Capitolo 5

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Non appena ci vede, uno zombie si avvicina lento e urlante.

Guardo i due ragazzi, Luke va verso il mostro e proprio quando questo apre la bocca per addentarlo, lui gli infila la lama del coltello nella testa.

“Beh...E’ stato facile!” Si gira verso di noi raggiante. Scuoto la testa e lo supero dirigendomi verso gli sportelli in fondo alla stanza, li apro uno ad uno sentendomi addosso gli sguardi di Luke e Ethan.
Tutti vuoti, così come il frigo, ma trovo due barattoli di fagioli in degli scaffali sulla parete destra della stanza.

Mi metto in punta di piedi per prenderli ma ovviamente non ci arrivo. Prima ancora che io possa spostarmi avverto la presenza di Ethan accanto a me e mi immobilizzo mentre lo osservo prendere i due barattoli.

Mi fissa sorridendo e me li porge “Grazie” Dico diffidente.

Il suo viso è a pochi centimetri dal mio e noto che ha gli occhi verdi come i miei. Poi quasi inconsciamente il mio sguardo si abbassa fino ad arrivare sul suo collo e noto la catenina di una collana che però scompare sotto la sua maglietta. Per un istante la curiosità di cosa possa essere mi immobilizza.

Mi allontano imbarazzata dopo qualche secondo tornando in me, e quando allungo le mani per prendere i barattoli le mie dita sfiorano le sue scatenando una serie di brividi causati dal contatto della sua pelle calda con la mia.

Cerco di non fare caso alla sensazione di disagio che sento e riempio lo zaino, ostinandomi ad ignorare il modo in cui i suoi occhi continuano a tornare su di me.

“Allora...Adesso che si fa? Quali sono i tuoi piani?” Mi domanda Luke.

I due mi guardano aspettando una risposta ma non lo so nemmeno io cosa farò. Me ne andrò da qui, tornando alla mia vita da solitaria, e dato che ho abbastanza provviste per sopravvivere un’altra settimana potrei anche pensare di proseguire verso la campagna. Prima però devo ritrovare Balto.

“Continuerò a cercare provviste...” Comincio distrattamente senza volergli dare troppi dettagli “Avete visto un cane? È un Pastore Tedesco, appena sono entrata è scappato via e non l’ho più trovato...” Approfitto della cosa per spostare l’attenzione su qualcos’altro, evitando altre domande.

“Ehm no... E’ il tuo cane?” Chiede Ethan, io annuisco “Come si chiama?” Lo guardo “Balto”
“Mi dispiace...”
“Già...” Abbasso lo sguardo non sapendo cos’altro dire, improvvisamente le mie scarpe sono diventate molto interessanti.

“Senti noi torniamo a casa ora, abbiamo posto per un’altra persona...Si insomma se hai voglia di restare con noi sai, non è sicuro restare da soli là fuori, più siamo e meglio è” Ethan si gratta la nuca imbarazzato.

Un’ondata di rabbia mi investe, là fuori è pericoloso? Davvero? E io che pensavo fosse tutto un gioco di ruolo! Pensa forse che io sia un’incapace? Ce l’ho fatta benissimo ad andare avanti da sola, per due mesi! Non ho certo bisogno di loro per sopravvivere! Per non parlare del fatto che sono dei perfetti sconosciuti, per quanto ne so potrebbero essere dei pazzi maniaci, perché dovrei fidarmi di loro? Sto bene da sola.

Notando la lunga pausa, Ethan diventa serio “vi ringrazio” Inizio “ Ma no”.

“E dai principessa!” Luke si avvicina poggiandomi la mano sulla spalla, colta di sorpresa mi spavento e mi ritraggo subito, come se avessi preso la scossa “Ho detto di no”.

Un silenzio imbarazzante cala nella stanza e rimaniamo tutti immobili per qualche secondo, poi noto Ethan fulminare Luke con lo sguardo e mi riprendo “Beh grazie per l’aiuto ora devo andare”

“Aspetta” Ethan si avvicina “Lascia almeno che ti aiuti a medicare la ferita...” Mi prende delicatamente il braccio “Abbiamo un kit di pronto soccorso, dovresti disinfettarla, anche questa qui...come te la sei fatta?” Dice indicando il taglio di quando ho rotto il vetro della macchinetta.

Libero il braccio dalla sua presa con uno strattone forse troppo violento “Faccio da sola”.

Esco dalla stanza prima che possano fermarmi di nuovo e corro verso l’uscita della mensa, corro per i corridoi, angolo dopo angolo finché non rischio di scontrarmi con uno zombie.

Lancio un grido per la sorpresa e non faccio in tempo a colpirlo che lui cade a terra.

Mi guardo intorno confusa e mi trovo Ethan accanto, mi ha seguita.

“Grazie” Mi limito a dire continuando a camminare, stavolta più attenta.
E come se avesse sentito il mio richiamo, lo vedo corrermi incontro dal fondo del corridoio “Balto!” Mi chino sulle ginocchia per accarezzarlo e lui scodinzola “Dove eri finito eh?” Poi mi ricordo di Ethan e mi alzo in piedi.

Forse, per me che sto sola con un cane da due mesi dirgli qualcosa ogni tanto è normale. Ma per le persone che hanno continuato ad avere contatti con altri esseri umani, parlare con un animale potrebbe sembrare...Come dire....Strano. Molto strano.

Arrivo all’ingresso, girandomi solo per assicurarmi che Balto mi stia ancora seguendo. Spingo la porta ed esco fuori senza preoccuparmi della presenza di loro due.

Controllo l’orologio, sono le sette e mezza di mattina, sono rimasta dentro per un’ora e mezza, ma ho ancora tanto tempo prima che faccia buio.

Quando stamattina sono uscita di casa, mi sono preparata alla possibilità che non sarei più tornata. Andare a casa non mi sarebbe d’aiuto, restare lì dentro non mi farà sopravvivere, si ora ho del cibo ma quanto durerò? Una settimana? Dieci giorni? Poi dovrei tornare di nuovo da questa parte e proseguire verso la campagna perché qui non ci sono più provviste. Non posso più sperare di poter vivere nella mia casa. La cosa migliore da fare è spostarsi di continuo in cerca di cibo, fermandosi in luoghi sicuri solo quando si hanno abbastanza scorte per tirare avanti per almeno qualche settimana, poi proseguire fino a trovarne altre, ricominciando tutto da capo.

Chissà per quale assurda ragione, la prospettiva non mi emoziona particolarmente.

Determinata mi dirigo verso la mia prossima meta, sentendo appena Luke che mi urla dietro “Ciao principessa!” Che incosciente! È assurdo come prenda la cosa alla leggera! Continua ad andare in giro a urlare, non mi importa cosa crede di fare ma io preferirei sopravvivere per ora.

Accelero seguita dal mio fedele amico, lasciandomi alle spalle questa bizzarra ora e mezza, senza però riuscire a scrollarmi di dosso l’insopportabile sensazione di essere osservata.

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ditemi cosa ne pensate
-emme <3

L'inizio della fineWhere stories live. Discover now