Capitolo 33

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“Credo che tu stia mentendo” Dice assottigliando lo sguardo.
“Luke...” Gesticolo esasperata “Thor aveva un martello” Scuote la testa “E allora chi sarebbe che ha un’accetta?”
“Nessuno!” Continua a guardarmi diffidente “Hai seriamente bisogno di essere istruito riguardo ai film Marvel” Alza gli occhi al cielo “Non tutti sono dei nerd” Aggrotto le sopracciglia “Che razza di infanzia hai avuto se non hai mai visto un film Marvel!”
“Preferisco la DC” Dice facendo un’alza di spalle “Non posso credere che tu l’abbia detto davvero” Faccio la miglior faccia scioccata del mio repertorio “Superman non ha bisogno di nessun’accetta” Alzo le sopracciglia “È un martello!”
“Quello che è”

Ethan entra in cucina giusto in tempo prima che io mi alzi e vada a strangolare Luke “Andiamo?”
Lo seguo fuori e saliamo in macchina.

Mi dispiace dover sempre lasciare Balto a casa ma non posso permettermi di fare altri danni, così siamo tutti più al sicuro.

Generalmente sono abbastanza orgogliosa, ma ieri sera non so cosa mi sia successo, quando sono con Ethan mi sento sempre diversa, migliore. È un mistero per me il modo in cui mi trasforma, e ancora non ho capito se mi piace o no. Da quanto tempo ho smesso di preoccuparmi di quanto posso fidarmi di loro? E perché all’improvviso mi sento così bene?

“Proviamo ad andare verso Ovest oggi” Dice Luke mentre mette in moto. Verso il cento della città? “Credevo che lì fosse tutto finito” Aggrotto le sopracciglia “Non tutto” Spiega Ethan “O almeno crediamo. Quando è iniziato tutto e qui la situazione era ancora normale il Governo ha messo dei posti di blocco ai confini della città per evitare che arrivassero persone da altri posti. Abbiamo sentito dire che lì vicino ci sono anche dei magazzini per i rifornimenti, scorte che stavano mettendo da parte, cibo, armi forse. Probabilmente sapevano quello che sarebbe successo da molto tempo prima che accadesse.”

“Come fate a saperlo? Da chi l’avete sentito?” Restano entrambi in silenzio per qualche secondo, Luke concentrato sulla strada e Ethan su... Una cartina? Ma se abitano qui da tutta la vita

“Ehii!” Si guardano “Da altri sopravvissuti” Dice Ethan. Altri sopravvissuti? “Chi? Quando?” Ethan si gratta la testa “Un po’ di tempo fa, due uomini” Fa un’alzata di spalle.

Luke parcheggia e spegne il motore, lasciamo la macchina nascosta in una rientranza e continuiamo a piedi.
“Voi gli credete? Se anche fosse vero pensate che sia una buona idea andare a derubare il Governo?”

So che non sono dovuti a dirmi tutto, ma dal momento che, cito testualmente, "siamo una squadra", sarebbe stato carino essere coinvolta.

Un attimo prima di dar voce ai miei pensieri mi ricordo che non sono esattamente nella posizione giusta per parlare di prendere decisioni insieme e mi mordo la lingua.

“Per quanto ne sappiamo dovrebbe essere deserta, ci tornano solo quando devono prendere delle provviste” Spiega Luke.
Camminiamo da un lato della strada guardandoci continuamente intorno. Più che andare verso il centro io direi che lo abbiamo superato da un pezzo.
“E questo ve l’hanno detto sempre i due uomini del mistero?” Siamo in un luogo totalmente deserto, l’unica cosa che mi fa capire che siamo arrivati è la sbarra in mezzo alla strada. Non so cosa mi aspettassi per posto di blocco, ma di certo non questo. Forse non volevano attirare troppo l’attenzione, se è veramente come dicono e loro sapevano tutto prima che accadesse allora hanno cercato di fare le cose nel modo meno appariscente possibile.

“Diamo solo un’occhiata Rambo, non preoccuparti” Ma poi, superati gli alberi che costeggiano la strada, ci ritroviamo su un’enorme pianura, e nel bel mezzo del prato c’è un enorme capannone. Altro che rifornimenti, lì dentro c’è posto per abbastanza cibo da poter mettere fine alla fame nel mondo, sarà grande almeno sei volte casa mia.

L'inizio della fineWhere stories live. Discover now