Capitolo 24

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LA FINE DELLA SCOMMESSA

Ho perso la scommessa. Non sono pronta, a me piace avere tutto organizzato, sapere bene cosa succederà. La mia comfort zone è una vita monotona e ripetitiva Sapevo che avrei perso la scommessa, non sono cieca, l'amore che prova Jack per me non è mai venuto a mancare o a diminuire d'intensità. È solo che quando ho scoperto l'identità di Jack, il tempo ha preso un'altra forma. Non mi ero proprio accorta di essere giunti alla fine di questa insensata e pazza scommessa.

Non è che non sia pronta ad amarlo con tutta me stessa. È così dannatamente bello. Adesso è un po' diverso da prima, non so se sono io ad aver cambiato il modo di guardarlo o se è lui ad avere un'espressione più serena mentre dorme. La cosa che non è cambiata e questo mio incantarmi a guardarlo, soprattutto quando dorme: amo ogni suo respiro, posso percepire il battito del suo cuore, lo scorrere del suo sangue nelle vene e trovo che tutto questo sia assolutamente stupendo.

Inizia a muoversi e ogni suo movimento è una sorpresa, mi sta cercando, anche inconsciamente lui si protrae verso me. È un piacere indescrivibile vedere come mi appartiene, non come un oggetto o come se fosse assoggettato. A sciogliere il mio cuore è quella sua libertà di scegliere sempre me.

Lo amo e sono pronta a viverlo, non so fino a che punto potrei spingermi, cosa potrei scegliere di fare per lui, dovrei sentirmi spaventata da questo amore sconfinato ma sapendo che ci sarà lui con me e in me, nel mio cuore, non riesco ad avere paura.

<<Buongiorno>> mormora Jack ancora con gli occhi chiusi mentre allunga un braccio per tirarmi a sé.

<<Buongiorno amore mio>> rispondo mentre mi accoccolo fra le sue braccia.

<<Finalmente oggi potrò presentarti alla mia famiglia. Che ore sono?>>

<<Sono le undici>>
<<Ce la facciamo ad andare da loro per pranzo>>

<<No che non ce la facciamo>>
<<A casa mia si pranza all'una circa, abbiamo due ore, possiamo anche prendercela comoda e non saremmo comunque in ritardo>>

<<No Jack, calma. Non sono pronta per presentarmi ai tuoi>>
<<Giulia, che c'è?>>

Jack si alza un po' e mi guarda. Vuole una risposta schietta.

<<Ho paura di non piacere loro. E sarebbe tutta colpa tua. Scommetto che mi hai disegnata come una persona perfetta e adesso io devo soddisfare quelle aspettative>>

<<Sono solo la mia famiglia, non hai nulla di che essere nervosa, piccola>>
<<Perché mi chiami piccola?>>

<<Perché ti stai comportando come una ragazzina>>

<<Non sei gentile>>

Metto il broncio proprio come fossi una bambina e continuo <<non è che avevi già detto ai tuoi che saremmo andati a pranzo da loro?>> chiedo preoccupata.

<<No, non sapevo se ci saremmo svegliati in tempo, avevo detto saremmo andati oggi ma non ho specificato quando>>

<<Stai prendendo le decisioni da solo riguardo noi due>>

<<Ti dispiace così tanto?>>

<<Fino a quando terrai conto di cosa sia meglio per me, no, non così tanto, anche se l'idea non mi entusiasma. Prendo decisioni da sola riguardo a ogni più piccolo aspetto della mia vita da molti anni, non ci sono abituata, ma mi fido di te>>
<<Perfetto, ci farai presto l'abitudine perché non vedo l'ora di prendermi cura di te>>

Gli Ostacoli Del CuoreWo Geschichten leben. Entdecke jetzt