente verso di me. Occhiali da sole, capelli sciolti, tuta e scarpe da ginnastica. E’ la persona più serena dell’universo. Mi saluta con la mano e accelera il passo.
“Eccomi, incredibilmente in orario” ridacchia.

Appoggia il borsone per terra e mi abbraccia. Mi lascia un bacio delicato sulla guancia, inaspettato.
Non mi dispiace.
Ci squadriamo un po’. Non faccio a meno di pensare a quanto mi siano mancati i suoi occhi.
A quanto mi sia mancata lei in generale.

“Pronta per Abu Dhabi?”
“Devo ancora metabolizzare, però sono elettrizzata”

In queste due settimane ci siamo sentiti spesso, abbiamo scoperto di avere diverse cose in comune, ma anche cose su cui non andiamo per niente d’accordo.
Dopo il GP del Brasile abbiamo parlato a lungo, di come io non sia soddisfatto della stagione e di come spero nella prossima. Lei si è estraniata dalla Formula 1 dal 2019, non sa assolutamente niente del mondiale in corso, ma mi ha aiutato parlarle.
Ci stiamo avvicinando molto.

Diana si sistema sul sedile e tira fuori un pc.
“Che fai?”
“Devo finire due cose, poi ti faccio compagnia”
Mi siedo vicino a lei e sbircio un po’ quello che ha da fare. Non me ne volete, sono un tipo curioso.
“Vado in giro a fare foto e video a pagamento, poi devo editarle. Guarda” gira leggermente lo schermo permettendomi di vedere un po’ di foto.
“Sei davvero brava”
“Me la cavo, dai” borbotta mentre si lega i capelli. “Vuoi aiutarmi? Decidiamo i filtri migliori”
“Va bene, tanto non avrei niente da fare”

L’aereo inizia a muoversi e quando si stacca da terra, la sua mano è veloce a raggiungere la mia. La prendo e la stringo. Nemmeno a me piace volare, ci sosteniamo a vicenda.

“Tutto ok?” mormoro.
“Sì sì, è che mi spaventa sempre un po’” sorride nervosa.
Una volta che si stabilizza, torna al lavoro.

Ecco una nuova cosa da aggiungere a quelle che non abbiamo in comune: i filtri da mettere sulle foto.
“Ma cos’è ‘sta roba?”
“E’ carino, dai!”
“Ma andiamo, sembra quello che usano per annunciare le gravidanze. Bocciato”
“Non è giusto che mi chiedi aiuto e poi non accetti i miei consigli” sbuffo.
“Li accetterei, se fossero buoni” sposta gli occhi dallo schermo per fulminarmi con lo sguardo. 
“E se la mettessi in bianco e nero?”
“Oh là, vedi che due neuroni buoni ce li hai. Questo è un buon consiglio” mi dà due leggere pattine sulla testa e si mette al lavoro.

“Vuoi qualcosa da bere?” propongo.
“Cosa offre la casa?”
“Champagne, acqua, o delle bibite”
“Va bene dell’acqua, grazie. Guarda, ho finito” inizia a scorrere diverse foto e mi sporgo leggermente per vedere meglio.

“Allora, che ne pensi?” gira il viso trovandosi pericolosamente vicina al mio. Il mio sguardo finisce inavvertitamente sulle sue labbra.
“Sono molto belle. Vado… a prenderti l’acqua” mi allontano velocemente.

Quando torno ha sistemato le sue cose e si sta mordicchiando nervosamente l’unghia.
“Ecco qui. Tutto ok?”
“Mh? Sì, certo. Grazie. Credo che adesso ascolterò un po’ di musica”
“Ok, io nel caso sono qui”
Annuisce e si mette a guardare fuori dal finestrino.
Ottimo, iniziamo bene.
La mia solita fortuna.

[...]

Sono sul podio del circuito di Abu Dhabi, pronto a prendere il trofeo del secondo posto. 
Certo, si spera sempre in una vittoria, ma il secondo posto non è mai male. 
In prima fila vedo Diana che applaude, sorridendo, con gli occhi lucidi. Posso immaginare i ricordi che sono affiorati questa sera, ed è stata incredibilmente forte. 
Credetemi, essere riuscito a riportarla nel mondo della Formula 1 penso sia uno dei miei più grandi successi. Nè Lando, nè Daniel erano riusciti a convincerla, e ci sono riuscito io.
Mi consegnano il premio e lo alzo con un braccio, poi alzo l’indice e lo sguardo al cielo.
Guardo di nuovo Diana e vedo una lacrima solitaria solcarle la guancia. Sa che è per lui. Per loro.

Scendo velocemente dal podio e torno ai box. E’ lì che parla con Carlos. “Ah, guarda un po’ chi si vede” mi saluta lo spagnolo, sorridendo.
Diana mi abbraccia forte. “Grazie, grazie, per avermi portata qui”
“Grazie a te per essere venuta Didi, sei stata fortissima”
“Io e Charles andiamo a darci una sistemata, puoi aspettarci qui oppure fatti tranquillamente un giro per il paddock, Lando sarà da qualche parte” interviene Carlos.
“Va bene, ci vediamo dopo!”
“Ci vediamo dopo?” guardo confuso il mio teammate.
“Lewis ha organizzato una cena per salutare Seb, ho pensato di invitarla visto che sei tanto stupido da non averci pensato tu”
“Scusa sai, ero impegnato a festeggiare” lo guardo torvo per poi chiudermi in stanza.

[...]

La cena è in un ristorante non troppo elegante, per fortuna. Sono fuori dall’edificio e riesco ad intravedere un paio di piloti tra cui Sebastian insieme ad Hanna e le bambine, poi ci sono già Lando, Daniel, Max… Nessuna traccia di Diana.
“Ehi Lan, hai visto Diana?” mi avvicino all’inglese.
“Muoviti, che Mick le ha già posato gli occhi addosso. E’ laggiù che parla con lui”

Eccolo, che ci prova palesemente… Piccolo Schumi, mi stavi pure simpatico.

“Ah eccoti Didi, ti stavo cercando” interrompo qualunque conversazione stessero facendo e squadro Mick.
“Ciao Charles” mi saluta il ragazzo. Mi limito a rispondere con un cenno della testa.
“Ciao principino, non ti trovavo neanch’io"
“Principino?” la guardo divertito.
“Sei o non sei il principe di Monaco?” sorride. Indossa dei pantaloni neri a zampa, una camicetta bianca e, ovviamente, le Jordan nere, mentre i capelli sono legati in una treccia.

Mamma mia che visione.

“Scusa Mick, posso rubartela un attimo?”
“Certo. Ci vediamo dopo Diana” mi rivolge uno sguardo misto tra infastidito e confuso, poi sorride alla ragazza.
“Uffa, stavamo parlando di cose interessanti” si lamenta quest'ultima mentre la trascino per un polso alla ricerca di Sebastian.
“La mia compagnia è decisamente migliore, e poi non vuoi conoscere il tuo pilota preferito?”

Inchioda in mezzo al piazzale. “Tu scherzi, non è vero”
“Dai che c’è anche Hanna, cammina” ridacchio.
“Ehi Seb, vieni un attimo?” attiro la sua attenzione.
“Arrivo subito”

“Lei è Diana” la lancio praticamente davanti a lui.
“Ciao Diana, piacere di conoscerti” si sforza di dirlo in italiano e credo di poterla vedere delirare.
“Il piacere è mio, Dio è bellissimo incontrarti”
Sebastian sorride gentilmente, poi la sua attenzione è catturata da Emilie, che gli dice qualcosa in tedesco.
Ok, Diana è proprio al limite.

“Ciao, mi chiamo Emilie. E tu?” per essere piccola è davvero brava in inglese.
“Io sono Diana” si abbassa leggermente per raggiungere il viso della bambina.
Si avvicina anche Hanna che tiene per mano Matilda. “Ciao Diana, Charles ha parlato molto di te”

Fantastico, Hanna, ottimo modo per farmi sgamare.

“Ah sì? E cosa ha detto? Spero cose belle”
“Molto interessanti, ci ha detto che-”
“Ehi Didi vuoi conoscere Max?” interrompo la bionda.
“Oggi stai interrompendo troppe conversazioni” mi fulmina la ragazza.
“Vai pure, poi continuiamo a cena” Hanna le fa l’occhiolino.

“Max, ti presento Diana. Diana, questo è Max Verstappen”
“Ciao Max, piacere di conoscerti”
“Piacere mio”
Max le dice qualcosa, probabilmente in olandese, ed iniziano a parlare in modo molto più sciolto. Quanto darei per capire cosa stanno dicendo.

Poco dopo arriva Kelly e mi guarda interrogativa.
"Sono confuso quanto te, non ho la minima idea di cosa stiano parlando" alzo le mani.
Gli altri due si girano a guadarci e la ragazza ne approfitta per presentarsi.
“Tu sei Diana, giusto? Io sono Kelly” Iniziano a chiacchierare ma sono interrotte dall’arrivo di Penelope.

“E tu come ti chiami?” Didi si accuccia per essere all’altezza del suo viso.
“Penelope” sorride timida.
Diana si rialza e mi sorride raggiante. “Adoro essere qui”
Le sorrido di rimando.

Io adoro essere con lei.

Angolo autrice
Doppio capitolo oggi ;D
La faccenda inizia a farsi un pelino più interessante.
Grazie mille per i voti e le letture! Non me lo sarei mai aspettato, grazie davvero ❤️

Al tuo fianco | Charles LeclercWhere stories live. Discover now