Capitolo 38

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Accarezzo Balto mentre aspetto che Luke scenda, può darsi che io non dorma quanto dovrei, ma lui dorme sempre fino a tardi, non è mai puntuale. Qualche giorno fa l’ho visto nascondere la sveglia di Ethan, ora che sono nella stessa stanza dice che i suoi orari sono improponibili, ma lo sappiamo tutti che tanto non ne ha bisogno, Ethan nemmeno se n’è accorto, praticamente la notte non dorme più.
“Pronta?” Mi domanda Ethan affacciandosi nel soggiorno, annuisco e lo seguo fuori.
Continuiamo ad aspettare Luke in macchina “Dove andiamo oggi?” stavolta mi sono seduta davanti, accanto ad Ethan “Più che altro in cerca di benzina. Con tutto quello che hanno trovato Luke e Eric con il cibo siamo a posto per un po’” Annuisco “Rambo!” Mi giro verso la porta, chiusa. Luke urla da dentro “Il tuo cane vuole mangiarmi!” Sospiro scendendo dalla macchina, Ethan ride.
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“Facile, nero” Dice Luke. Ha detto che sono prevedibile e io gli ho detto che non è vero così ha scommesso che sarebbe riuscito ad indovinare il mio colore preferito, non avrebbe dovuto “No! Hai sbagliato è il viola, devi lavare i piatti al posto mio stasera!” Dico ridendo “E io come faccio a sapere se menti?” Faccio un’alzata di spalle “Non puoi” Lui sbuffa tornando appoggiato allo schienale “Facciamo così, se indovini il mio colore preferito lavo i piatti due volte, se perdi annulliamo la scommessa di prima” Aggrotto le sopracciglia “E perché dovrei accettare quando sto già bene così?” Scarto la sua proposta agitando la mano “I piatti Rambo, per due volte” alzo gli occhi al cielo “E va bene”.
Guardo Ethan con la coda dell’occhio che mima con la bocca la parola verde e sorrido soddisfatta.
“Mm” Comincio facendo finta di riflettere cercando di trattenere il sorriso “Verde?” dico in modo innocente girandomi verso Luke, lui spalanca la bocca “Come hai fatto? Gliel’hai detto tu?” Chiede ad Ethan “Non so di cosa stai parlando” Dice lui sorridendo. Mi metto dritta, sprofondando nel sedile “I piatti Luke, per due volte” Lo cito ridendo “Ma non vale!” Protesta lui “La sconfitta brucia”.
Ethan parcheggia in una stazione di servizio e torniamo seri. Prendo la mia accetta e scendo dall’auto guardandomi intorno. È mattina quindi non dovremmo avere troppi problemi, ma stiamo comunque attenti a non fare rumore.
Ci sono un po’ di macchine parcheggiate, io non ho idea di come si faccia perciò rimango a guardare Ethan mentre controlla se c’è della benzina, Luke è in un’altra auto.
“Dove avete imparato a rubare la benzina?” Lo osservo riempire la tanica “YouTube” Risponde facendomi sorridere.
Luke torna indietro “Brutte notizie” Ed indica la sua tanica che perde benzina. E’ rotta “Non ne avete altre?” Ethan scuote la testa.
Come prendevano la benzina la mamma e Noah? Credo che usassero anche loro delle taniche “Non ne sono sicura al cento per cento, però credo di avere delle taniche a casa mia” I loro sguardi si illuminano “Perfetto!” Esclama Luke “Possiamo passarci?” Chiede Ethan, ha ancora quello sguardo preoccupato “Certo” Dico semplicemente.
Ma ancora una volta, mi ha capita. Non voglio tornare lì. Non so se riuscirò ad andarmene ancora, non entro dentro casa mia da talmente tanto… mi manca, e per questo sarà ancora più difficile tornarci. Tutta la mia vita è lì dentro, ogni singolo angolo di quella casa mi riporta indietro, con Noah e mia madre. Ma salgo lo stesso in macchina, e gli dico lo stesso dove abito. Non è il caso di fare la bambina, sarà una cosa veloce. Nemmeno me ne renderò conto.
“Siamo stati così vicini per tutto questo tempo?” Chiede Luke mentre parcheggiamo, ma non sono in grado si rispondergli. Resto incantata a fissare le finestre sbarrate, forse un po’ di tempo fa me ne sarei vergognata, ma ora non ci faccio caso.
Scendiamo dall’auto e mi porto dietro l’accetta, non si sa mai.
Dovrebbero essere in garage, ma siamo costretti a passare da dentro, non ho le chiavi.
Quando arrivo di fronte alla porta mi blocco “Che c’è?” Domanda Ethan “È già aperta” Sussurro infastidita, la serratura è rotta e la porta è accostata.
So che è sciocco, ma non mi ha mai sfiorata il pensiero che qualcuno potesse essere entrato come noi entriamo nelle altre case. Questa è casa mia, anche se non abito più qui.
Qualcuno è entrato in casa mia. Il pensiero mi irrita.
Stringo l’accetta e do una spintarella alla porta, c’è pochissima luce. Finché restava chiusa, era un buon rifugio, ma ora è probabile che ci siano molti musi-grigi, per questo restiamo sulla soglia ad aspettare. Se le cose si mettono male, ce ne andiamo, ci faremo bastare una sola tanica.
“Menomale che non c’è Balto” Scherza Luke a bassa voce, lo fulmino con lo sguardo e gli faccio segno di fare silenzio.
Dopo qualche secondo uno zombie si avvicina alla porta zoppicando. Conto fino a tre, per farlo avvicinare ancora, poi alzo le braccia e affondo la lama nella sua testa sbrigandomi a riprendere l’accetta. Quando cade a terra, mi scanso velocemente per non essere colpita. la sua puzza mi arriva subito alle narici facendomi arricciare il naso.
Entriamo lentamente senza fare rumore, e nonostante tutto questo è il posto in cui mi sento più al sicuro in assoluto. Il pensiero che qui ci sono tutti i nostri ricordi, e oggetti, in qualche modo mi consola; mi fa sentire più vicina a loro, anche se non ci sono più.
Li guido verso la porticina in fondo al corridoio che porta al garage. Dopo averla aperta aspetto di nuovo qualche secondo, poi scendo i quattro scalini e un po’ di polvere si alza quando poggio i piedi sul pavimento. Mi muovo contro la parete in cerca dell’interruttore. Solo quando la luce invade la stanza comincio a rilassarmi un po’.
Ethan e Luke si guardano intorno, le pareti sono tutte occupate da scaffali, attrezzi, biciclette e altri oggetti. Vado in fondo alla stanza e osservo lo scatolone sull’ultima mensola in alto “Dovrebbero essere lì” Lo indico attirando l’attenzione dei ragazzi “Lascia fare a me nanerottola” Mi prende in giro Luke superandomi. Tira giù lo scatolone e dopo averci guardato dentro esclama “Bingo!” Ethan lo raggiunge e tira fuori le due taniche, sono quasi grandi il doppio di quelle che hanno loro “Perfette, con queste siamo apposto” Dice Ethan “Sbrighiamoci ad andare, non abbiamo controllato tutta la casa”.
Spengo la luce e faccio strada all’uscita anche se non è necessario.
Sto per mettere un piede fuori quando un rumore mi fa bloccare.
È caduto qualcosa a terra in cucina. Mi giro e osservo la porta chiusa. A maniglia.
Gli zombie non sanno chiudere le porte.
Da sotto esce un fascio di luce.
Gli zombie preferiscono l’oscurità.
Comincio a muovermi in quella direzione cercando di soffocare il piccolo, piccolissimo spiraglio di speranza che si è fatto strada a forza nel mio cuore.
Non è lui.
Non avrebbe alcun senso. So che non è lui.
Ma avanzo lo stesso.
La porta era aperta e chiunque potrebbe essere entrato mentre eravamo nel garage, e quel chiunque potrebbe essere pericoloso.
Fermati e vattene.
È la cosa giusta, eppure non potrei sopportare l’idea di non aver controllato.
Potrebbe essere lui e io non lo saprei mai perché me ne sono andata.
Non è lui, continuo a ripetermi.
“Lily che fai, andiamo” Guardo Ethan implorante “Io...potrebbe...” Ha capito, glielo leggo in faccia che ha capito, ma vedo anche la compassione attraversargli il viso.
Sa che è impossibile che sia veramente Noah, ma non mi dice nulla, come potrebbe?
Annuisce e fa cenno a Luke che ci segue sbuffando “Un altro guaio alla Rambo?”.
Cerco di controllare il mio battito.
Non sperarci troppo non sperarci troppo non sperarci troppo.
Poggio la mano sulla maniglia e, quando mi accorgo che sto tremando, stringo ancora di più la presa sull’accetta.
Non sperarci troppo non sperarci troppo.
Conto tre respiri prima di abbassare la maniglia.
Quando i miei occhi incontrano i suoi, la mano con l’accetta si abbassa lentamente e, sotto shock, fisso il suo sguardo altrettanto stupito “Non può essere...” Sussurro.
Un misto di delusione e sollievo mi attraversa.
Ethan e Luke fanno saettare lo sguardo da me a lui confusi, non sapendo come reagire o cosa fare.
Sbatto gli occhi per quella che sembra un’infinità di volte prima di sentirlo parlare
“Lily” sorride.
“Carter”.

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siete pronti per l'epoca della reputazione di alessandraaahh

fatemi sapere cosa ne pensate hihi
da qui inizia la mia parte preferita della storia
succederanno un sacco di cose

-emme <3

L'inizio della fineWhere stories live. Discover now