Capitolo 33

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ROUTINE

Sto qui da una settimana. Ormai ho preso le mie abitudini. Ogni giorno è sempre lo stesso, stesso ritmo, stesse attività, stesso sentimento: noia.

Ogni giorno mi sveglio alle nove del mattino, prestissimo per i miei canoni. Mi alzo dal letto mezz'ora dopo aver coccolato Puffy, giusto il tempo di svegliarmi per bene. Pulisco casa che trovo sempre pressoché pulita, passo il tempo a dedicarmi in particolare modo a una stanza per volta con maggiore cura oltre alle pulizie generali. All'ora di pranzo cucino la pasta con uno dei sughi pronti che non mancano mai in questa casa, poi la porto in camera a Jack e Daniel su un vassoio. Mangio con la mamma, scambiamo due chiacchiere, poi lei va di nuovo via, presa dai suoi impegni. Se non fosse per lei, non avrei nessuno con cui parlare tutto il giorno. Mi faccio raccontare la sua giornata e lei mi chiede alcuni dettagli di quando vivevo al paesello. Dopo pranzo vado nella serra con Puffy, ho fatto portare un divanetto a dondolo con il parasole, tipico da giardino, e sto lì a prendere il sole o no a seconda del clima che ci sta: in questo periodo è molto variabile. Passo piacevolmente il tempo a leggere uno dei tanti libri presi dalla libreria di Jack. Puffy si diverte a giocare acchiappando insetti e animaletti vari. Fortunatamente a lui non piacciono gli insetti volanti quindi non va a distruggere i fiori di mamma, piuttosto si concentra su animaletti da terra, come le lucertole. Sono le ore più divertenti dell'intero giorno. È un piacere vederlo giocare, saltare di qua e di là. Pare si sia integrato bene anche se quando siamo in casa lo sento spesso miagolare come se volesse qualcosa, magari vuole essere portato qui più spesso. È chiaro che gli manchi casa ma se la sta cavando anche qui. Poi ci occupiamo insieme delle piante, gioco con lui mentre irrigo la terra sia per le mie patate che per i fiori di mamma. Le giornate iniziano ad essere più fresche e non mi dispiace restare in serra.

Quando ci sta una bella giornata tengo le finestre sul soffitto aperte, quando piove le chiudo per evitare che le piante vengano eccessivamente annaffiate.

All'imbrunire, quando entra poca luce in serra e non riesco più a leggere, torno in casa con Puffy dentro la borsa, lo lascio libero solo dopo averlo pulito per bene, non vorrei lasciasse le impronte di fango in giro. Preparo uno spuntino e lo porto a Jack e Daniel. Spesso Jack non ha il tempo di rivolgermi neanche un saluto o uno sguardo. Prendo il vassoio del pranzo e lascio quello dello spuntino.

Poi passo un po' di tempo cercando di imparare il giapponese da autodidatta grazie a delle lezioni trovate su YouTube, quando sono particolarmente stanca invece faccio un po' di meditazione e passo il tempo a svuotare la mente, questo mi aiuta a non pensare a quanto mi manca Jack.

La sera tornano mamma e papà, a volte insieme, io e mamma cuciniamo mentre papà si rinchiude nello studio. Ceniamo in tre, io mamma e papà. I ragazzi come al solito preferiscono farsi portare la cena in camera. Ho notato che Jack sta mangiando sempre meno. Una volta faceva molta attività fisica per mantenersi in forma, ora non bruciando più tutte quelle calorie è normale che senta anche meno fame.

Dopo cena mamma e papà stanno in salotto a guardare la TV, io preferisco ritornare in camera a guardare drama finché non mi addormento. Quando li vedo così intimi, abbracciati sul divano, non voglio disturbarli. Provo a rimanere sveglia fino a tardi nella speranza di vedere Jack ma crollo sempre prima.

Domani è domenica, spero di poter passare un po' di tempo con il mio amato e di poter andare un po' al paesello.

Durante la settimana ho visto Michael di sfuggita qualche volta, ho notato però che sta attento alle porte per il bene di Puffy, come gli avevo chiesto di fare. Spero si unirà a noi domenica. Voglio parlare a tutta la famiglia riguardo a cosa penso del modo in cui lo trattano.

Se faccio davvero parte di queste famiglia dovrebbero darmi la possibilità di esprimere la mia opinione sulle regole di questa casa.

Jack mi manca così tanto, lo vedo solo per pochi secondi. Al mio risveglio non lo trovo, mi addormento da sola, lo so che viene a dormire a letto, sento il suo odore e le coperte stropicciate, qualche indumento lasciato in giro. Mi sembra quasi di essere tornata ai tempi in cui Jack esisteva solo nei miei sogni, ne avverto la presenza anche se non è tangibile. Al mio fianco resta solo l'essenza di Jack, riesco a sentirlo solo dentro me. Ci sono giorni in cui non sento affatto la sua voce e gli altri giorni sento solo "grazie" e "sì, appoggialo sul letto" quando porto il vassoio con il pasto.

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