Capitolo 39

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La presa sull’accetta mi sfugge e la lascio cadere a terra, mancando miracolosamente il mio piede.
I capelli castani rasati, il piercing sul sopracciglio, la mascella squadrata. Non ricordo quand’è stata l’ultima volta che l’ho visto.
“Come stai? Mi sono preoccupato quando non ho trovato nessuno, la porta era aperta” Avanza abbracciandomi ma rimango pietrificata. Le braccia sono bloccate lungo i fianchi perché non mi aspettavo un abbraccio, ma non sembra farci caso. Ha uno zaino enorme sulle spalle che sembra stia per scoppiare.
Quando si allontana il suo sguardo cade alle mie spalle “Chi sono loro?” Aggrotta le sopracciglia folte “Sono miei amici...” Dico distrattamente “Perché sei venuto qui?” Chiedo raccogliendo la mia accetta. Ancora faccio fatica a crederci, non siamo mai stati chissà quanto legati, ma lo conosco da sempre. È strano rivederlo, non è cambiato quasi per niente tutto sommato. I vestiti sono sgualciti e ha la faccia macchiata di qualcosa, ma quando lo guardo vedo sempre lo sguardo gentile di Carter.
“Quando ho incontrato Noah mi ha detto che se ne avessi avuto bisogno sarei potuto venire a stare da voi” Si gratta la nuca come se fosse imbarazzato.
Il mio cuore perde un battito “Hai incontrato Noah?” Annuisce confuso “Quando?” Chiedo titubante “Una settimana fa, non te l’ha detto? A proposito, dov’è?”
Io non riesco più a capire niente, i suoni diventano ovattati e sento che potrei cadere da un momento all’altro. Fisso un punto in fondo alla parete ma non vedo nulla. Sbatto freneticamente le palpebre sperando di riuscire a mettere a fuoco qualcosa ma ottengo scarsi risultati. Ethan deve entrare nel mio campo visivo per riuscire ad attirare la mia attenzione, ma anche dopo aver ripetuto la domanda più volte capisco le parole solo quando mi poggia una mano sulla spalla “Lily? Tutto bene?” Lo guardo senza sapere cosa rispondere, scuoto leggermente la testa e torno a guardare Carter che mi fissa incredulo.
Una settimana fa.
“Carter...” Deglutisco anche se il groppo che sento nella gola non va via “Io non vedo Noah da due mesi”.
All’inizio rimane completamente immobile, tanto che quasi penso non mi abbia sentita, poi fa per rispondere ma un colpo di tosse lo blocca “Scusate l’interruzione, potresti spiegarci che cavolo succede?” Mi domanda Luke alzando le sopracciglia “Oh ehm giusto, lui è Carter, è il migliore amico di Noah” La mia voce trema leggermente quando faccio il suo nome “Loro sono Luke e Ethan” Li indico uno alla volta per far capire a Carter anche se man mano che parlo la mia voce si affievolisce sempre di più.
“Lily, cosa è successo?” Chiede Carter. Mi giro di nuovo verso di lui “Io....” Abbasso lo sguardo non sapendo bene come continuare “Forse è meglio parlare in un posto più sicuro” Dice Ethan che si è affacciato oltre la porta, non mi ero nemmeno accorta del suo spostamento. Luke annuisce e segue Ethan fuori dalla stanza “Andiamo” Dico a Carter.
Quando oltrepasso la porta principale sono troppo concentrata su Noah per pensare a dire addio, di nuovo, alla mia casa. E forse è un bene, non so se in un altro momento sarei riuscita ad andarmene così facilmente.
Era ancora vivo. È ancora vivo.
Per tutto questo tempo ho pensato che fosse morto. Perché non è tornato a casa?
Ho così tante domande da fare a Carter.
Ethan e Luke già sono in macchina e appena ci vedono si allontanano di scatto l’uno dall’altro, come se stessero parlando di qualcosa che non possiamo sentire. Senza aspettare che saliamo Ethan mette in moto. Accelero il passo e faccio salire prima Carter, neanche il tempo di chiudere la portiera che già ci muoviamo. Che gli prende ora?
“Dove lo hai incontrato?” Chiedo subito a Carter “Ad una stazione di servizio fuori città” Sbarro gli occhi “Come ha fatto ad arrivare fin lì a piedi?” Ma non mi aspetto una risposta, scuoto la testa confusa “Non era a piedi” Dice lui invece “Aveva una macchina” Lo fisso incredula “Cosa? Non è possibile...la macchina ce l’aveva mia madre” Guardo a terra. Si sono visti mentre erano via? Perché non sono tornati? Noah aveva la macchina ma non è tornato a casa, perché?
“Non era la vostra macchina” Noah ha rubato una macchina?
“Non sto capendo niente, puoi spiegarmi cosa è successo?” Chiede impaziente Carter, torno a guardarlo.
Ethan e Luke sono silenziosi, il primo concentrato sulla guida, l’altro guarda fuori dal finestrino, fanno finta di non ascoltare, ma ogni tanto si lanciano delle occhiate che non riesco a decifrare.
Passa qualche secondo prima che io riesca a rispondere, in realtà non ho voglia di parlarne, né tanto meno con Carter, ma lui e Noah erano come fratelli.
Sospiro prima di iniziare “Mia madre è uscita qualche mese fa per cercare altre provviste e quando non è tornata è uscito anche Noah, non lo vedo da allora, credevo che gli fosse capitato qualcosa...” Dico velocemente “Perché non sei andata con lui?” Mi chiede, ma non ho intenzione di rispondere a questa domanda, distolgo lo sguardo dal suo incrociando di sfuggita quello di Ethan dallo specchietto retrovisore ma in questo momento non riesco a sostenerlo così semplicemente cambio argomento  “Come stava? Era ferito?” Scuote la testa “No, mi sembra che stesse bene, forse un po’ dimagrito” Dice appoggiandosi allo schienale del sedile “Cosa ti ha detto?” Chiedo ancora, impaziente “Niente di che in realtà, gli ho chiesto perché era da solo, gli ho chiesto di te...” Fa una pausa guardandomi e io non posso fare a meno di girarmi verso Ethan che incontra di nuovo il mio sguardo nello specchietto retrovisore.
Scuoto la testa tornando a concentrarmi su Noah “Ma lui mi ha solo detto che se avessi voluto sarei potuto venire a stare da voi, sembrava che stesse andando di fretta” Continua Carter, “Tutto qui?” Chiedo delusa, lui annuisce.
Sospiro presa da un’improvvisa ondata di tristezza. Quando ha nominato Noah la speranza si è insinuata dentro di me senza che io potessi farci niente, senza che nemmeno me ne accorgessi. Carter era la mia unica, ultima, possibilità di scoprire qualcosa.
Io voglio sapere, devo.
Voglio cercarlo. Voglio riaverlo con me.

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ditemi che avete la stessa faccia di Ethan in questo momento senza dirmi che avete la stessa faccia di ethan in questo momento. inizio io.
entrahhh? NON ENTRA
entrahhhh? NON PENSO PROPRIOH

fatemi sapere cosa ne pensate!!

-emme <3

ps. si, continuo a parlare da sola perché nessuno legge la storia

L'inizio della fineUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum